L’inchiesta sinora portata avanti dall’indomita corte dell’Orsa Bianca assieme ai leali gregari di Thersa è giunta a una svolta cruciale presso i boschi insanguinati di Kreuzburg.

Qui si sono palesati i foschi retroscena del complotto che per oltre dodici lune ha avuto per indiscussi protagonisti i mercenari della masnada dei Cuori di Ferro e ora l’attenzione degli implacabili giustizieri dell’Orifiamma si sposta sul loro duce Harold Leberktoff. Dopo aver condotto i membri della “malebranca fantasma” entro il Ducato della Torre, spacciandoli per i propri compagni d’arme, il condottiero ha infine deciso di tagliar la corda e di dirigersi verso un’ignota meta di Gardan.

Non a caso si suppone che proprio nelle lande dell’Orsa si siano finora celati i veri masnadieri, il cui presunto ruolo nelle imboscate tese a danno del Duca Erik Mac Dussel e del Gran Conestabile David Kerr spinge tuttora i militi gardaniti a cercare di acciuffarli a ogni costo.

Mentre la caccia prosegue senza sosta la pagina di diario del duce rinvenuta presso Kreuzburg offre un qualche indizio sulle origini di questo turpe intrigo. Pare infatti che i Cuori furono spinti a prender parte all’esecrabile trama per intercessione di uno sconosciuto messo della famigerata gilda della Grinfia di cui al momento si conosce il solo nome… Hektor.

Sin dal compiersi degli oscuri fatti occorsi al principio dell’anno presso l’antica Quasba di Oruz, la prode corte del Leone Dorato si è prodigata alacremente per tentare di dare una qualche spiegazione al tenebroso mistero della mummia sortita fuori dalle vetuste mura della Dimora dei Lumi.

In particolare i dotti del Cuore dello Scibile si sono finora interrogati sulla presenza dell’ignoto cavaliere nella camera sigillata della dama non-morta e dato che egli risulta al momento privo di senno, si ritiene che solo l’enigmatica icona presente sulle vesti e sulla spada  possa offrire un benché minimo indizio sulla sua identità.

Una possibile soluzione è infine arrivata presso i remoti scorsi di Kreuzburg dove la delegazione del Leone ha potuto consultare gli appunti stilati da Gertrude Kolzen, uno dei massimi esperti dell’arte araldica dei Ducati del Sud. Il culto del dio dei morti di Thersa, a cui Gertrude apparteneva in veste di Badessa, era stato a tal proposito interpellato dai confratelli athariani e dopo una scrupolosa opera di documentazione la donna è infine riuscita a tradurre i complessi geroglifici arcaici in simboli più affini alle classiche figure allegoriche della tradizione equestre.

Stando alle spiegazioni fornite da Gertrude stessa, l’icona in oggetto rappresenta un solenne voto un tempo pronunciato solo nei ranghi dell’ordine del “calice d’argento”, una cerchia cavalleresca estintasi nel corso dell’Era dei Quattro.

NOTA DELLO STAFF: L’aneddoto seguente costituisce l’epilogo della sessione di Maggio 2013, interrotta per maltempo.

 

---  ---  ---

 

Una pioggia battente si insinuava tra le alte fronde della selva di Kreuzburg, infradiciando le vesti degli uomini che da oltre un’ora ormai ormai vagavano nei pressi del cupo sepolcro dove pocanzi era scomparso Leupold Veberk.

Dalla densa caligine circostante fuoriuscirono allora due imponenti destrieri e subito tutti riconobbero le figure dei cavalieri che stavano in arcione. L’Oberstführer Kaspar Von Hassel e l’Obermarschall Vladilena Krutchow smontarono quindi di sella per poi raggiungere con passo celere i presenti… solo in quel momento Lady Wilhelmina sembrò destarsi dal baratro di disperazione in cui tutti erano precipitati e a stento ella trovò le parole per dire al suo Sire:

- “Mein Lehensherr… Sua Eminenza il Diacono Veberk è stato…”

 

Man mano che udiva il drammatico racconto il Duca si fece sempre più scuro in volto e quando la Gran Matriarca tacque egli rimase a lungo in silenzio prima di prender parola a sua volta:

- “Oggi il fato ci ha concesso di eludere un’immane disgrazia… e al medesimo tempo ci ha inflitto questa tragica perdita. Reputo altresì d’uopo mettervi al corrente degli ultimi sviluppi che ho appreso al mio arrivo in questa contrada… circa due ore addietro siamo giunti in testa al settimo e all’ottavo battaglione della fanteria dell’Oberkommando e dopo aver incontrato in un breve concilio i prodi templari e gli ufficiali della guardia feudale ci è stato riferito quanto occorso stamani entro Kreuzburg.

