Ikaros Hartmann – Freiheit

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Ali Nere:

Tre giorni che io e i miei tre compagni eravamo legati per le mani e trascinati verso l’ennesimo villaggio da saccheggiare.
Non mangiavamo da tanto, gli unici pasti che gli Hob-Goblin ci concedevano era qualche scarto del loro cibo! Peggio di un cane…
Mentre avanziamo, Misha il più debole di noi, cade per terra stremato…
L’Hob che ci teneva legati si gira e lo guarda con aria torva… Si avvicina al corpo ansimante del ragazzo tirandogli un calcio nelle costole!
Misha urlò dal dolore tenendosi la pancia… Gli altri miei due compagni voltarono lo sguardo; sapendo già come sarebbe finita la scena… io rimasi a guardare.
                <<Alzati UMANO!>>
Misha non rispose…
                <<ALZATI HO DETTO!>>
Un altro calcio, altre urla di dolore… L’Hob si girò verso il suo capo: Gah-Zavok, il possente leader fece un cenno con la testa.
Il mostro, che prima aveva preso a calci Misha, estrasse un coltellaccio da caccia sporco, si avvicinò al ragazzo dolorante… lo prese per i lunghi capelli biondi e gli alzò la testa dal fango.
 Lo guardò negli occhi un attimo  poi, con un sorriso malefico,  gli avvicinò il coltello al collo e lentamente, con estrema crudeltà, incise un profondo solco sulla gola di Misha…Morì in maniera orrenda.
Sentii i miei compagni lamentarsi in silenzio, qualcuno pianse…Io invece rimasi impassibile vedendo quella scena; sul mio volto non comparve nessuna smorfia né di dolore né di rabbia… Sapevo benissimo che prima o poi sarebbe stata anche la mia fine.
Dopo alcune ore di cammino iniziammo a vedere le poche luci del paese, era notte inoltrata.
Gli Hob si misero in formazione e con un possente urlo di guerra caricarono verso il villaggio.
Bruciavano e distruggevano tutto quello che incontravano, come ogni assedio! Ma… qualcosa non tornava: non si sentivano grida!
Gah-Zavok avanzò in mezzo agli altri Goblin, con dei calci buttò giù tre porte di tre case… ma ogni volta, all’interno delle costruzioni, non trovava nessuno!
Nessun contadino, bambino o animale  domestico era rimasto in quel villaggio… era deserto!
Silenzio… gli Hob guardavano tutti verso il loro capitano…
Poi un altro urlo di guerra… questa volta umano!
Il cielo si tinse del rosso fuoco di migliaia di frecce infuocate. Molti Hob caddero.
Poi dal nulla spuntarono fuori guerrieri che circondarono il nemico … nelle fiamme riuscivo a vedere il loro vessillo: una catena chiusa ad anello.
Avevano teso a quei mostri una trappola mortale.
Molti Hob iniziarono a scappare in preda al panico, altri rimasero a combattere una battaglia già persa!
Sarà stato perché li odiavo, perché avevano ucciso mia madre, perché mi avevano privato della mia libertà… ma quello spettacolo di sangue e violenza mi piaceva; anche io avrei voluto essere li a uccidere quei bastardi, al fine di fermare la loro scia di dolore e distruzione!
 Seguivo lo scontro con eccitazione: gli arcieri che colpivano con precisione, la prima linea che sfondava le difese avversarie; e poi vidi lei… era bellissima, un’assassina perfetta… teneva una spada a due mani, decorata nell’elsa con due ali nere. La trovavo PERFETTA mentre uccideva gli Hob, sembrava danzare mentre menava fendenti mortali.
La battaglia si protrasse fino alle prime luci del mattino; i pochi Hob che erano rimasti a combattere fuggirono, anche  Gah-Zavok riuscì a scappare.
I guerrieri vennero a rompere le nostre catene… finalmente eravamo liberi!
Con le poche forze che avevo nel corpo mi avvicinai alla donna che avevo visto combattere con estrema maestria…
<<Grazie.. grazie mia signora! Non finirò mai di ringraziarti per averci ridato la libertà! Ti prego dimmi il tuo nome… ti sarò debitore in eterno>>.
Mi rispose con un sorriso…
<<Mi chiamo Vladilena Krutchow  Gran Conestabile di Thersa, la torre scarlatta.>>
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