Durante la luna di Sirio dell'anno XXVII la proba corte thersiana, affiancata da numerosi membri delle altre leali delegazioni dell'Orifiamma, ha profuso buona parte delle sue energie nella riconquista del celeberrimo Eremo dell'Alfiere, sconfiggendo il traditore che ivi aveva preso dimora, il tetro Vicario Nero Ismael Schwarzrose.

Costui, affiancato da un gruppo di fanatici suoi devoti, i membri della setta della “Mano Nera”, ha cercato con ogni mezzo di preservare la sua conquista, sfruttando a più riprese i nobili sentimenti che guidavano le delegazioni: a nulla tuttavia è valso il suo bieco impegno, poiché il fine ultimo del Vicario, riportare sulle lande mortali il primo sovrano infernale Semenmon, si è risolto con un nulla di fatto.

Infatti, impedendo lo sfruttamento di quella che è stata identificata come una “vittima designata” e sfruttando l'occulto potere della famosa “Icona del Fato”, né Ismael né tanto meno i suoi corrotti signori, il Magus dell'Occhio Akhrat e il Magus della Mano Bertrand Glock, sono riusciti a portare a termine tale esecrabile immonda evocazione.

Questi ultimi, per contro, hanno deciso di liberarsi del Vicario Nero con le loro stesse mani, reo, a loro dire, delle imperdonabili mancanze che hanno condotto al fallimento del rito.