Salih-Mesken è stato anche teatro del tentativo del Magus dell’Occhio di legarsi al rito dell’Uno tramite un ricettacolo stregato nascosto nel giardino della necropoli: la scoperta tuttavia della trama del Magus ne ha però decretato la definitiva sconfitta.

Ciò che ha destato grande scomento è stata la rivelazione dell'identità dell'uomo che dietro al Magus si celava: infatti, l'alter ego era niente meno che il Gran Visir Samir Arif, il quale, sfruttando le portentose “sabbie delle ere” celate presso Salih-Mesken, desiderava resistere ai sintomi letali del Morgigh.

Sventato il piano da parte delle delegazioni dell'Orifiamma, al fu Gran Visir non è rimasto che calare la maschera innanzi a tutta la corte del Leone: senza lasciare spazio a recriminazioni o inutili pietismi, prima di spirare l'uomo ha inveito con veemenza contro la società athariana tutta, madida, a suo dire, d'ipocrisia e falsità.