Ancor una volta il Regio Conclave segna il risveglio di uno dei vetusti marchingegni ancestrali. Nella Magione dei Sodali è stato difatti rinvenuto un tempio nascosto in cui stava un reliquiario presumibilmente costruito dai culti arcaici e all’interno della sua urna incantata è stata in seguito deposta una sacra piuma d’angelo tratta fuori da uno scrigno in cui gli sgherri imperiali avevano deposto alcuni cimeli strappati ai seguaci degli Astri nel corso delle ultime decadi dell’Era dei Quattro. Durante i dì del Conclave si sono poi verificati bizzarri fenomeni soprannaturali in cui oggetti inerti hanno improvvisamente acquisito una sorta di vitalità e il tutto non era che il mero preludio di quanto sarebbe occorso di lì a poco...

Le nobili corti dell’Orifiamma sono rimaste di stucco nel momento in cui un grottesco automa antropomorfo è fuoriuscito dall’altare tenendo sulla schiena l’urna che conteneva la piuma. Parlando con tono asettico e innaturale il costrutto si è riferito alla reliquia dell’angelo come “campione della cerca” e ha quindi asserito di dover “cercare la forma originale”; dopo aver sfogato il terribile potere insito nei propri meccanismi sui presenti l’automa è infine svanito nel nulla per principiare la sua “cerca”.

Se possibile quest’evento trascende persino la comparsa del “prototipo” avvenuta un anno addietro a Helbronn e in cui perlomeno il costrutto finì distrutto. Ormai ben pochi reputano che l’incalzante attivazione  di marchingegni nel territorio dei Ducati sia dettata dal caso; fin troppi frammenti di questa contorta vicenda sembrano menare a un preciso fine e sebbene tuttora si ignorino i ‘protagonisti’ della trama invero si inizia a scorgerne l’inquietante quadro.