Mare

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Non è colpa tua…Mettitelo in testa… GUARDAMI CORCORAN!!!

 

Nemmeno le parole della giovane sestra gli avevano minimamente fatto cambiare idea.
Ed ora stava guardando il mare che veniva inghiottito dalle tenebre, dalla cima di uno scoglio.
Fino ad un istante prima era in una landa conosciuta e, quel giorno, insanguinata. L’istante successivo era bloccato immobile a fissare i flutti che si infrangevano sull’unico punto di costa meridionale non fagocitato dagli interessi economici dei Liberi Mercatori.
Non si chiedeva mai il perchè giungesse in certi posti… Nè si domandava il modo.
La vita doveva essere vissuta come veniva.
Anche quel giorno la vita era venuta.
E si era presa 3 brat.
SILENZIO
Forse era una delle cose che più erano distanti da lui.
Forse non era mai riuscito a conviverci.
Forse non sapeva neppure cosa fosse di preciso.

Ma ora ne aveva bisogno.
Troppe urla, pianti, grida, lamenti.

Ora solo il silenzio assordante doveva riempire le sue orecchie.

 
Il sole sorse a levante e tramontò a ponente prima che si rialzasse da sedere all’alba del secondo giorno.
Non era questo il modo.
Non doveva rimanere a compiangersi.
Non sarebbe stato di aiuto a nessuno.
Men che meno ai suoi brat che avevano dato la vita per far continuare il viaggio lungo la Grande Via agli altri.

 

In piedi. È ora di rimettersi in Cammino!
Ancora triste come non mai, ma deciso a risollevarsi, salutava il nuovo giorno con l’alba di un nuovo Corcoran.

Ora devo andare dove sono più utile!

Detto questo, afferrò una fronda di un pino marittimo e scomparve dalla vista dei pescatori che stavano recandosi alle loro barche.

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