ARRUOLATA anno 19°

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Una fanciulla si stava affaccendando dentro la bottega di mastro Nevyn. Da ormai dieci anni il vecchio si era stabilito là e con le sue arti mediche curava i malati del villaggio. La giovane all’interno era vestita con una tunica verde, colore degli accoliti di Sirio e una camicia bianca. I capelli scuri erano raccolti in un fazzoletto bianco da cui sfuggivano ribelli alcune ciocche.
Stava sistemando le erbe nel negozio. Il suo mentore era in cammino per uno dei suoi soliti giri che potevano durare anche mezzo ciclo di luna e da qualche anno lasciava la giovane ad occuparsi del posto. Mikhal, il padre della fanciulla, aveva preso in simpatia il vecchio e lasciava che la sua adorata figlioletta si occupasse della bottega. Miralys stava sonoramente sbuffando mentre si arrampicava sulle sedie per porre le erbe negli scaffali più alti e su cui doveva fare numeri acrobatici per arrivarci.

Ma guarda se Nevyn doveva lasciarmi la bottega proprio ora!! In più, quello smemorato si è pure scordato di mettermi le erbe più richieste negli scaffali più bassi, ma quando torna, vedi se gliene dico quattro, vedi te…

Ad un tratto quella che sembrava essere una tranquilla serata di primavera si rivelò essere un giorno caotico per la giovane.
Appena finì di riporre via le erbe Miralys rimase a sistemare le scartoffie e fare l’inventario per vedere come fosse andata la giornata e informare Nevyn delle erbe che mancavano appena fosse tornato. Ad un tratto sentì le campane del paese suonare ma fece appena in tempo ad alzarsi dalla sedia che qualcuno bussò rumorosamente alla robusta porta.

Aprite, vi prego aprite!!! C’è urgenza!! Un ferito!!! –

Miralys prese il porta candele che stava usando per farsi luce e si avvicinò alla porta con passo deciso. Davanti a lei c’erano Ubert e Jhosef, due suoi compaesani che trasportavano quello che sembrava un soldato ferito. Miralys gli fece cenno di seguirla e li portò sul retro dove aveva un tavolo molto grande coperto con una tovaglia di lino bianco. Vi poggiarono sopra il ferito intanto che Miralys prendeva erbe, vino e fasce pulite. Fece cenno agli altri di andarsene e cominciò ad osservare l’uomo davanti a lei, tastando alcuni punti, come le aveva insegnato Nevyn.
Era un giovane sui 20 anni. Sembrava un guerriero e non portava stemmi della contea evidenti. L’armatura era penetrata e c’erano due costole rotte. Velocemente prese delle forbici da metallo e cominciò a tagliare la maglia, per vedere se avesse altre ferite. Ve ne era una sul fianco da cui non faceva altro che uscire sangue. Le sue arti mediche sembravano non bastare. Continuava a sanguinare, sanguinare sanguinare…

Maledizione, maledizione! Stupido uomo, non puoi permetterti di morire adesso, non sul mio tavolo e quando Nevyn non c’è, Dannazione!!! –

La giovane cercò di tamponare le ferite ma sembrava che ogni suo sforzo fosse inutile… dove lei tamponava dove da un’altra parte del corpo ricominciava a sanguinare e il viso del giovane si faceva sempre più esangue…

Dannazione !!! –

 Diceva, ma altri erano i pensieri che le si accalcavano nella mente, quasi come urla.
<<Grande Sirio, ti prego, dammi la forza!! Già una volta mi aiutasti, ti prego, fa che la tua mano di nuovo si levi, ti prego Sirio!!!>>
Lì nuove parole affluirono alla sua mente come una fonte che disseta un assetato…per….il… le mani si posarono di nuovo per tamponare la ferita ma stavolta la voce della fanciulla aiutò, richiamando il potere divino. Sotto lo sguardo attonito dell’accolita le ferite più piccole si richiusero e quelle più gravi smisero di sanguinare. Erano ancora gravi ma il rischio di morte sembrava scongiurato. La fanciulla guardò le ferite che come per miracolo si erano appena rimarginate e le sue mani, sporche del sangue del giovane. Si mise prima a ridere istericamente, poi due lacrime fecero capolino sugli occhi nocciola e un sorriso amaro si disegnò sul viso pallido. Si prese la testa fra le mani ridendo e piangendo.