A quanto pare gli assalti sferrati dalle malebranche erano nient’altro che un subdolo diversivo volto a coprire uno dei più esecrabili complotti concepiti dai duci della Tirannia. Stando alle vostre brillanti deduzioni l’orda dell’est voleva difatti indurre i magistrati della Rosa Damoclis a giustiziare la fanatica donna che aveva ingerito parte dell’immondo sangue di Echaton e così facendo avrebbe creato un secondo portale mistico presso il nuovo uffizio inquisitorio che di recente è stato fondato in questo feudo… e se teniamo conto del fatto che il tribunale in oggetto è situato a breve distanza dalla vasta foresta di Dumwald allora possiamo concludere che un contingente d’invasione passato attraverso il varco stregato avrebbe potuto facilmente trovar asilo tra quelle fronde… divenendo un autentico flagello per la nostra patria.”

- “Grazie al vostro rimarchevole impegno abbiamo evitato siffatta sciagura e al contempo un così turpe piano è giunto a un passo dal compiersi soprattutto a causa degli infami nemici che da molto tempo ormai tramavano all’INTERNO di questi confini! In base a ciò che mi avete testé narrato si evince che uno dei presunti complici delle malebranche è lo stesso reggente di Kreuzburg, Sir Dagomar Steiner… e l’abominevole onta che egli ha inflitto all’onore di Thersa NON conosce perdono… a tal proposito sappiate che poco prima che partissimo per raggiungervi Sir Dagomar è stato fermato dai legionari dell’Obermarschall mentre stava vagando da solo a ridosso della terra di nessuno… e ora che conosciamo le prove del suo tradimento egli affronterà ben presto il giudizio della sua madrepatria!”

- “Quanto agli ALTRI che hanno preso parte a questo complotto ritengo opportuno ceder parola al Gran Conestabile della Torre…”

 

Ad un cenno del Duca Vladilena interviene dicendo:

- “Ebbene, abbiamo alfine appreso parte del fosco mistero che si celava nei ranghi della famigerata masnada dei Cuori di Ferro. Come ben sapete costoro erano stati recentemente ingaggiati dal Sire traditore e se si trovavano qui era per un motivo ben preciso… in verità i membri della compagnia d’arme NON erano i veri mercenari ma bensì veterani delle malebranche sotto mentite spoglie! A quanto pare lo ‘scambio’ è avvenuto la scorsa primavera, mentre i Cuori si trovavano presso Helbronn e questo spiega perché alcuni degli uomini della masnada presentavano segni di geloni al loro ritorno a Thersa… non a caso nell’arida steppa degli Altipiani vige perennemente un clima gelido e quindi solo coloro che da lì si sono spostati entro il Santuario del Trilapio grazie al portale magico avrebbero potuto presentar piaghe da assideramento.”

- “Dei membri originali della masnada solo il duce Harold Leberktoff è rimasto coi falsi mercenari onde poter garantire per loro al rientro in patria… in seguito la malebranca infiltrata è rimasta nell’ombra fino a essere convocata da Sir Dagomar presso Kreuzburg… con ogni probabilità queste serpi celate in seno avrebbero dovuto dar man forte agli invasori giunti tramite il nuovo portale aperto tramite quell’ “oscuro martirio” di cui Sua Grazia ha pocanzi fatto cenno. Abbiamo avuto conferma di questo quando anche loro hanno abbandonato l’incarico che gli era stato affidato per dirigersi verso la terra di nessuno… purtroppo la maggior parte di loro sono riusciti a dileguarsi… ma i pochi che abbiamo acciuffato, assieme a Sir Dagomar stesso, hanno già confessato quanto basta per avvalorare le predette ipotesi.”

 

L’Obermarschall quindi estrae dalla bisaccia un piccolo stralcio di pergamena scribacchiato e mostrandolo ai presenti aggiunge:

- “Il duce Leberktoff invece era fuggito prima ancora che i suoi falsi compari se la svignassero e a quanto pare ha scelto una meta diversa… questa pagina di diario è stata scovata sepolta frettolosamente assieme ad altri effetti personali presso l’ultimo bivacco dove l’uomo in questione era stato avvistato… e il suo testo ci offre un prezioso indizio per comprendere che fine hanno fatto i VERI Cuori di Ferro!”

