LUCE… anno 7 Regno Eterno..

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Era freddo. Tanto freddo. Nonostante le quattro coperte di lana che la coprivano Miralys aveva forti brividi e i denti le battevano come se fosse stata nuda sulla neve che solitamente lambiva le terre di Arath durante i mesi invernali.
Era sudata e gli occhi vitrei non promettevano nulla di buono. Si era ammalata dieci giorni prima, della stessa strana malattia che aveva portato via sua madre, in quegli stessi giorni. Sognava e sognava la piccola Miralys, sognava sogni ben poco ristoratori, sogni di teste mozzate di corvi dilanianti cadaveri prendendo il più prelibato delle parti umane, l’occhio, così lucido e acquoso. Non sapeva come fosse possibile, ma sentiva anche il terribile tanfo della morte come l’odore del sangue, delle vesciche e degli intestini svuotati dei condannati, del fetore della decomposizione. Il curatore del villaggio le dava degli antifebbrili facendole ingurgitare ogni giorno bevande amare che il suo stomaco rigettava continuamente, come qualunque cosa mettesse in esso tranne poca acqua tiepida. Era allo stremo delle forze, lo sentiva sia nel suo corpo sia dalle poche parole che riusciva ad estrapolare da coloro che gli stavano intorno in quel pandemonio di allucinazioni e realtà che la circondavano.

Per gli dei…non voglio perdere anche lei…Rufus, sei sicuro che non si possa fare altro?

– Purtroppo la febbre non è scesa. Né le cure tradizionali né le misture che gli ho dato hanno fatto effetto. è nelle mani degli astri, amico mio…io non posso fare nulla per lei se continua a rigettare qualunque cosa io le dia. Sai come va qui. Chi sopravvive è il forte, sono i deboli a soccombere. –

Intravide la figura vestita di bianco posare una mano sulla spalla del padre, per poi uscire di casa e lasciare Mikhal Rockraven nella disperazione più totale. Guardando il padre cercò di chiamarlo vicino a sé, ma un attacco di convulsioni la colpì proprio in quell’istante, facendole inarcare la schiena fin quasi sentirla spezzarsi.
La sera del quindicesimo giorno di malattia Miralys era talmente cadaverica di aspetto che se non fosse stato per il lieve abbassarsi del petto e del respiro ansante della bocca che cercava ogni possibile particella d’aria intorno a lei, si sarebbe potuta dare per morta.
Era una notte limpida, senza luna su cui tra tutte le stelle luminose del cielo la più brillante era Sirio.
Il boia era al capezzale della sua unica figlioletta di otto anni, unico familiare rimastogli. Stava pregando. Era da quando era morte la moglie che pregava. Pregava Alhazhar, perché il destino non la portasse via, Nhea perché fosse caritatevole e tutti gli altri Seraphel, perché fossero magnanimi. Ad un tratto bussarono alla porta. Mikhal cambiò la pezza umida sopra la testa di Miralys, sostituendola con una più fresca
gettando l’altra nel catino vicino al letto per poi alzarsi e aprire la porta.

-Scusate l’ora, mio signore, ma ho sentito che in questa casa giace una bambina moribonda. –

A parlare era stato un anziano di circa sessant’anni.

– Si, è così…voi chi siete?

– Sono Nevyn Astarte uno studioso. E anche un esperto nelle cure mediche. Sono arrivato oggi in queste terre e molte persone mi hanno riferito di una strana febbre che ha colpito alcuni membri della vostra famiglia. Posso dare un’occhiata alla malata? Magari potrei riuscire a fare qualcosa per lei.. –

Mikhal lo guardò con l’unico occhio sano. Scrutò la figura che aveva davanti. Un gracile vecchio dai capelli e barba candidi, abbigliato con indumenti verdi che alla luce della lanterna posta fuori rilucevano brillanti. Al contrario dell’aspetto, gli occhi erano due zaffiri vigili e attenti, che guardavano l’uomo dall’occhio solo senza far trasparire disgusto o pietà, solo interesse. Si scostò dalla porta e fece entrare il vecchio. Miralys voltò di poco la testa cosa che le causò un enorme sforzo e vide l’anziano avvicinarsi. Poi fu presa da un altro attacco di convulsioni e non riuscì nemmeno ad urlare tanto era ormai sforzata la gola. Sentì mani forti e nodose tenerla ferma e poi quelle stesse mani si tesero sul suo collo e, aprendo gli occhi, riuscì a vedere il ritmico ed ipnotico dondolare di un disco brillante su cui era inciso un occhio dorato che quasi la accecava con i riflessi che si producevano su di esso. La mente era confusa dalla febbre e la sola vicinanza di quel simbolo pareva quasi bruciarla. Il guaritore controllò il battito del cuore e le posò una mano sulla fronte calda.

