Le indagini sul fallimento del rito politeista volto a fronteggiare lo spauracchio del Morgigh hanno condotto sul banco degli imputati entrambi gli assistenti del Diacono Ibraheem HassanLady Zahira Ibn Abdul Dalmasca Sir Belim ibn Abdul Dalmasca.

Il processo volto a far luce sulla questione è stato istruito dalla Giudice delle Sentinelle Arcane Lady Nasira Nabeela ibn Abdul Dalmasca, la quale tuttavia si è trovata nella difficile condizione di dover giudicare quelli che erano i suoi fratelli, come suggerito dalla tradizione del nome athariana.

Nonostante l’ingerenza di alcuni agenti del Dogma nel corso del processo, volta ad indurre Lady Nasira a ceder il proprio arbitrio onde esser alleviata dal fardello del dover giudicare i propri consanguinei, lo zelo della corte athariana ha permesso di evitare l’irreparabile, conducendo il Giudice ad un’equa sentenza: la colpevolezza per la sorella Zahira e l’assoluzione per il fratello Belim.

In tarda serata, un altro misterioso accadimento ha turbato la già provata Lady Nasira ovvero la notizia dell’inspiegato ed incomprensibile suicidio dell’anziano suo mentore Lord Ebert Pappenheim, il quale non aveva mai destato dubbi sul suo stato d’animo, senza contare peraltro il peso che il suo atto ricopre in virtù delle sue origini.

A lasciare incredule le delegazioni tutte, infine, è stato un singolare scontro a fuoco avvenuto entro Kabal sul far della sera: infatti, sebbene tale azzuffata abbia condotto a morte solo alcuni gregari del Dogma, ciò che ha lasciato perplessi i presenti è stata l’incapacità di riconoscere l’avversa fazione che li fronteggiava. A fatti ormai avvenuti, tali individui non hanno rivendicato l’accadimento e si sono limitati a scomparire in un una nuvola di fumo dalla zona....

La Luna di Kaynus Yano ha portato entro le lande athariane una nuova ondata di morte, causata nientemeno che dallo scoppio di un’epidemia di Morgigh presso il feudo di Kabal: tale accadimento sembra esser stato causato, presumibilmente, dell’avvento in loco del temuto “foriero del morbo”.

Entrambe la fazioni religiose del Leone Dorato hanno paventato possibili risoluzioni per contenere il problema e mentre l’Ecclesiarchia politeista proponeva di affidarsi ai miracoli concessi dai numi astrali (per mezzo di un rito condotto dal sire di Kabal nonchè Diacono, Sir Ibraheem Hassan), i cultisi di Hor-Yama avanzavano la possibilità di riportare in vita la celebre jinn Madeeha Bahira Ibn Rabat, leggendaria discepola del Magister Corbulo, e per mezzo delle sue conoscenze, trovare un rimedio acconcio.

Da un lato, tuttavia, il rito politeista è stato mandato in fumo e così il miracolo di Elios che poteva essere sfruttato non ha visto mai la luce, a causa sia della presenza di parassiti nelle foglie di Esperides impiegate nel corso della cerimonia che dei numerosi assalti Sotom, guidati dalla Niger Magistra Kebeka, volti a far fallire tale tentativo.

Dall’altro anche le ricerche perpetrate dai gregari monoteisti presso l’antico altare di Kabal non hanno conseguito alcun risultato immediato ed anche in questo caso lo zampino dei Sotom ha lasciato il segno: gli accoliti di Kebeka, infatti, sono riusciti a rubare la fiala del “principio” presente nell’athanor del laboratorio, mescolando le carte in tavola e rallentando eventuali progressi...

La presenza presso Altburg di un gruppo di sicari Sotom-Ger ha indotto i gregari del Leone a svolgere approfondite ricerche in loco: in prima istanza, la corte athariana è stata edotta sull’omicidio dell’anziano scudiero della defunta Lady Runhild Von Hassel, ambasciatrice thersiana presso il Leone dorato al tempo della pestilenza dell’anno 18 E.R..

Costei era un cavaliere che fu al fianco della popolazione athariana in uno dei suoi momenti più orribili: la sua morte tuttavia, avvenuta al rientro in patria, è rimasta avvolta nel più fitto mistero, almeno fino al ritrovamento, entro la dimora del suo anziano scudiero, di alcun indizi che sono riusciti a fornire importanti novità in materia.

La tomba di Lady Runhild tuttavia, rinvenuta presso la boscaglia locale grazie agli sforzi dei figli del Leone presenti, è stata trovata barbaramente profanata dagli stessi Sothom: in essa, un messaggio criptico degli assassini, nel quale si inneggiava al ritorno della loro tanto venerata Untrice, ha gettato nuove paure entro le lande dell’Orifiamma...

Se si tratta di una vuota minaccia o di una possibilità concreta è fin troppo presto per valutarlo: ad ogni modo, i valenti figli del Leone non possono che guardare al loro futuro con rinnovata preoccupazione...

Presso il borgo di Altburg la delegazione gardanita ha assistito suo malgrado alla profonda spaccatura che sta andando creandosi entro il suo stesso popolo.

L’avvento del Messo dell’Orifiamma Sir Brian Columnear presso Altburg e la sua intenzione di transitare entro il vicino confine gardanita, al fine di invocare un rito mistico volto a purificare il suolo della patria dell’Orsa (attualmente contaminato dall’oscuro potere dell’Abominio della Terra di Herem) si sono violentemente scontrati contro il caparbio rifiuto opposto dalla Mylwar incaricata di presiedere il posto, Lady Blair Kerr.

Costei ha chiamato in causa l’appartenenza di Brian a una misconosciuta fazione nota come “Bán Fang” (trad. “Zanna Bianca”), a suo dire ostile alla reggenza dei Mac Dussel: inutile dire come il Messo abbia trovato fuoriluogo l’atteggiamento della Mylwar, incredulo innanzi alla di lei incapacità di perseguire un bene maggiore.

Per quanto zelanti e solerti, niente hanno potuto innanzi a tali contrasti i figli dell’Orsa, che invece hanno assistito all’insurrezione esasperata di Sir Brian ed al suo conseguente arresto, in ragione di un’offesa fisica, per quanto non effettivamente lesiva, perpetrata nei confronti di Lady Blair...

Durante l'ultima chiamata alle armi thersiana, le delegazioni dell’Orifiamma sono venute a conoscenza dell’inchiesta intrapresa dalla Rosa Damoclis, ormai da alcune lune, a carico dell’Oberstführer e dell’Obermarschall.

A seguito di una giornata invero madida di molti accadimenti ed innanzi a Lord Hugo Steiner, Theodora Esmer, il giudice chiamato a valutare l’esito di tale inchiesta, ha rivelato il contenuto serbato nel simbolo sacro dello stesso Duca: in esso, Lord Hugo ha riconosciuto un frammento appartenuto alla compianta consanguinea nonché prima moglie del Sire della Torre, Lady Katrina Steiner.

In ragione delle ferree tradizioni thersiane circa i resti dei suicidi, lady Wilhelmina Schwarzrose è stata chiamata dalla stessa Theodora a giudicare tale ritrovamento, in virtù della natura stessa del reato: la Signora della Rosa Nera, seppur in evidente difficoltà, ha imposto sul capo dell’amato cognato l'"onere dell’erranza”, per una durata non inferiore alle dodici lune.

Ben più roseo epilogo ha avuto il giudizio sull’Obermarschall, che in assenza di prove tangibili, è stato prosciolto dalle accuse di stregoneria che pendevano sul suo capo.