L’associazione ludica “Le Terre degli Angeli” è lieta di presentarvi il Simposio delle Signorie – Anno LXVII (edizione 2018), principale evento invernale della Cronaca “CAPUT MUNDI – Lande di Caponord”.
Valorosi o empi pellegrini del vecchio mondo,
A tutti voi diamo il benvenuto in un’occasione di divertimento e avventura senza pari!
Cos’è il Simposio in tre punti
Il “Simposio” è un evento di gioco di ruolo dal vivo (GRV o LARP) inscenato nell’originale ambientazione fantasy dell’associazione “Le Terre degli Angeli” (Whanel). Sul far della primavera di ogni singolo anno le nobili Signorie si riuniscono in un luogo isolato, spesso legato al patrimonio storico di uno dei tre Ducati di Caponord. Tra mura madide di mito e tradizione, sono concepite le più ardite imprese che avranno corso nelle lune venture… che siano eroici propositi o foschi intrighi, qui è gettato l’autentico seme dell’umana ambizione!
L’evento si terrà dalla sera di venerdì 16 Marzo fino alla tarda mattinata di domenica 18 Marzo. Nel corso della sessione i partecipanti saranno accolti in un’apposita struttura dotata di alloggi e servizi e l’associazione provvederà alla preparazione del vitto.
Le aree di gioco comprenderanno il maestoso complesso rurale di Cutrina (Soci – AR) e il pittoresco giardino circostante.
Come iscriversi
A PARTIRE DALLE 7:30 DI SABATO 27 GENNAIO
Ogni partecipante potrà iscriversi all’evento esclusivamente facendo quanto segue:
- Scaricando la documentazione completa dell’evento da qui
- Compilando i moduli di iscrizione e facendoli pervenire allo staff TdA
- Pagando la quota di adesione fissata a 50 euro.
Potete fare l’iscrizione presso uno dei nostri eventi, oppure fissando un incontro ad Arezzo col nostro staff, oppure pagando la quota di adesione tramite Ricarica Postepay (contattare Marco Peloni – FB: Marco Peloni, e-mail: marcopeloni@alice.it, tel: 339–8151626).
IMPORTANTE!!! : Quanti dovessero iscriversi a distanza (es. tramite ricarica Postepay) sono pregati di confermare subito dopo l’adesione contattando Marco Peloni (tel: 339–8151626).
Sarà possibile iscriversi in tal modo fino a domenica 4 Marzo. Sulle iscrizioni che perverranno dal 5 Marzo al 15 Marzo sarà applicato un sovrapprezzo di 10 euro. L’associazione si riserva di non accogliere le richieste d’iscrizione che perverranno dopo il 15 Marzo.
Promozione per nuovi giocatori: La promozione include l’iscrizione associativa gratuita all’anno ludico corrente e un evento a singola giornata gratuito. Sono esclusi dalla promozione gli eventi multi-giornata come la sessione in oggetto.
Consultate i documenti introduttivi per le info su vitto/alloggio, servizi e modulistica. In caso di problemi non esitate a contattarci!
IMPORTANTE!!! Per questo evento il numero massimo di presenze è limitato a 54 (quota che include i membri del nostro staff) ed è disponibile un totale di 38 posti per l’adesione dei partecipanti.
Raggiungere l’evento
L’arrivo dei partecipanti presso la sede dell’evento è fissato tra le ore 18 e le 20 di venerdì 16 Marzo.
Qualche nota di colore…
Il brullo paesaggio dei crinali sud-occidentali di Valdemar fa da cornice a una pittoresca dimora signorile che qui si erge come uno schivo eremita.
In un aspro territorio laddove la ricchezza è sepolta nelle sale sotterranee del Fourmilière, custode dell’immane fortuna mineraria del Pentarca, i soli edifici di superficie che permangono in buone condizioni sono quelli madidi d’antica leggenda. È questo il caso della suggestiva “Maison de l’Orichalque”, uno sperduto opificio in cui trovò asilo il raro genio di Monsieur Quentin Balthasar Cimanteau.
Persino nella nazione giunta all’apice nello sviluppo di arti e scienze, l’estro e il sapere di questo gentiluomo sono ancor oggi oggetto della più solenne venerazione. Monsieur Quentin visse oltre due millenni addietro, agli albori dell’epoca imperiale. In un tempo in cui ancora i Ducati giacevano schiavi della rigida teocrazia equestre, egli decise di coltivar con ostinata devozione le ancestrali tradizioni che si rifacevano al mito del celeberrimo Legrand. Da un lato prese a praticar con eccezionale talento l’occulta forma di magia chiamata Numen e dall’altro tornò a vestir i panni dei Patroni arcaici, ospitando artisti di chiara fama e talento entro le mura della propria dimora.
L’impietosa inquisizione del Cavalierato aveva scarsa tolleranza per ‘nostalgici’ del genere ma tanti furono i progressi conseguiti da Valdemar grazie alle straordinarie idee di Monsieur Quentin, che gli austeri Vassalli del Drago decisero di chiuder un occhio sulle sue ‘stravaganze’. Ovviamente quest’indulgenza impose comunque al gentiluomo di condurre la propria vita in luoghi isolati; egli si risolse dapprima a sfruttare i ricchi proventi delle proprie scoperte per affittare palazzi rurali pressoché inutilizzati da anziani mercanti o strozzini. Infine, grazie all’ausilio di una nobildonna chiamata Faustine Lucienne Blanchfort, compositrice particolarmente stimata e presumibilmente compagna di letto di Quentin, egli ottenne una piccola proprietà terriera nel sud-ovest di Valdemar nonché la concessione di costruir lì una privata usine (trad. opificio).
