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THERSA – Il principio della “Purga delle Rose”
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Categoria: Voci dal Ducato
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Presso il borgo di Gründorf le delegazioni dell'Orifiamma, riunite per le cerimonie in suffragio del defunto Diacono leupold Veberk, hanno assistito all'annuncio ufficiale di un’imponente campagna inquisitoria indetta dagli esponenti della Rosa Damoclis mediante lettura della solenne bolla “De Inquisendo et Extirpando Flore Malafidĕi”. In questo frangente l'Oberstführer in persona ha accordato l’ausilio del potere secolare all’uffizio inquisitorio, legittimando de facto la spietata persecuzione dei casi di malafede in seno all’Ecclesiarchia thersiana.

I messi della Rosa Damoclis, nelle persone dell'intransigente Giudice Theodora Esmer e dello schivo Cercatore Tobias Junker, hanno quindi dato il via alle indagini volte a far luce sull'oscuro caso delle “guarigioni miracolose” di Gründorf.

Dopo molte domande e strenue ricerche le delegazioni presenti sono venute a capo del mistero, accusando formalmente del misfatti l'Abate e Sire del feudo, Bernardhin Von Goldhor. Egli infatti, avvalendosi di una preziosa reliquia, una mano serbata nella Sala di Libra e appartenuta verosimilmente a Lisbeth la Martire, ingannava la popolazione benestante locale facendola prima ammalare, grazie ai turpi malefici di un bolog di nome Arok, per poi indurre i consaguinei delle vittime a sborsare ingenti offerte in ora pur di goder dei “prodigiosi poteri” del santo cimelio.

Sulla spinta del successo ottenuto in questa lotta senza quartiere all’eresia clericale, la Rosa Damoclis sta proseguendo con strenuo zelo l’opera della “purga” nei confronti degli alti prelati della Torre. A dimostrazione dei saldi propositi dell’inquisizione spicca in primis il recente stanziamento di un tribunale inquisitorio permanente tra le mura della Curia di Shlagenturm.