Nella Luna del Mago, l’avvento di una schiera della Malorda presso Altburg, formata da adepti provenienti da ciascuno dei tre Ducati dell’Orifiamma, ha indotto le autorità locali ad una estemporanea chiamata alle armi: ciò che tuttavia non è stato possibile prevenire è il furto perpetrato a danno degli ori sequestrati all’Abate blasfemo di Altburg Berthold Pappenheim, nonché l’allestimento di una trappola venefica disposta all’interno dello scrigno spettante alla casata Steiner. La denunzia di tale ultimo misfatto per opera delle solerti delegazioni dell’Orifiamma, tuttavia, ha permesso a Lord Hugo Steiner, presente in loco, di evitare siffatto attentato alla sua persona.

A tali sanguinosi intrighi, si è aggiunta inoltre l’ingerenza di un gruppo di adepti identificabili come gregari del Dogma: costoro, presso il ricettacolo dell’oscuro costrutto conosciuto come “Abominio del Limo”, sono riusciti ad invocare un nuovo ignoto portento tramite i loro marchingegni.

Infatti, una sorta di flashback di un tempo passato (si stima si trattasse dell’anno 14 E.R., quando l’Abominio fu pietrificato presso Altburg) ha avuto luogo entro il borgo: durante quest'incredibile prodigio è stato possibile identificare una misconosciuta tomba, rivelatasi appartenente a Fabian Krutchow (nome che ha spinto i più a formulare l’ipotesi di un nesso tra l’individuo e l’Obermarschall della Torre) nonché un presunto rifugio degli adepti del Dogma presso Altburg. In tale luogo è stato ritrovato inoltre un documento dell’epoca ma il repentino ritorno al tempo attuale, e quindi il suo conseguente deterioramento, ne ha impedito la puntuale valutazione...

Un importante obiettivo strategico è stato conseguito dai probi figli della Torre: dietro suggerimento della schiatta degli Steiner e con l’avallo dell’Oberkommando di Thersa, è stato possibile ottenere una mappa dettagliata della famigerata “terra di nessuno” oltre il vallo dell’Orifiamma.

L’impresa, guidata da Lord Friederich Von Hassel e resa possibile solo dalla presenza in loco di alcuni manufatti mistici appartenenti al clan barbarico dei Durgon, non è stata tuttavia scevra di rischi: a più riprese, le truppe della Tirannia, che al pari della compagine dell’Orifiamma erano schierate entro la zona della Pieve del Trilapio, si sono opposte strenuamente all’assalto degli “invasori”.

Alfine, quando tutto sembrava volegersi all’epilogo ed il portale Durgon in procinto di chiudersi, ha fatto la sua comparsa nientemeno che Hobgar il Guercio, l’Arciduce della Tirannia che da anni è responsabile delle più cruente vessazioni thersiane.

In un assalto tanto caparbio quanto dissennato, lord Friederich ha abbandonato i ranghi per sfidare personalmente l’odiato avversario: a lui si sono accodati alcuni affiliati della Grinfia thersiana, i quali hanno conosciuto per primi l’ira di Hobgar. Infatti, l’Arciduce ha avuto facilmente ragione del giovane rampollo Von Hassel e della sua piccola compagine al punto che, senza il repentino intervento di Lord Kaspar suo padre e di Lord Erik MacDussel, egli avrebbe potuto prendersi agilmente la vita del primogenito dell’Oberstführer.

Quando alfine il portale si è chiuso, ricatapultando nella steppa le schiere della Tirannia e lo stesso Hobgar, la proverbiale pazienza del Sire della Torre si è infranta contro l’arroganza del figlio: i due, che vedevano da punti di vista diametralmente opposti l’assalto solitario del giovane cavaliere, sono stati perfino sull’orlo  dello scontro fisico. Esasperato e colto nel vivo quando il figlio gli ha rinfacciato la morte della madre Katrina, lord Kaspar ha bandito il figlio dall’alta corte della Torre, al termine di quella che è sembrata a tutti i presenti una lite senza pari.

Ritiratisi entrambi nei rispettivi alloggi, si dice che da quel giorno padre e figlio non si sono più rivolti parola: l’avvenuta conquista della mappa della “terra di nessuno” ha assunto così connotati tutt’altro che gioviali...

La faida di fede intestina entro la corte athariana ha conosciuto alfine il suo epilogo.

Riunitasi al marito, Lady Jaina Intissar, accompagnata dagli esuli che sin dai fatti di Khamun le furono fedeli, è stata sottoposta da Sua Grazia il Rahis ad un’antica tradizione della loro terra, il “giudizio del Leone”.

Secondo tale cerimoniale, coloro che venivano accusati di misfatti che ledevano il loro buon nome venivano sottoposti a complesse ordalie che potevano permetterne sia la rinobilitazione che la definitiva disgrazia: a seguito di tre difficilissime prove, in cui ai partecipanti si è chiesto di fornire un pegno d’onore, forza e sapere, i cosiddetti ribelli sono riusciti a gettare un po’ di luce sugli aneddoti che li videro voltare le spalle proprio al Signore delle loro terre.

In un grande slancio di saggezza, il Duca Karim Komhein ha riaccolto entro la propria corte gli esuli di Khamun e la sua stessa amata consorte, riunificando una podestà che può tornare a guardare con rinnovata speranza al suo prossimo futuro.