Finalmente… –

Dette quelle parole, spalancò gli occhi, si alzò di scatto e si pulì le mani al camice. Non era il momento né di esultare né di distrarsi, aveva un ferito da guarire. Con sguardo serio si avvicinò al corpo del giovane e cominciò a togliere il resto dell’armatura. Le ferite mortali si erano quasi rimarginate sebbene altre fossero rimaste. Pulì il resto delle lesioni con cura certosina. Finalmente Sirio l’aveva accettata come sua sacerdotessa e quel giovane ne era la dimostrazione. Finito di detergere le parti sporche di sangue si accasciò sulla sedia, sfinita. Non credeva ancora a ciò che aveva fatto; rimase comunque sveglia a controllare che il ferito stesse bene. Verso l’alba sentì i primi gemiti di dolore del giovane. Si stava svegliando. Si alzò e si mise accanto a lui. Gli occhi chiari del guerriero si dischiusero, mentre il viso era segnato da smorfie di dolore. Miralys gli posò una mano sulla fronte per sentire la temperatura mentre l’altra si posava sulla spalla.

Stai calmo. Ancora le tue ferite non sono del tutto guarite ma il peggio è passato. L’occhio di Sirio ti ha guardato con benevolenza e ora sei salvo. Qual è il tuo nome?

– Sono Aral Maradin, soldato delle Zanne Insanguinate. Siamo stati presi in una imboscata….dove
sono…gli altri? –

Miralys stava per rispondere quando bussarono forte alla ingresso. La giovane abbandonò per un attimo il capezzale di Aral per aprire la porta. Davanti a lei vide con sua grande sorpresa Nevyn insieme ad altri guerrieri.

Oh giusto te cercavo, mia cara!!! Mentre mi stavo incamminando verso casa, ho incontrato queste persone che dicono di aver perso un loro compagno. Lo hai per caso visto? Alle porte hanno detto che questa notte è arrivato un uomo ferito gravemente –

Miralys osservò uno per uno i membri della compagine. Davanti a lei e accanto a Nevyn vi era un uomo possente dalle vesti grigie, con appuntato il simbolo di un lupo bianco, dall’aria autoritaria da cui si poteva intravedere un filo d’apprensione. Poco più oltre una giovane ed avvenente fanciulla, di stirpe elfica, con occhi color zaffiro in cui ardeva il fuoco della battaglia mentre le bionde chiome ricadevano selvaggiamente sulla lucente armatura coperta di sangue. Poco oltre c’era una giovane donna vestita di pelli, con lunghe chiome color fiamma che incorniciavano il viso sfregiato da chissà quale belva,  mentre gli occhi gialli, come quelli di un gatto, la scrutavano; Accanto a lei stava un giovane uomo vestito di nero il cui elmo nascondeva lo sguardo.

Voi siete le Zanne insanguinate? –

L’uomo dall’aspetto austero annuì, gravemente.

Si. Io sono Sigfrid, il Lupo Bianco. Il nostro compagno, Aral, è stato isolato dal gruppo abbiamo trovato tracce di sangue su questi sentieri.

L’uomo che cercate è qui. Venite dentro ma fate piano, è appena stabile. –

Tutti le passarono avanti scrutandola, tranne Nevyn che la prese dolcemente per un braccio.

– Allora mia cara, come erano le ferite? Aveva perso molto sangue, sembra. –

Miralys guardò il vecchio, annuendo.

Si, maestro. Le mie arti mediche sembravano non bastare….ma la fede mi ha sorretta. Sirio mi ha accettata come sua sacerdotessa.

Bene mia cara, non avevo dubbi. Sapevo che sarebbe successo. Stasera dobbiamo parlare. Vorrei che fosse presente tuo padre. Ora entriamo, o potrebbero rovinare il bel lavoro che hai fatto!–

Miralys alzò un sopracciglio, sorpresa. Chissà cosa intendeva fare il suo maestro? Talvolta i suoi pensieri erano indecifrabili, più di quanto avrebbe desiderato la fanciulla. Entrarono nella stanza e mentre Nevyn curava gli altri nei pochi graffi che avevano riportato Miralys si occupò delle ferite di Aral.

Bene, il vostro compagno si riprenderà in pochi giorni. Potete rimanere qui, se vi và. Nel posto c’è una piccola locanda, altrimenti potreste rimanere qui. Il pavimento non è comodo ma con qualche coperta e branda al punto giusto potrebbe diventarlo, se vi fa piacere rimanere assieme al vostro amico!! –

Nevyn disse quelle parole con allegria e uno smagliante sorriso si apriva nel viso. Come mai tanta affabilità? Non si pose altre domande e finito di curare le poche ferite rimaste sul corpo di Aral si avviò verso casa, sotto lo sguardo indifferente dei presenti. Voltò lo sguardo un’unica volta, sufficiente per veder parlare Nevyn con quello che doveva essere il referente della compagnia. Non se ne curò troppo e tornò a casa.
Qualche ora più tardi Nevyn arrivò, come accordato. Sia lei che suo padre lo stavano aspettando. Mikhal sorrise e invitò l’anziano maestro a sedersi.

