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GLOBALE – Gli occulti segreti di Helbronn
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Categoria: Voci dal Ducato
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In occasione del recente Regio Conclave dell’Orifiamma il florido feudo coloniale di Helbronn è divenuto nel giro di pochi dì teatro di indicibili orrori e meraviglie. L’eco degli eclatanti fatti occorsi risuona ancor oggi in ogni contrada dei Ducati e ovunque si fa un gran parlare dei misteriosi portenti ridestati per opera di subdoli criminali o ignoti individui.

La scoperta invero più spaventosa è stata quella della “prole” del titano oscuro Echaton (una delle quattro Calamità della prima era) che si sospetta esser sepolta nel suolo su cui poggiano le pietre consacrate del grande Santuario del Trilapio. Stando ai pareri degli eminenti dotti dell’Orifiamma l’immondo feto fu probabilmente abbandonato privo di vita in questa sperduta contrada all’alba dei tempi mentre il titano morente si ritirava nell’arida steppa degli Altipiani.

Si presume che sia stato il Niger Magister Jafar Shadi, un criminale fuggiasco di Athar, a rinvenire nelle ultime lune la prole di Echaton presso Helbronn. A quanto pare l’uomo era in combutta con le sanguinarie malebranche della steppa thersiana e tramite l’oscura essenza della prole è riuscito a trascinarne una nel bel mezzo della sperduta colonia. Proprio questa scellerata schiera per due giorni e due notti ha seminato panico e morte trai villici della zona e infine ha scagliato un feroce assalto contro l’antica Pieve del Trilapio, si presume con l’intento di trafugare la celebre coppa di Elleron ivi serbata.

In ogni caso gli indizi emersi in una vetusta cripta nascosta nelle fondamenta della Pieve lasciano pensare che un negromante vissuto ad Helbronn negli ultimi anni dell’Era dei Quattro, tale Hans Kriegmann, avesse già scoperto il tenebroso segreto sprofondato nelle viscere della terra e quindi è ragionevole ritenere che il Niger Magister altro non fosse che emulo del nefando genio di costui.

L’episodio più inquietante di questa vicenda è tuttavia legato alla morte di Jafar Shadi. Il fuorilegge è infatti stato catturato e giustiziato dalle autorità del Leone Dorato nella sera inaugurale del Conclave e tuttavia nel corso dell’assalto sferrata dalla malebranca contro la Pieve il suo spirito è ‘riapparso’ all’interno del corpo di Lord Adam Barrach, stimato Sire di Helbronn! Nessuno sa quale turpe maleficio sia stato impiegato dal Niger Magister per vincolarsi ad un altro individuo dopo il trapasso e sebbene egli sia alfine perito anche in questa nuova incarnazione, la portata dei diabolici poteri da lui invocati trascende di gran lunga quella di ogni praticante delle arti oscure che i Ducati hanno la sventura di ospitare…

 

A questi eventi si aggiunge la non meno sorprendente comparsa di un bizzarro costrutto sortito improvvisamente fuori dalle mura della grande canonica attigua alla Pieve del Trilapio.

Composto in parte da complessi meccanismi e in parte da macabre porzioni di carne umana quest’automa antropomorfo ha interagito per breve tempo con le corti ducali giunte presso il Conclave, mostrando in questo frangente di posseder una sorta di contorto “intelletto artificiale”. Per una strana ironia del fato è stato proprio il costrutto a salvar da morte certa i difensori della Pieve, colpiti da un micidiale sortilegio di Jafar Shadi, e pochi attimi dopo l’essere è finito distrutto in una violenta conflagrazione.

I pareri degli esperti nelle scienze occulte riguardo alle origini del costrutto sono nettamente divisi; alcuni reputano che si tratti di uno dei leggendari golem costruiti presso Gardan nell’Era Arcaica, altri sono persuasi che si tratti dell’opera del jinn Bashaar Talib e altri ancora lo additano come uno dei bislacchi marchingegni recentemente trovati nelle lande dell’Orifiamma.

 

Qualunque sia l’opinione in merito è un dato di fatto che ad Helbronn sia stato scoperchiato un calderone traboccante di enigmi vecchi come il mondo e a quanto pare si dovrà attendere ancora molto prima di scorgerne il fondo…