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-Burattino…-
-Burattino…-
-Marionetta…-

L’uomo tirò indietro il pugno, diretto alla mascella di colui che aveva davanti, l’impatto fu doloroso per lui, tagli profondi si aprirono sulla pelle abbronzata, mentre schegge di vetro volavano per tutta la stanza dopo che lo specchio era andato in frantumi.
Il sangue scendeva copioso dalla sua mano sinistra, mischiato a qualche sostanza oleosa che ormai contaminava tutto il suo organismo, oltre i primi strati di epidermide, sotto la carne lacerata si intravedevano sottili fili metallici che correvano dal polso alla punta delle dita; l’uomo urlò di dolore mentre con l’altra mano cercava di strapparli dall’arto, riuscendo solo ad aggravare le sue condizioni.
La porta della camera si aprì ed il compagno dell’uomo si sedette accanto a lui, con le cicatrice sopra e sotto le labbra pallide vicino al polso del ferito; la cantilena lenitiva inizio a richiudere le ferite superficiali della mano, ma l’uomo sentiva ancora il metallo scavargli all’interno.
<Non dovresti ferire il tuo corpo Rhinad>
Lasciandosi scivolare lungo il muro fino al pavimento l’uomo rispose:

<E ‘ davvero mio ciò che vedo nei riflessi dello specchio in frantumi? Come posso essere sicuro che non sia solo un’illusione sotto il controllo dell’Augides Caduto, ho perso me stesso quella notte, non solo il mio corpo, vedevo in esso un dio, il mio dio, avrei sterminato ognuno di voi senza provare rimorso, infangando ciò che ero riuscito a costruire in questi due anni. Come può la gente fidarsi di un uomo, se ancora posso essere chiamato così, che può essere plagiato in ogni momento?! Aveva ragione Lord Auley: quando gli uomini si arrogano diritti riservati agli Dei, giocando con meccanismi al di sopra della loro comprensione, ne può giungere solo male e disperazione>

Sion si alzò allontanandosi verso la porta.

<Se dovesse risuccedere io sono nella stanza accanto>

Bastardo senza sentimenti…

-Burattino-

-Burattino-

-Marionet…-

L’uomo si premette i pugni sulle orecchie cercando di escludere i suoni dalla sua testa, cercando di rifugiarsi nel suo santuario dell’anima, la preghiera lo avrebbe sicuramente aiutato.
Immagini del ballo invasero la mente del Sir invece delle solite litanie, il ballo del Certamen a cui lui non aveva potuto partecipare come voleva, non con la persona con cui avrebbe voluto danzare, come avrebbe potuto offrire un corpo spezzato ad una Lady che aveva tutte le possibilità di trovare un uomo sano per qualunque ballo?!
Rhinad scese al piano di sotto della locanda, dopo aver cambiato i suoi ricchi abiti nobiliari macchiati di sangue, indossando semplici vesti da viaggio pulite, prese posto al tavolo comune accanto a contadini e mercenari, convinto che il frastuono avrebbe fatto tacere le voci metalliche che gli ronzavano in testa; si fece servire lo stesso cibo degli zotici che gli stavano a fianco ascoltando i loro discorsi e servendosi vino per la prima volta in vita sua.

< ….Dobbiamo aspettare ancora un mese per vendemmiare…>
< …Settimana prossima parto che avevo firmato per gli steiner…>
< …Dovrebbi proprio andare a pisciare…>
< …Ma l’hai sentito di quello che si è svegliato con due pezzi di metallo al posto delle gambe?!?!>

L’uomo rizzo le orecchie

<Dicono che abbia fatto un patto con un Djiin e che si sia fatto infilare, al posto delle gambe, due cose che soffiano vapore e con delle strisce di metallo che lo fanno scorrere come una slitta, dicono che si sia rivoltato come una serpe contro il Rahis, ma che questi, con un colpo di mazzafrusto, lo abbia rimesso al suo posto; certo che schifo… piuttosto che fare un patto con una creatura del genere io preferirei morire, bisogna essere proprio dei mentecatti per fare una cosa del gene…>

Non riuscì a finire la frase: con un sol sorso il sacerdote aveva finito il grande boccale che aveva innanzi, per poi scagliarlo contro la faccia dell’uomo che aveva proferito tante menzogne, subito seguito dal suo corpo che si era lanciato sopra il desco per raggiungere il collo dell’individuo; non ci arrivò mai.
Decine di mani lo bloccarono sopra la tavola, mentre gragnole di pugni si riversavano sul volto e sul petto non permettendogli alcuna difesa, sangue fuoriusciva dal naso e dalla bocca, mentre anche qualche dente saltava, il mondo cominciò a vorticare mentre lo alzavano in piedi tenendogli le braccia bloccate dietro la schiena, l’uomo che aveva colpito con il boccale si avvicinava scaldandosi le nocche sputando un grumo di sangue dalla bocca.

Tre, quattro cinque, sei pugni…

Rhinad perse rapidamente il conto di quante volte era stato colpito e dove, si chiese anche se sarebbe riuscito ad avere dei figli dopo questo, prima di cedere all’incoscienza vide Sion che si sbucciava una mela seduto sui gradini che portavano alle camere, poi fu tutto buio.

Riaprì gli occhi con una pioggerella leggera che gli bagnava la testa, mentre la faccia era sprofondata nella fanghiglia che si era formata, accanto a lui, seduto per terra contro il muro esterno della locanda il Sothom rinnegato si mangiava una mela; faticava a mettere a fuoco e il semplice fatto di mettersi di schiena gli rivelò di avere almeno un paio di costole incrinate.

<Grazie dell’aiuto…>

<Mi sembrava tu te la stessi cavando egregiamente.>

<A far cosa?!?!>

<A farti ammazzare, è da quando è uscita quella cosa metallica che non pensi ad altro, quindi pensavo finalmente ti fossi deciso e che avessi chiesto a quei signori così gentili di darti una mano.>


< …>


<Spero tu ti sia schiarito le idee>


< …>


< …>


< …Si… Sto meglio ora…>
<Bene, ho caricato le tue cose su un carro che è diretto a Kanam visto che ci hai fatto buttare fuori>


< …>


< …>

 

<Sion ti ringrazio>

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Commenti

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One comment

  1. A parte il fatto che lord Aulay ha ragione più o meno quanto Monsieur de la Palisse, povero sir Rinhad! Bacchettato anche dal Sothom Ger! Chiunque può dargli lezioni di vita, insomma… XD

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