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Le Piane

“Sine requiem, bellum in aeternitate”

Trad. “Senza riposo, guerra in eterno”

(voto degli Angeli Neri)

Per Piane s’intende quella vasta fascia di terra, priva di asperità, che è delimitata a nord e sud dalle Cime Guardiane e che a est e ovest si affaccia sui due lati estremi del vecchio mondo. Per molti secoli questa regione è stata solo un luogo di passaggio laddove sorgevano perlopiù modesti bivacchi o insediamenti mobili. Col tempo alcune sacche di nomadi compresero l’importanza di assicurare rifugi stabili per i viandanti e attorno a questi sorsero molteplici borghi isolati. Nell’Era dei Quattro la decisione dell’Impero d’edificare al centro delle Piane la propria capitale spostò nettamente l’equilibrio globale in favore delle Piane. Non a caso ogni reame prese a riversar qui autentici fiumi d’oro per garantirsi il controllo di tratte strategiche o luoghi dove stoccare le proprie merci. Col passare dei secoli le Piane sono divenute un punto d’incontro per i popoli di Whanel nonché un ‘crogiolo’ nel quale si mescolano individui d’ogni ceto e provenienza.

Con l’approssimarsi del crollo di Falcon, questo luogo sperimentò tuttavia il più tenebroso capitolo della storia moderna. Frustrato dal fiorire della ribellione nei territori limitrofi, preoccupato dall’avvento di migliaia di profughi provenienti dalle zone sfollate e cieco di rancore nei confronti dei propri detrattori, l’Impero serrò il pugno di ferro attorno al cuore del proprio dominio. Ogni singola risorsa fu razionata, ogni comunità sottoposta al coprifuoco, ogni parvenza di sedizione punita con la morte e ogni adulto, anziano o infante costretto a offrire ogni singola stilla di sudore o sangue a beneficio della causa falconita. Quanti dovettero sopportare un simile giogo persero gran parte della loro umanità, riducendosi scannarsi per strada o tradire chicchessia in cambio di un pezzo di pane. Molti decisero allora d’intraprendere la via dell’esilio, cercando riparo sulle montagne o nelle selve e organizzando una disperata resistenza contro l’Impero. Quando le armate ribelli giunsero nelle Piane, fu proprio l’instancabile opera di guerriglia promossa dagli esuli a offrire loro la proverbiale “testa di ponte” che aprì la strada alla caduta dei Quattro.

Al giorno d’oggi le Piane si rialzano a stento dal fango della guerra e della miseria. I vessilli del Regno hanno preso il posto dei cupi labari imperiali e in ogni dove si diffonde quel vivo messaggio di libertà promosso dalla schiera di Kanzor. Purtroppo gli ideali da soli non offrono appiglio agli innumerevoli derelitti costretti a percorrere lunghe miglia solo per trovarsi innanzi alle ceneri dei propri paesi. Solo l’intraprendenza e la solidarietà reciproca hanno potuto consentire ad alcuni borghi di risorgere, spesso in posizioni diverse da quelle originali. Le vere guide di queste genti non sono devoti prelati o alti papaveri dell’aristocrazia bensì i risoluti esponenti delle bande partigiane che sino alla fine si opposero alla crudeltà dell’Impero. Ancor oggi costoro serbano i suggestivi soprannomi che usarono nel corso della ribellione, ciascuno ispirato a nomi di manufatti comuni (es. “stivale”, “coltello”, “ago”, “calice”, etc.).

Di seguito sono riportati alcuni spunti per un personaggio nativo delle Piane in procinto di andare alla ventura nella Scacchiera:
  • Partigiano: Uno dei guerriglieri che cinque anni addietro combatterono nelle bande che si opponevano alla tirannia imperiale. Oggi i partigiani sono ancora stimati nelle Piane mentre altrove devono far appello al loro strenuo spirito di sopravvivenza per guadagnarsi la fiducia altrui.
  • Reduce: Uno dei superstiti che a stento scamparono dalle molte rappresaglie compiute dall’Impero nelle Piane. Prodi combattenti o semplici villici, i reduci portano sulla propria pelle e nella propria psiche le cicatrici dei soprusi di cui sono stati testimoni. Nonostante la loro fragile mente, i reduci possiedono una sorta di “sesto senso” che in passato gli consentì di scampare alle gelide grinfie della morte.
  • Scaldo: Errabondi cantori attratti dall’arcaico mito delle zone più remote, gli scaldi si guadagnano il pane celebrando le gesta di sovrani barbari o condottieri d’arme di chiara fama. Perlopiù si tratta di nativi delle Cime Guardiane che hanno sempre vissuto nel sottile limite tra la civiltà e le terre selvagge: motivo per cui la loro presenza oltre i confini del Regno è fonte di grande ispirazione.
  • Scorta: Un’esperta guida che conduce carovane o pellegrini sulle lunghe vie delle Piane. Le scorte sono abili esploratori che in breve riescono a cogliere i pericoli e le risorse d’ogni territorio.
  • Veterano: Dapprima inquadrato nei ranghi dell’armata ribelle di Kanzor e in seguito in quelli della Regia Armata, i veterani hanno passato la maggior parte della propria vita in seno all’esercito. In questi anni molti veterani hanno preso congedo per sottrarsi al “tedio della pace”, cercando altrove l’occasione per far valere la propria perizia d’arme.

