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GARDAN - La votazione
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Categoria: Voci dal Ducato
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Avevano votato, alfine: 3 contro 2.

Una vittoria, se così poteva definirsi, amara. Logan MacDussel avrebbe guidato il Ducato, nonostante la sua carriera da Errante, nonostante ci fosse, tra i Decani del Circolo dei Bùnaidh chiamati a giudicarla, chi dubitasse di lei.

 

Logan parlò per prima, sostenendo con fermezza il suo desidero di guidare il Ducato: lasciò poi la parola agli altri Bùnaidh e quando tutti ebbero avuto modo di esprimersi, serrò i pugni fino a farsi male, anche se nessuno se ne accorse.

Dal Lethoun poteva aspettarsi di tutto e non la stupì la sua opposizione; Olivia la sostenne, ed anche questo non le parve strano; ma lui... Era furiosa per quello che gli sembrava un tradimento, mascherato come un consiglio paterno, che l'avrebbe anche potuta portare a dover abdicare in favore dello zio: "Logan... tu sei uno spirito libero... non è la vita che desideri, o mi sbaglio?" la conosceva bene, in effetti, da sempre...

Era vero, non era la vita che si sarebbe aspettata, certo non così all'improvviso e se glielo avessero chiesto solo poche lune prima, Logan, scherzando, avrebbe preferito caldeggiare uno qualsiasi dei suoi fratelli minori pur di non sedere su quello scranno.

Ma quando aveva stretto l'Artiglio del Duca, quando all'improvviso tutti i ricordi di suo padre, le guerre e gli scontri, le erano riaffiorati alla mente, le fu chiaro cosa dovesse fare.

Rammentò quel giorno nel deserto quando il Duca la costrinse a crescere, quel vento caldo che le inaridiva gli occhi, quella promessa che aveva fatto a suo padre e a se stessa: mai più colpi di testa, mai più fughe dissennate dalle lussureggianti terre di Gardan. Quel giorno aveva promesso di servire il suo popolo finché gli spiriti elementali che le scuotevano l'anima non avessero sospinto l'ultimo suo respiro, finché la sua mano, debole e stanca, non avesse avuto più la forza di brandire l'Acciaio dei suoi avi, finché il cuore che le urlava in petto non avesse smesso di gridare: "Per Gardan!".

No, lui si sbagliava: questa era esattamente la vita che desiderava adesso e gli avrebbe fatto conoscere una nuova Logan, degna di quella carica che da sempre era destinata a ricoprire.

...se solo avesse avuto un po’ più di tempo...

 

Aveva soppesato bene ogni sua parola: sapeva che lei non avrebbe capito, che l’avrebbe considerato un malcelato tentativo di tradimento e soprattutto che ciò avrebbe segnato il loro rapporto per sempre.

Nel corso degli anni Logan aveva maturato infatti un sentimento profondo per quell'uomo e, pur restando a debita distanza, si era riscoperta molto attratta dal suo cipiglio e da quella fiera determinazione che lo aveva portato al ruolo di prestigio che col tempo si era meritatamente guadagnato. Non si vedeva legata a nessuno ma se lui fosse stato al suo fianco di certo si sarebbe sentita meno sola.

Dal canto suo... Beh, anche lui le voleva bene. Logan scherzando gli aveva proposto più e più volte di "renderla una donna per bene" e di metterle un ferro al dito. E non senza un briciolo di dispiacere, lui aveva sempre rifiutato si ardua sfida, non sapendo quanto anche la donna non ne fosse poi così sollevata.

Adesso si era dunque risolto a preferire di tutelare il suo bene piuttosto che a salvaguardare il loro rapporto: era una donna libera che poteva sopportare il peso di cento battaglie ma gli intrighi e i giochi di potere di corte l'avrebbero piegata nell'animo prima che nel fisico.

Col tempo forse sarebbe riuscito a farle capire i suoi veri intenti, l'affetto sincero con cui desiderava anche la sua felicità: ma adesso non c'era rimasto che gestire il frutto amaro delle sue scelte.

Non avrebbe convinto il circolo dei Bùnaidh, era già in minoranza, ma di certo non poteva esimersi dal prendere una decisione che nelle sue intenzioni perseguiva solo l'interesse del Ducato e di colei che era chiamata a governarlo.

Parlò per ultimo e dopo un lungo sospiro espose il suo parere: "Io... Beh stimati fratelli, io non credo che Logan MacDussel possa conservare il suo titolo di Cavaliere Errante e al contempo guidare le nostre amate terre col medesimo impegno. I Cavalieri che a lei si ispirano non possono perdere la loro guida e allo stesso modo i figli dell'Orsa meritano un Duca che possa garantirgli la totalità delle sue forze. Questo è il mio voto."

 

Nell'aula consiliare si era sollevato uno strano brusio e l'unico a sembrare piacevolemnte colpito fu Torquil Lethoun: gli altri Bùnaidh sembrarono sorpresi mentre la duchessa cercò di mantenere un decoro che a stento riuscì a placare la sua rabbia.

Calò un silenzio carico di tensione e dopo un paio di giri di clessidra, Logan si risolse a chiudere il concilio: "Per 3 voti contro 2 questo concilio conferma la mia carica. Vi ringrazio della fiducia che mi avete accordato". Un sorriso amaro le si dipinse in volto.

I Bùnaidh si alzarono, lasciando ad uno ad uno la sala: Garreth ed Auley si guardarono a lungo senza proferire parola mentre Logan infine si alzò, prendendo la via dell'uscita.

Sulla porta sentì un braccio trattenerla: prese a parlare una voce, quella stessa voce che un tempo le era sembrata così vicina, una voce che adesso sentiva così incredibilmente lontana.

 

"Logan... tu sei uno spirito libero... Non è la vita che desideri, o mi sbaglio?"

 

"Ti sbagli, Aulay"

 

I due si guardarono ancora, senza più capire chi adesso i loro occhi avessero innanzi: alfine la Duchessa si voltò e dai suoi occhi il Gran Sacerdote comprese il vero peso della sua stessa onestà.