è  allo stremo…da quanto è ammalata, questa povera creatura?

– Oramai è mezzo ciclo di luna… –

L’anziano posò due dita sulla gola della bambina di appena otto anni i cui occhi erano socchiusi ma da cui traspariva solo il bianco dell’occhio. Nevyn fece un respiro profondo e fermò l’oscillare del simbolo con una delle mani, portandoselo verso il petto per poi posare una mano sulla fronte della bambina.

Per il potere divino, io scaccio il morbo dalle tue membra!!! –

Appena l’uomo pronunciò quelle parole, Miralys si sentì dapprima bruciare in petto, per poi sentire un tepore pervaderle il corpo. Fece un profondo respiro e le sembrò di scattare seduta mentre l’unica cosa che vide aprendo gli occhi nocciola fu un occhio che, aprendosi, la inondò di luce fino quasi accecarla. Una voce le parlò.

Fede et scienza saranno la tua via –
Poi, fu di nuovo buio.

Sentì tiepidi raggi sfiorarle il viso. Aprì lentamente gli occhi. La mente era leggera, senza confusione o ottenebramento. Si sentiva bene rispetto al giorno prima. Era debole e sentiva l’odore di sudore dato dalla lunga malattia addosso. Arricciò il naso, contrariata. Non le piaceva puzzare. Si guardò intorno e vide il padre profondamente addormentato ai piedi del suo letto. Voltò lo sguardo alla sua destra e notò la finestra le cui tende non erano del tutto tirate e da cui provenivano i tenui raggi del sole che l’avevano risvegliata. Si alzò da letto, accorgendosi che le tremavano le gambe. Puntellandosi alla parete si avvicinò alla finestra abbastanza alta e in punta di piedi riuscì a raggiungere il pomolo di apertura e la spalancò sentendo tutti i muscoli indolenziti dolerle per lo sforzo. Respirò l’aria pulita che proveniva dalla finestra e rimase lì per alcuni minuti finchè non sentì sussultare alle sue spalle. Voltandosi vide il padre davanti a lei, che la guardava con l’unico occhio lucido e un sorriso di gioia sulla bocca carnosa. Non disse alcuna parola e in uno scatto abbracciò la figlia, inginocchiandosi. Anche così la sua altezza sovrastava di tre teste quella di Miralys, avvolgendola in un caldo abbraccio.

– Papà…ho sognato che stavo male…ho sognato uno strano vecchietto…

– Mia Mira, tu sei stata male per molto tempo…ma ora stai bene…grazie a lui.

– Ma…chi era Papà? E perché non ha curato anche la mamma? –

Il padre la guardò tristemente e le accarezzò il viso.

– Purtroppo è arrivato tardi…è un guaritore proveniente da molto lontano e la neve del passo gli ha bloccato il passaggio. È un sacerdote, sai. –

La bambina portò una delle piccole mani alla bocca.

– Voglio parlare con lui..

Il padre sorrise, e le scompigliò i capelli castani.

Certo, ma dopo che ti sarai ripresa

– E lavata!! Papa!!puzzo! bleah!!! –

Mikhal rise, scompigliandole i capelli. Poi la prese in braccio e uscirono dalla stanza.

Una quindicina di giorni dopo la bambina si era ripresa e, decisa, uscì di casa. Il padre era tornato al suo lavoro, e ne aveva molto da fare dato che si era assentato per circa un mese. Vide alcune persone fermarsi a chiacchierare davanti un edificio che poco tempo prima era disabitato. La porta era aperta e vi entrò.

– Permesso.. –

 Intravide all’interno dell’edificio una stanza con delle mensole su cui erano poggiate strane polle piene di liquidi colorati e numerose erbe penzolavano dal soffitto inondando la stanza di odore di rosmarino, timo e lavanda. Guardando davanti a sé vide un uomo anziano dall’aspetto familiare. Era il vecchio che l’aveva guarita, certo.

– Ciao piccola vedo che ti sei ripresa –

Gli occhi erano vivaci e la scrutavano. La bambina guardò il vecchio. Notò subito il disco dorato e, mettendosi in punta di piedi, lo prese tra le sue manine.

– è questo che mia ha salvata? –

Il vecchio si inginocchiò lasciando che la bambina tenesse in mano il simbolo. Le posò una mano sulla testa, scompigliandole i capelli arricciati.

No piccola…la sua conoscenza ti ha salvata.

 Tenendo sempre in mano il simbolo, guardò dritto negli occhi il vecchio.

– Anche io voglio la conoscenza.

– E allora l’avrai.

Da allora Miralys andò ogni giorno da Nevyn, che le mostrò la via della fede in Sirio.