– Su, Nevyn, vecchia volpe!!! Dicci, cosa c’è così importante da dirci? –

Nevyn si sedette nell’unica poltrona, mentre Mikhal prendeva del liquore scuro, offrendolo al vecchio e si accomodava in una sedia accanto al fuoco stirando l’enorme figura. Miralys si era semplicemente seduta a terra, con le braccia conserte.

Beh Mikhal, oggi tua figlia è diventata una sacerdotessa di Sirio! E come tale deve adempiere ai suoi doveri. Mia cara sono il tuo maestro e voglio darti un ultimo compito. Dovrai viaggiare per le terre dell’Occaso, così come io feci anni fa. Solo girando per terre di cui non conosci niente, incontrando sul tuo cammino persone diverse da te potrai acquisire la conoscenza. –

Lo sguardo di Mikhal si era fatto serio e il sorriso non illuminava più il viso. Tracannò d’un fiato il liquido scuro e poi si rivolse a Nevyn.

-Capisco tutto ma…la manderesti da sola, in mezzo ai pericoli?

No, no di certo. È per questo che si dovrà unire a quella compagnia d’arme, le Zanne Insanguinate. Sigfrid il Lupo Bianco mi sembra un uomo molto abile ed onore. Saprà proteggerla. In oltre non hanno guaritori e Mira potrebbe essere vitale per loro. Cosa ne pensi, Mira? Può starti bene? –

Miralys osservò il viso pieno di rughe del maestro, percependo sicurezza nel suo sguardo. Suo padre sembrava combattuto, ma guardava lei, aspettando la sua decisione. Beh, almeno sembrava che interessasse la sua opinione per quanto fosse totalmente ininfluente. Certo, Nevyn le aveva detto che il cammino non sarebbe stato semplice, che avrebbe dovuto viaggiare molto cosa che poi non le dispiaceva affatto ma la indisponeva il fatto che Nevyn avesse deciso tutto da solo, consultandola solo a cose fatte.

– Io sono fedele al mio Dio e se è questa la mia strada, la compierò. Mi fido di te, Nevyn poi devo dire che non mi dispiacerebbe girare per le contee. Non è che mi vada molto di far parte di una compagnia d’arme ma… lo farò, se è l’unico modo. –

Nevyn sembro soddisfatto della risposta anche se Miralys avrebbe voluto togliergli quel sorriso compiaciuto dalla faccia. Fece un respiro profondo. Doveva essere ragionevole e di fatto l’unico modo per star tranquilla per quelle terre era viaggiare con compagnie di ventura. La cosa che la preoccupava maggiormente era suo padre. Non aveva altri che Lei. Avrebbe accettato la sua decisione? Portò il suo sguardo sul boia, il quale la stava osservando con l’unico occhio. Sembrava triste ma ciononostante annuì.

– è giusto. Se questa è la tua decisione Mira, così farai. Potrei dirti che sarà pericoloso, che non sarà facile, che non è posto per una fanciulla come te…cose che direbbe qualsiasi genitore. Ma sono i figli che devono decidere la loro strada e non sarò di certo io ad obbligarti a fare qualcosa che non vuoi. Di una sola cosa non mi preoccupo. Che tu possa rimaner sorpresa dalla crudeltà del mondo; a questo sei ben preparata, temo-

Beh, non che sia un lato negativo, padre. Suvvia, ognuno ha ciò che ha e a me è sempre stato bene così.

Miralys sorrise al padre. Mikhal ricambiò il sorriso. Nevyn si allontanò adducendo la scusa che doveva occuparsi del ferito. In verità Miralys aveva capito che voleva lasciare padre e figlia soli per qualche momento poiché non ci sarebbero state molte altre occasioni. Ora era stato tutto deciso. Di lì a pochi giorni sarebbe partita con Le Zanne Insanguinate, per affrontare il lungo cammino che l’attendeva.