Ci vollero tuttavia ben venticinque anni prima che la magione fosse completata. Pareva difatti che Monsieur Quentin ricercasse un’incomprensibile “perfezione” nella struttura dell’edificio e sebbene i lavori fossero sempre eseguiti a regola d’arte, egli ordinò comunque innumerevoli volte di smantellar imponenti blocchi ed erigerli da zero. L’uomo era con ogni probabilità un Erede delle antiche Stirpi e pertanto il passare delle decadi certo non lo impensieriva… solo le sale in cui egli aveva allestito il suo misterioso laboratorio restarono intonse nel cantiere ed egli passava all’interno di queste la maggior parte dei suoi dì.
Si vocifera che Monsieur Quentin stesse perseguendo la sua massima opera, altresì detta “le chef-d’œuvre” (trad. “il capolavoro”), e che gli interminabili lavori presso la magione servissero a celar al mondo i risultati della sua cerca. Nel frattempo i tre più fidi Capimastri al servizio del nobile, un tempo discepoli del dotto luminare, fungevano da portavoce per suo conto. Monsieur Quentin conduceva difatti un’esistenza sempre più riservata e talvolta poteva passar un’intera stagione prima che egli si mostrasse di nuovo in pubblico. Gli storici ritengono che l’ossessione rivolta dall’aristocratico ai suoi imperscrutabili scopi avesse finito per logorargli la ragione e questa fu forse la causa della sua tragica fine.
Un mattino il genio fu trovato appeso per il collo all’interno del suo laboratorio e le porte serrate dall’interno, con ben tre giri di chiave, non lasciarono spazio a dubbi… la più cupa follia, forse aggravata dalla frustrazione di non esser riuscito a realizzare il suo “capolavoro”, aveva alfine spinto il signore della “Maison de l’Orichalque” a togliersi la vita con le sue stesse mani.
Furono i leali Capimastri a proclamare l’infausta notizia e, in assenza di parenti stretti di Monsieur Quentin, le autorità ducali disposero in loro favore la cospicua eredità del defunto Patrono. La magione, giunta a compimento da appena un anno, rappresentava di per sé un lascito più che sostanzioso ma erano in molti a sostener che i Capimastri fossero entrati in possesso anche di un colossale patrimonio, magari serbato in un ignoto nascondiglio della dimora.
Vere o false che fossero tali illazioni, oltre cinquanta generazioni di successori dei Capimastri da allora vissero e prosperarono come proprietari della magione. Ciascun successore di quella schiatta rese doveroso omaggio alla memoria di Monsieur Quentin, continuando a onorare le più blasonate tradizioni del Pentarca nonché a frequentare gli artisti più virtuosi. Questo sfoggio di raffinata beltà continuò altresì a esser caratterizzato da quel singolare ‘gusto’ che in origine ispirava il fondatore… è difatti risaputo che Monsieur Quentin amasse inserire soggetti particolarmente macabri nelle opere d’arte che richiedeva e che si trattasse di dipinti che ritraevano sanguinosi supplizi, lugubri sonate da requiem o inquietanti racconti: brutalità, disperazione e morte ne erano gli indiscussi protagonisti. Per certo i discendenti dei Capimastri cercarono in parte di stemperare quell’atmosfera tetra ma comunque vollero rimaner ligi a essa nel commissionare nuovi lavori ai maestri che trovavano asilo presso la magione. Fu questo uno dei principali motivi che contribuirono a conferire una fosca nomea all’edificio e a colorire di tinte raccapriccianti altri drammatici casi occorsi col passare dei secoli.
In particolare dopo il trapasso di Monsieur Quentin, quattro custodi della magione perirono a seguito di suicidi o persino di omicidi dagli aspetti assai truculenti. Sebbene casi del genere, distribuiti nell’arco di ben due millenni, non rappresentassero certo un fatto eclatante entro i confini di Valdemar, l’esser avvenuti tra le mura della “Maison de l’Orichalque” ebbe l’effetto d’elevarli al rango di “crimes monstrueux” (trad. “mostruosi delitti”).
Nonostante ciò il luogo mantenne intatto l’irresistibile fascino legato a chi per primo vi aveva abitato e nell’anno 2966 dell’Era dei Quattro, l’odierno Patrono Monsieur Edmond Cimanteau, legittimo esponente del sangue dei Capimastri, ha ricevuto dalle potenti Logge del Pentarca la richiesta di mettere a disposizione la sua dimora quale sede del fatidico Simposio delle Signorie.
CONTATTI PER L’EVENTO
– Sito ufficiale TdA e pagina FB: www.terredegliangeli.com – leterredegliangeli
– Referente iscrizioni: Marco Peloni (FB: Marco Peloni, e-mail: marcopeloni@alice.it, tel: 339–8151626)
– Referente ambientazione GRV: Andrea Botarelli (FB: Andrea Botarelli, e-mail: andrea.botarelli80@gmail.com, tel: 349–7536726)
– Referente regolamento GRV: Luca Pecchi (FB: Luca Pecchi, e-mail: luca.pecchi@gmail.com, tel: 377–2097835)
Sperando di viver assieme a voi una mirabile esperienza presso il Simposio 2017, a tutti voi auguriamo un sincero “in bocca al troll”!