Preghiera

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L’autunno era arrivato con i suoi meravigliosi colori anche dentro l’accademia.

La ragazza si strinse ancora di più nella sua pashmina rossa mentre la fresca brezza si infiltrava tra le intercapedini del laboratorio. Decise che era tempo. Ci sono certi periodi dell’anno che risvegliano in noi ben determinati sentimenti, durante i quali il nostro cuore trova pace solo compiendo gesti che ormai diventano veri e propri rituali.

Per Rashida l’autunno non portava malinconia, portava determinazione!

Quel giorno sentì che era giunto il momento di fermarsi, di non dedicarsi ad altro che alla preghiera, per quel giorno solo Sirio avrebbe occupato i suoi pensieri e rinnovare il voto a lui fatto sarebbe stato l’unico compito da adempiere.

Scendendo le scale dell’accademia salutò i colleghi con aria assente… aveva altri pensieri in testa… la sua famiglia… le sue radici… Sì, avrebbe pregato accanto ad un albero questa volta, le sembrò appropriato.

La sua mente continuò a divagare mentre i piedi, ormai congelati, la portarono autonomamente nel luogo che si era decisa a raggiungere…

La Lady non poté fare a meno di ammirare l’opera che sono la natura sapeva compiere: un albero si ergeva sul limitare di un piccolo laghetto, ma l’acqua corrodendo parte del terreno aveva lasciato scoperte molte radici ed ora esse apparivano come morte…

“Proprio come me… le mie radici sono state corrose e adesso… adesso sono esposte e sono fragili… eppure … eppure come me quest’albero vive , ha trovato un altro modo, ha sviluppato nuovi legami. Ed io devo fare altrettanto. “

Guardò il cielo , una lieve foschia aveva velato il sole… sembrava freddo. Si inginocchiò e iniziò a pregare.

Ancora a distanza di anni, la preghiera che ripeteva a Sirio era sempre la stessa e il ricordo delle persone che ormai non c’erano più continuava a imperlarle le ciglia…

Rashida sentì un bruciore, un dolore pungente, qualcuno stava facendo qualcosa ai suoi occhi!! Riuscì ad aprirli, ci vedeva ancora! Il sole era sempre coperto, il laghetto… l’albero… cominciò a tranquillizzarsi…

“Sarà stato solo uno scherzo della mente, i miei occhi non hanno niente! ”

O magari il nume aveva voluto mandarle un messaggio.

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