Una grande vittoria sulla piaga dei “senza riposo” è stata ottenuta durante gli incerti dì della riconquista dell'Eremo dell'Alfiere: grazie all'ausilio fornito dal rapporto stilato dall'ordine del Flagello Purpureo nonché all'alacre impegno profuso dalle delegazioni riunitesi, è stato infatti possibile individuare proprio entro i perigliosi confini del Südenmark uno dei nodi cardine della questione. Si tratta di un pozzo, creato dagli accoliti della Mano Nera, ove le anime venivano irretite e segregate, in modo da lasciare ad empie entità demoniache la possibilità di possederne i corpi.
Un abominio dell'Acqua (il terzo elementale corrotto nel giro delle ultime lune) è stato inoltre rinvenuto sul fondo di quello che è stato poi ribattezzato il “Pozzo delle Anime” e sembra che il suo ruolo fosse proprio quello di profanarne la fonte: una volta avuta ragione dell'elementale evocato, d'interesse primario per la causa gardanita, e aperto un varco in grado di permettere alle anime irretite di fuggire dal pozzo, non è rimasto che trovare un modo per esorcizzare i cadaveri posseduti.
A tale scopo è stata impiegata una sostanza, nota come “Fior di pietra”, in grado di adempiere pienamente allo scopo: le sue proprietà, individuate di concerto dagli studiosi presenti ed accertate sul campo dalla Gran Matriarca Wilehlmina Schwarzrose in persona, hanno infatti permesso di scacciare i demoni usurpatori e donare il giusto riposo ai cadaveri coinvolti.
Non appena la situazione presso l'Eremo si è dunque stabilizzata, lady Wilhelmina ha preso un paio tra i più valenti cortigiani della Torre e si è prodigata per far si che la notizia del rimedio ottenuto giungesse a tutti gli angoli delle lande thersiane: la donna, accompagnata da tali Sir Bastian Pappenheim e mastro Nicholas Starkenherz, ha avviato dunque una grande opera di sanificazione e sembra che molti siano ad oggi i cadaveri liberati dalla piaga dei “senza riposo”.