Anniversario parte II

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–    Esmeralda – disse Igor- puoi lasciarmi solo con il mio amico? – accennò un si con il capo e silenziosamente la ragazza se ne andò; continuò l’uomo:
–    Non credi di essere stato troppo severo con tuo figlio? –
–    No Igor… il mondo sta diventando sempre più pericoloso… dove i forti vivono e i deboli periscono… hoppà! – L’uomo bevve tutto il vino che gli rimaneva nel calice, seguito pochi attimi dopo dall’amico.

      
Ero andato a distendermi su un prato erboso poco più in giù, ad osservare le stelle, è una cosa che facevo spesso, mi rilassava e mi faceva pensare a quanto ero piccolo al loro confronto, ma quella sera era differente. Quella sera tutto ciò che vedevo mi ricordava Esmeralda. Pensavo e sognavo,  sognavo e giocherellavo con una rosa selvatica cresciuta non molto distante da dove mi ero disteso.
–    Ciao… – mi disse una voce dietro di me. Spaventato da questa visita inaspettata, mi girai di scatto per vedere chi fosse, pungendomi un dito con la spina della rosa che avevo in mano.
–    Scusami… non volevo metterti paura… – la riconobbi subito,era Esmeralda,- volevo solo vedere come stavi. –
–    B…Bene grazie… – balbettai.
–    Ma ti sei ferito! Vieni un attimo  qui… – disse con voce preoccupata. Lentamente mi avvicinai, lei mi prese la mano e tirò fuori un pezzo di stoffa candida  e piano mi pulì la  ferita.
–    Meglio?- mi chiese con un sorriso.
–    Si… grazie… questa è per te… – gli porsi la rosa che ancora avevo in mano.
–    … grazie…non dovevi … – arrossì timidamente; avvicinai il mio viso al suo e la baciai teneramente sulle labbra, e dopo il primo ce ne fu un secondo e così via, non saprei di preciso quanti ce ne siano stati so solo che abbiamo smesso al sorgere del sole. Gli dissi :

Due labbra.
Un sorriso.
Una lacrima.
Felicità.
Una parola.
Amore.
Due persone.
Un sogno.
Un solo desiderio.
Amarti.

      –    Ti amo Dahal… non sapevo tu fossi un poeta. –
–     Infatti non lo sono… qualsiasi cosa dedicata a te viene bella per forze di cose. – Le sorrisi.
–    Dahal… grazie. –
Da allora le nostre carovane hanno sempre viaggiato assieme, come i nostri cuori, fino a quando mio padre non mi ha spedito al circo di Alehandro, da quel giorno non l’ho più vista ma sono sicuro che il nostro amore non smetterà mai di ardere.

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