 

NOTA DELLO STAFF: Di seguito è riportato il testo originale della pergamena:

Con questa pagina si conclude il diario di Harold Leberktoff, indegno figlio dell’indegna patria di Thersa. Se io perirò nell’infamia della mia gesta si sappia almeno che non son stato che una delle tante serpi che brulicano in questa terra ormai putrida sino al midollo.

Sono ormai in procinto di lasciar per sempre il cupo orizzonte dell’Estvallo e di separarmi una volta per tutte dai dissennati bruti che per un anno si son celati sotto le vesti dei miei leali compagni. Tenterò con ogni mezzo di raggiungere i veri fratelli d’arme che or stanno imboscati nella tana dell’orsa e assieme a loro alfine esigerò il lauto compenso promesso dal bastardo con la bocca insanguinata.

 

Sia maledetto il momento in cui ho deciso di seppellire a Helbronn quel poco che restava del mio onore per stipular il laido patto con le malebranche. Sia maledetto quel meschino figlio di puttana della Grinfia che ci ha ficcato in questa dannata situazione e che risponde allo spregevole nome di Hektor. Sia maledetto io e la mia stolta cupidigia.

 

---  ---  ---

 

NOTA DELLO STAFF: Al momento di prender congedo dalle delegazioni ducali i reggenti della Torre Scarlatta hanno formalmente disposto che a quanti hanno preso parte alla chiamata d’arme di Kreuzburg sia versato il seguente compenso:

-          5 corone d’oro elargite dal regio erario di Thersa

-          2 malachiti e 10 scaglie d’argento confiscate a Sir Dagomar Steiner all’atto dell’arresto

-          Una bacchetta di salice confiscata a Sir Dagomar Steiner all’atto dell’arresto

 

Questo lascito sarà consegnato a chi di dovere nei successivi eventi di gioco a discrezione dei funzionari thersiani.

Il brutale conflitto che per quasi una luna ha insanguinato il lontano confine di Kreuzburg è infine giunto a una svolta a dir poco inattesa. Proprio quando sul posto sono giunti i rinforzi condotti dall’Oberstführer e dall’Obermarschall i subdoli piani della Tirannia si sono palesati nella loro terrificante nequizia. In questo remoto feudo del Nordenmark si è così consumato l’ultimo atto di un fosco complotto protrattosi per oltre un anno.

Tutto ebbe principio nella primavera dell’anno XXV quando la masnada dei Cuori di Ferro militava presso l’ormai arcinota contrada Helbronn. In quei dì giunse in loco anche la prima delle due malebranche che penetrarono i sacri confini dei Ducati grazie al portale vincolato all’oscura progenie di Echaton e i membri di questa indossarono quindi le vesti dei mercenari per prender il loro posto.

Il duce dei Cuori, Harold Leberktoff, permise quindi alla malebranca di infiltrarsi sotto mentite spoglie entro Thersa e i suoi compagni d’arme con ogni probabilità rimasero imboscati all’interno delle regioni dell’Orsa Bianca. Dopo esser rimasta per molti mesi a bivaccare lontano dalle zone abitate, la falsa masnada si recò quindi presso Kreuzburg e lì fu ingaggiata da un altro bieco traditore thersiano: il giovane Sire Dagomar Steiner. Quando poi le orde dell’est iniziarono a tartassare il Nordenmark a Dagomar e ai suoi nuovi ‘gregari’ non è rimasto che attender il momento propizio per favorire l’avvento della Tirannia.

All’apice delle ostilità ancor una volta gli hob hanno deciso di usare un immondo feticcio di Echaton per invader in forze il Ducato della Torre… una fanatica accolita degli dei della Piaga ha ingerito una stilla del sangue morto del titano nero e quindi ha fatto in modo di finir catturata dalla compagine radunata a Kreuzburg sotto la guida della Gran Maestra dell’ordine templare della Rosa Insanguinata. In seguito Sir Dagomar ha puntualmente fatto in modo di sottoporre la prigioniera al severo giudizio dei magistrati della Rosa Damoclis, un cui nuovo uffizio era stato istituito nel feudo proprio per volontà del Sire traditore. Nella fattispecie l’intento del complotto era quello di far immolare la portatrice dell’empio sangue per mano della giustizia degli Astri allo scopo di realizzar una sorta di “oscuro martirio”, unico prodigio in grado di aprir un varco mistico tra il feticcio e l’arido sepolcro di Echaton (situato proprio nel cuore dei domini della Tirannia). In aggiunta i falsi masnadieri, inviati da Dagomar nel luogo ove presumibilmente la ‘martire’ sarebbe stata arsa sul rogo, avrebbero fornito strenuo supporto all’contingente d’invasione che sarebbe transitato attraverso il portale.