A tali gioiosi eventi si affianca la nascita del famoso “erede di Khamun”, generato dalla “madre” Shereen proprio durante i dì del Regio Conclave: sebbene il parto abbia avuto molti momenti critici, durante il quale si è temuto per la vita dello stesso bambino, il famigerato “pozzo dei desideri”  , impiegato dal Priore Sir Rinhad Segrad, ha scongiurato il peggio. Infatti, sia gli assalti dei Sothom-gher che la stessa salute cagionevole del nascituro, avevano portato i presenti financo ad ascoltare le parole di lady Alice Becker, la quale, in qualità di Magus dello Spirito, aveva garantito al fanciullo un’anima integra e quindi una vita serena.

La corte però ha deciso, in quegli attimi forsennati, di votarsi al “pozzo dei desideri” e a questo punto solo i posteri potranno valutare l’effettiva bontà di tale posizione: dal canto suo, il Priore ha pagato a caro prezzo la sua scelta. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dalla servitù presente, anche la Somma Pontefice Elanei ha guardato con preoccupazione agli assurdi ingranaggi e filamenti cresciuti in una delle gambe del giovane leone...

Un grave lutto ha colpito la popolazione gardanita tutta: durante i difficili dì del Regio Conclave tenutosi presso Helbronn è giunta al suo epilogo la vita terrena del Signore dell’Orsa Bianca, Lord Erik MacDussel.

Le sue condizioni, critiche già fin dal ritrovamento presso Herem, non hanno che peggiorato col progredire dei giorni fino a che, nella piana della Pieve del Trilapio, il nobile Orso non è definitivamente spirato per opera nientemeno che  dell’Arciduce Hobgar il Guercio.

Infatti, nel corso di quella che è stata una rischiosa sortita all’interno della “terra di nessuno”, mediante l’ausilio di un portale magico realizzato dai barbari Durgon, ed a seguito di una manovra alquanto azzardata condotta da Lord Friederich Von Hassel, il Terrore oltre il Vallo ha stretto in una morsa fatale il collo dell’Orso guerriero, che senza tentennamenti si era schierato per difendere le genti dell’Orifiamma. Inutili i soccorsi di coloro che già con le lacrime agli occhi sono giunti al corpo del nobile Erik: forse l’Arciduce aveva solo un po’ accelerato l’inevitabile...

La moglie, lady Ophelia, e la figlia, lady Logan, sono giunte quando ormai tutto si era consumato: in molti hanno cercato di portare conforto alle signore di Gardan ed invero non molte lacrime le due hanno versato innanzi ai presenti, in onore di quello che doveva essere il volere dell’amato defunto.

Il giorno dopo è stata data pubblica lettura del testamento, siglato dal Frenhin proprio nei giorni del Regio Conclave: hanno destato molto scalpore alcune disposizione ivi contenute ma, in vista delle celebrazioni venture, queste sono state temporaneamente accantonate.

Giunge ad un drammatico epilogo anche la questione della maledizione che ormai da molte lune attanagliava la gamba manca della “Fiera Rossa”: in seguito al fallimento dei tentavi proposti dal Sommo Giudice Lord Aulay Kentrigan Columnear prima e dal Bùnaidh del Cardo Lord Finèal Munroe poi, lady Logan ha proceduto con l’amputazione dell’arto malandato, le cui condizioni andavano peraltro aggravandosi progressivamente.

Dietro consiglio della Bùnaidh Cleeland, lady Olivia, è stato quindi impiegato l’arto sottratto al costrutto noto come il “Cercatore”, in sostituzione di quello asportato: tale risoluzione ha destato non poco scalpore, specialmente tra i più tradizionalisti tra i figli dell’Orsa Bianca.

Quale che sia il futuro delle terre di Gardan, le sciagure sembrano non aver abbandonato del tutto i palazzi di Lencoe: a risollevare però il morale delle genti dell’Orsa Bianca, la storica vittoria conseguita dalla compagine gardanita in seno al famoso “Cimento dei Cardini”. Uno storico successo che dona grandissimo lustro alla signoria dei MacDussel ed al popolo gardanita tutto, che ai vincitori del cimento certo riserverà numerosi brindisi e stornelli...

Il Sinodo dell’Orifiamma ha vissuto molti momenti drammatici durante il suo svolgersi nei dì della luna di Ellesham: infatti, i fedeli originali riunitisi per la nomina del novello Pontefice sono stati barbaramente trucidati da abominevoli creature ricondotte in un secondo momento a tre ben noti individui blasfemi, i Magi traditori del Pentamalo.

A dar prova della strenua volontà delle reggenze del’Orifiamma, un nuovo concilio è stato però formato, attingendo ai fedeli presenti in loco, visto l’isolamento totale in cui ha imperversato per due giorni e due notti l’intera Pieve del Trilapio. Solo in sede di secondo scrutinio è stato possibile raggiungere un verdetto, a quanto si dice alquanto combattuto: a guadagnarsi il titolo, a sorpresa, nessuno dei favoriti delle autorità locali quanto bensì un membro della corte thersiana e un novizio dei ranghi della Rosa Damoclis, Sir Maximilian Pappenheim.

La nomina infine è stata benedetta nientemeno che dalla presenza sia della Somma Pontefice Elanei che del suo augusto sposo, Sua Maestà il Re Kanzor, i quali, a sorpresa, hanno presenziato all’investitura di quello che sin da subito è stato considerato un volto relativamente nuovo all’interno dell’Ecclesiarchia.

Da ogni luogo dell’Orifiamma giungono le felicitazioni per il novello Pontefice: dalle sale della Rosa Damoclis fino alle chiese delle fedi riunite athariane, passando per i remoti cultisti elementali di Gardan, in molti guardano con curiosità e trepidazione al Pontificato appena istituito...