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ATHAR – La nuova fonte
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Categoria: Voci dal Ducato
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La nobile corte di Gardan ha risposto puntualmente all’appello mosso un mese addietro dalle prodi autorità athariane e grazie al solerte impegno del Sommo Giudice Aulay Kentrigan Columnear i sacerdoti dei culti elementali hanno reperito uno degli antichi menhir in cui infonder un mite spirito dell’acqua. Gli atti finali di questa missione sono tuttavia stati insidiati dalle nefande trame dello sciamano bolog comparso in occasione delle indagini intraprese a Brigadoon… nella fattispecie l’entità scelta per esser infusa nel menhir (il custode di un’antica sorgente) è stata vincolata ad un'altra (l’elementale del fuoco che dimorava nella locale “forgia mistica”) mediante un empio rito. I rimarchevoli sforzi compiuti dai delegati delle corti ducali hanno tuttavia permesso di risalire al ‘fulcro’ del sortilegio (un manufatto stregato nascosto nei pressi della suddetta sorgente); quindi questo è stato utilizzato dal benevolo decano del Sept Munroe, Sir Hector, per slegare gli spiriti e permetter così a quello dell’acqua di trovar alfine asilo nel menhir.

Adesso il prezioso talismano che potrà funger da fonte inesauribile per le genti assetate di Athar sta per giunger in patria ma già molti si interrogano su chi effettivamente potrà beneficiarne. Si sa per certo che questa risorsa non basterà per coprir l’esigenza d’acqua di tutti i feudi del Leone attualmente sono esposti alla piaga della siccità e al contempo è un dato di fatto che gli alti prelati della chiesa degli Astri hanno rivendicato un “diritto di possesso” sul menhir, asserendo che è per merito loro che è stata concepito e quindi formalizzato l’appello poi rivolto all’attenzione dei culti elementali di Gardan (che comunque restano attualmente fedeli al pantheon politeista)… all’orizzonte si profila pertanto l’ennesima diatriba che avrà come teatro le sale del potere secolare e per protagonisti gli esponenti delle fazioni ecclesiastiche.