La Capitale

Il Regno Eterno ha conservato l’architettura interna della capitale imperiale, limitandosi a ristrutturare le fortificazioni danneggiate e a restaurare gli uffizi destinati a ospitare le nuove istituzioni. Come prima iniziativa, Sire Kanzor ha concesso alle rappresentanze di ogni reame o nazione uno spazio dedicato e le Ambasciate sono pertanto state le prime a trovar asilo tra queste mura. Nonostante la maggior parte dei quartieri siano stati ripopolati, c’è ancora un ingente numero di edifici abbandonati e si dice che in questi abbiano trovato rifugio accattoni d’ogni sorta, sacche fuorilegge e persino ciò che resta delle scellerate sette falconite.

Nomi tipici: Dato che la Capitale raccoglie individui d'ogni provenienza, consultare le sezioni relative ai reami del vecchio mondo.


La Tabula

Questa è la zona che circonda la Capitale per oltre cento miglia. L’infame risoluzione “terra bruciata” promossa dai Quattro negli ultimi mesi del loro governo ha cancellato col fuoco ogni opera dell’uomo. Nonostante gli encomiabili sforzi compiuti dal Regno per restituire dignità a questo territorio, i viandanti prima o poi s’imbattono in agghiaccianti testimonianze di massacri e distruzione quali case ridotte a macchie strinate, pietre rese scarlatte dal sangue dei condannati e interi boschi arsi fino all’ultima foglia per snidare i partigiani.

Nomi tipici: Origine romana (Cornelius, Iulius, Marcus - Flavia, Lucrezia, Ottavia) oppure ebraica (Amos, Eitan, Ruben - Ariel, Miriam, Rebecca).


Le Quietilande

Situata a nord-est, questa regione offre un transito sicuro tra le Piane e i Ducati. I gioviali nativi delle Quietilande credono sopra ogni altra cosa nella provvidenza e non a caso la decisione dell’Impero di risparmiare la zona, considerandola un sito strategico per il rifornimento delle proprie truppe, gli ha consentito di serbare la sua opulenza. Persino il più modesto paese ospita limpide sorgenti e abbondanti coltivazioni, distinguendosi per la produzione di rinomati cibi o bevande. Chi vive dalle Quietilande spesso recita “ciò che è offerto sarà reso”, pertanto la loro solidarietà nei confronti di forestieri o bisognosi rappresenta un’autentica benedizione.

Nomi tipici: Vedi La Tabula.


Le Cime Guardiane

Queste catene montuose parallele, le più alte del mondo conosciuto, costeggiano le Piane per tutta la loro estensione. A nord le Cime ospitano le più antiche tribù di barbari che da millenni convivono con i reami vicini e i pastori solitari che conducono qui i propri armenti. A sud risiedono invece etnie ancora legate ai primordi e del tutto ostili alla civiltà. Le razzie stagionali di questi selvaggi così come i tentativi di sottometterli, hanno creato un’aspra inimicizia tra loro e le Contee.

Nomi tipici: Origine scandinava (Gerd, Hans, Olaf - Astrid, Gärd, Viveka).


L’Ovestvallo

Una linea fortificata che divide le Piane dall’estremo confine occidentale del Regno, oltre il quale si stagliano le famigerate Lande Selvagge. Dato che nel corso dei secoli la maggior parte delle invasioni perpetrate a danno dei reami o le minacce più temute sono scaturite da queste regioni, gli uomini hanno concentrato qui le proprie difese. Nell’Era dei Quattro ebbe principio la costruzione di un’ininterrotta linea di bastioni la cui lunghezza e imponenza supera di gran lunga l’altrettanto celebre Estvallo dei Ducati. L’Ovestvallo è da sempre stato contraddistinto dalla presenza di guarnigioni stabili, i cui veterani nascono, crescono e soccombono nel ferreo regime della vita d’arme.

Nomi tipici: Dato che i campi d'arme raccolgono individui d'ogni provenienza, consultare le sezioni relative ai reami del vecchio mondo.

piane.txt · Ultima modifica: 2023/08/15 09:36 da admin