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Commenti

commenti

16 comments

  1. Io non l’avevo letto, questo :), ma andare a scuola normalmente come tutti gli altri bambini :DD?!?

    Scherzi a parte, ottimo spunto 😉

  2. Non mi ricordavo di averlo letto, sono proprio rincoglionita… eppure la storia la conoscevo anche!
    Ti devo segnalare una piccola svista:

    “Si era ammalata una decade prima”
    …ma una decade significa dieci anni!!!!! :PPPP …decina di giorni? 😉

    Lypsak (sempre in incognito – ma l’anonimo precedente non ero io!)

  3. emh…..svista enorme………….

    purtroppo ho il vizio di inventare parole e travisare significati 😀 quindi se vedete qualcosa che non va….

    Segnalate pure!!! O_o

  4. Via, via, in fondo il significato delle parole è puramente convenzionale… quindi, “decade” potrebbe significare “dieci giorni” come “dieci anni” o “frullatore” o “pranoterapeuta”…. Io manco me ne ero accorto, ad esempio… Comunque ottimo, Miralys, grande prova anche per i precedenti!

  5. anche se l’ho letto da parecchio tempo mi sento in dovere di commentare nonostante l’immenso ritado…

    Devo dire uno dei migliori racconti per un BG! Bravizzima Miralyssuccia! Spero solo che Misha non venga a sapere mai troppo del tuo passato… “Ah e così tuo padre faceva… si insomma era… ok si è fatto tardi devo scappare…” =P

  6. A me ancora non l’ha detto!

    Forse mentre lo diceva ero a importunare qualche altra bella figliuol… ehm… volevo dire a studiare qualche nuova sostanza….

  7. più che attenti a lei, bisogna stare attenti al Babbino!!! 😀

    Miralys ha cominciato a dirlo a destra e a manca per un semplice motivo:

    quegli spifferoni dei suoi compagni arathiani lo avevano già detto in giro 🙁

  8. Misha: ahhhhh, lo sapevo che te e Rosmintina eravate una coppiola aperta… e dopotutto lei lo dimostra in continuazione… 😀

    Mira: e la segretezza non è davvero una delle cartteristiche di questa compagnia di ventura…. ah, Maliandar, aiutaci tu! 😉

  9. Lastra: Già, la carissima mi chiama per nome!!!! Chissà dove l’avrà saputo….dovremo inventarci un codice a gesti per dirci le cose

    🙂

  10. @Miralyssuccia: Un codice a gesti…. non servirebbe… e cmq dovresti essere felice che Maliandaruccia si ricorda il tuo nome… è sintomo di valore personale, se eri solo una mezza calzetta manco ti considerava….

    @Maliandaruccia: oooh lo vedi che ci sono un sacco di persone interessanti sulle quali porre la propria attenzione!! PRENDI Miralys x esempio… è molto carina, intelligente, un po psicopatica.. e in + è una sacerdotessa di Sirio! Misha non regge proprio il confronto! Chi meglio di Miralys potrebbe servire ai tuoi scop… ehm … no volevo dire… chi meglio di lei potrebbe rappresentare una degna segua… ehm.. sfida per te!

    Ragina dei Segreti Vs Sacerdotessa devota al dio della Conoscenza

    Eh che ne dici Maliandaruccia?!

  11. concordo pienamente con Misha! come può una super sacerdotessa della super conoscenza competere con un alchimista (come ce ne sono tanti in giro ultimamente… o.O) o un piccolo alemarita spaurito?? Non possiamo far altra che abbassare il capo e lasciargli il posto come capri espia…. come prima tra le sfidanti!;P

  12. ma guarda che scarica barili!!!!

    siete voi due che dovreste sentirvi onorati… o semplicemente rendervi contro che Maliandaruccia ha trovato un bel campo fertile dove coltivare la sua gramigna 😛

    Se Maliandar vuole, sa che con Miralys c’è del divertimento…ma si vede che con voi si diverte di più 😀
    Oppure ha paura di Miralys!!!!( ahahah quale grandissima Caxxxxa… non esagerare Miralys, o quella ti distrugge O_o”)
    anche se…davanti una bevanda calda e qualche pasticcino….la conversazione potrebbe essere interessante 😛

  13. Maliandar mi incarica di ricordarvi che gli elfi (anche non-morti) hanno un grande cuore e quindi c’è spazio per tutti voi, non abbiate paura!
    Troverà tempo per tutti… :PPP

    Ma guarda te questi maschi derelitti… quando ci sarebbe da farsi avanti, diventano subito dei gentiluomini…
    Ehhhh, si potesse davvero andare a prendere un tè insieme… immagina il mitico trio Miralys-Melisenda-Maliandar, le tre “M”!!! Conquisteremmo il mondo, altroché… chi sarebbe più bastardo di noi?

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