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Commenti

commenti

13 comments

  1. Lo sapevo che Nevyn era bastardo!!!!!
    Bella questa parte della storia, mi è proprio piaciuto leggerla!
    Miralys è tutto fuorché psicopatica, è anche fin troppo ragionevole… 😀

  2. Che botta di cu… ehm… era chiaro che Sirio avrebbe acccettato Mira come sua sacerdotessa!

    Cmq più che una pissicopatica mi sembra un’infermierina carina e coccolosa in questo racconto… = P

  3. Wow! La genesi delle Zanne Insanguinate :P, che bella idea, quasi quasi mi ci ficco anche io …

    A proposito, grazie dell’ “avvenente fanciulla” .. farò in modo di ricordarmelo … ghghghgh.

    p.s.
    Nevyn non è bastardo, anzi, è furbissimo: da bravo sacerdote di Sirio ha colto al volo la prima occasione di togliersela di torno!

  4. sono d’accordissimo con Claudia…meglio sempre togliersi di torno i propi allievi il prima possibile…a maggior ragione se ormai sono cresciuti e non è più possibile far le pedofilate con loro…

    Menco

  5. ma sentiteli 😉

    Lipsak: beh, la psicolabilità sta in altro…;) Poi come già ti dicevo Nevyn è un vero Trelvenita 😀

    Misha: beh, lo sanno tutti che un paziente ha bisogno di gentilezza nel periodo di convalescenza. Solo in quello, poi bisogna ricordargli che è bene non farsi male!!!!

    Cla: se vuoi fai pure!!!! Ho cercato in tutti i modi di farvi dire qualcosa:P più perchè non sapevo che farvi dire, anche perchè lo sapete solo voi cosa pensare 😉
    Comunque sei cattiva… A Nevyn non rompevo tanto….non quanto rompo a voi 😀

    Menco: ehhhh e vedrai nei prossimi racconti i nuovi allievi di Nevyn…;)

  6. “Pedofilando si impara” nuovo capitolo della collana “Anche l’occhio di Sirio vuole la sua parte” a cura di Mastro Nevyn, con la straordinaria collaborazione del bardo alemarita Maicoll Gek-Son

    Mastro Nevyn sarà presente all’inaugurazione del libro e firmerà personalmente le copie del libro, inoltre per tutti i bambini una sorpresa speciale che lo scrittore ha preparato di là nella stanzina appartata, lontano da occhi curiosi e sguardi indiscreti!

  7. Misha: MUAAAAAAAZZZZZZ ne voglio una copia!!! Ma è vietato ai maggiori di diciott’anni?

    Qua bisogna scrivere una monografia sul pederasta di Whanel per eccellenza!!! Che si è levato di torno Miralys quando ormai era troppo “vecchia” per lui!!!

  8. Che tristezza!!!
    Nevyn che non potendo approfittarsi di quella poveretta di Miralys la scarica… ormai vivrà nel timore di essere scaricata continuamente, sob, sob!!! 😀

  9. Pronto Sirio? si sono io Nevyn come è andate la pesca di tinche con il male? al oslito eh? non avete preso nulla… che mi dici di nuovo? cosa?? Myralis vedrà arcidemoni e angeli neri??? sisi la mando via non ti preoccupare…. ah per mercoledì sera si rimane da me per la pokerata! e non ti preoccupare quel viscido di Dhazka e quel cecato di aldebaran li ho chiamati io! 😉

  10. Mira: lo scaricamento eterno deve essere una cosa che accomuna tutte le sacerdotesse di Sirio…

    Eli: e non l’hai vista in gioco! Com’era quella storia di Aral… “Dov’è Aral?” “L’abbiamo seppellito…” “COSA?” “Sì, ma non preoccuparti, è ancora vivo!” etc etc…

  11. Che maestro degenere!!!:(
    ma come, tra un pochino lo conoscete meglio voi di me!!!! e che cattivo, non mi pure pagare il libro che ha scritto!!! che figlio di una trelvenita!!!

    Ed in più va a giocare a carte senza di me?! Va bene che nei doppi faccio schifo, però un pò di amicizie le volevo fare pure io!!! 🙁

    ad Ali e Lipsak: beh, quello è nulla… ogni volta che dicono ” questo non vuole parlare” Miralys si avvicina per cercare di convincere con le sue “buone” i prigionieri a parlare…ma Ahimè c’è sempre Sebastian che la Placca 🙁
    Poi alla fin fine voleva solo far vedere il suo libriccino illustrato…
    “Tecniche di torntura et supplitio arathiane annotate da Miralys Rockraven”…..

    Bah, eppure il babbo le diceva sempre che era una lettura interessante….bah!

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