Solo grazie alle scrupolose indagini condotte sinora i patrioti dell’Orifiamma sono riusciti a smascherare l’infame trama degli acerrimi nemici della Torre e a smantellarla per il rotto della cuffia. Proprio sventando l’esecuzione della ‘martire’ si è impedito agli spietati hob di procurare la fatidica “testa di ponte” che avrebbe condotto un ingente battaglione entro la vicina foresta di Dumwald. Per la seconda volta, dopo il violento attacco arginato a Eckstein in occasione del Concistoro di Fininverno, le inespugnabili difese di Thersa hanno retto e i diavoli degli Altipiani sono stati ricacciati nella loro gelida steppa.

Sebbene lo spettro della guerra abbia per il momento lasciato Kreuzburg, una cupa tragedia si è aggiunta alle molte che nelle ultime settimane hanno funestato questo luogo.

L’algido Gran Tanatosarca Leupold Veberk, decano del culto di Kainus-Yano e custode della celebre Aschenhaus, è stato rapito da uno dei nefandi individui che di recente vanno perseguendo le scellerate orme dei magi vissuti al termine dell’Era dei Quattro. Ignorando i perentori moniti degli alti prelati dell’Ecclesiarchia, il venerabile sacerdote si era recato presso Kreuzburg in risposta all’appello levato da Lady Wilhelmina Schwarzrose e lì la sua strada ha incrociato quella dell’abominevole dama lebbrosa già comparsa a suo tempo in testa alla malebranca che lo scorso autunno mise a ferro e fuoco il Santuario del Trilapio.

La malvagia strega si è palesata quando il gruppo guidato da Leupold si trovava presso il perduto sepolcro di Bertrand Glock, anch’egli magus imperiale perito al crepuscolo di Falcon, e innanzi al suo immane potere nessuno ha potuto far alcunché per impedire che ella trascinasse via con sé il Tanatosarca. Nelle inquietanti parole della dama sono emerse per l’ennesima volta espressioni come “oscuro retaggio” che ormai sembrano esser divenute il ‘fulcro’ della turpe cospirazione che va prendendo piede nel suolo dei Ducati del Sud.

Un simile dramma priva la devota chiesa thersiana di uno dei suoi più eminenti esponenti e aldilà del voler comprendere le cause di questo evento, ogni uomo di fede degno di tal nome oggi grida vendetta contro un così esecrabile delitto…

Nel corso della dura impresa compiuta presso Hemras la schiera d’arme della Torre Scarlatta ha colto l’occasione per portar a termine una cerca assai singolare.

Guidati dal mite Sir Gebert Hendrick, scudiero di Sir Baltasar Von Hassel, nipote della Quartiermastra di Hockturm, i delegati thersiani hanno cercato di racimolare quante più informazioni possibili sugli empi riti sacrificali e sul mito degli oscuri titani, facendo appello alle stimate conoscenze degli eminenti Ulema athariani. Tuttora infatti l’Oberkommando del Ducato dello Scirocco guarda con preoccupazione ai sortilegi che furono praticati presso Helbronn nel corso del Regio Conclave e che permisero agli spietati bruti delle malebranche di violare i confini dell’Orifiamma. Non a caso pare che l’arcano del portale aperto ai confini di Gardan risieda nel mito legato all’immonda progenie di Echaton, Calamità del nord-est, nonché nelle blasfeme pratiche perpetrate dal niger magister Jafar Shadi nelle lune che precedettero il Conclave di Helbronn.

La risposta risolutiva per Thersa è infine giunta da Sir Borek, un ex-discepolo del Cuore dello Scibile recentemente colpito da una grave sventura sulla quale tuttora aleggia un fitto velo di mistero. Dopo esser stato guarito da un morbo letale l’uomo ha accettato di fornire alla corte della Torre le informazioni richieste ed egli al momento si sta già adoperando per registrarle in un apposito saggio manoscritto.

Un simile risultato non è stato altresì raggiunto senza pagare un pesante prezzo e al suo ritorno in patria la delegazione thersiana piange con amarezza il tragico lutto del giovane Boiardo di Eisen Stein Nebel, caduto durante il cruento scontro che ha visto i militi ducali opposti all’uomo dal volto deturpato e all’orrenda mummia a lui asservita. La salma di Nebel sarà scortata con tutti gli onori presso il monastero aldebaranita del suo feudo e lì i prelati la porteranno entro le sacre catacombe per tentar di ridestar l’ultima scintilla di vita rimasta nel defunto caporale, secondo l’unanime volontà dei leali compagni rimasti vicini a lui sino alla fine.