A seguito della toccante celebrazione volta ad onorare la salma del compianto Sir Hector Munroe, l’erede del novello Clan Rinato, Lord Finèal, ha lanciato una proposta che ha non poco sorpreso i presenti.

Nell’ottica  di onorare il passato ed il futuro delle terre dell’Orsa, il Bunaidh ha indetto una solenne Heldprov, avallata dagli altri suoi pari presenti (Lord Torquil Lethoun, Lady Olivia Cleeland e Lord Auley Kentrigan Columnear), allo scopo di chiarire una volta per tutte la nobile identità dell’amato “Settimo Cavaliere” gardanita.

Per mezzo di ordalie che avvantaggeranno in primis il Ducato stesso, MacDussel, Kerr e Munroe (legittimati questi ultimi dai documenti rivenuti presso Hemras) si sfideranno a più riprese, per rivendicare i natali dell’individuo più misterioso di cui le terre dell’Orifiamma abbiano memoria.

La prima ordalia, indetta da Lord Torquil Lethoun in persona e svoltasi nella lussureggiante contrada di Balnorn, ha visto la schiera dei MacDussel primeggiare sulle altre, ricoprendo un ruolo di primaria importanza nella sconfitta del “troll immortale” Gamorg: la vittoria tuttavia è stata offuscata da un misterioso incidente, poiché durante la caccia alla bestia feroce la Signora dell’Orsa ha riportato una grave menomazione alla gamba sinistra, in circostanze ancora del tutto incomprensibili…

Per quel che riguarda le indagini presso la rupe che presumibilmente avrebbe dovuto fare da scenario all’infame assalto nei confronti del padre di Lord Garreth, David Kerr (rinvenuta grazie all’alacre opera delle Zanne e di Alan Marlour in persona), purtroppo solo pochi e sconclusionati tasselli sono giunti all’attenzione della Corte dell’Orsa, lasciando di fatto, le questione ancora priva di dettagli salienti..

A rendere ancora più cupi i pensieri dell’Alto Consiglio gardanita, la notizia di un nuovo empio rito perpetrato dalla Malorda fedele ai Magi, che, grazie all’ausilio di un gigante soggiogato, è entrata in possesso di un misterioso menhir stregato

Un caso assai controverso ha coinvolto la corte della Torre Scarlatta in occasione del Regio Conclave di Vencenslot durante il quale è stato ospite della nobile delegazione di Thersa il mite Priore Archibald Pappenheim, un messo inviato dalla potente Curia ecclesiastica di Schlagenturm.

Sebbene poche notizie ufficiali siano emerse pubblicamente, si ritiene che il prelato fosse a conoscenza di una qualche fosca verità che durante il Conclave l’ha esposto a letali tentativi di assassinio perpetrati per mezzo d’ignoti poteri mistici. Infine Sir Archibald è stato trovato morente nella sala mensa della vasta magione e l’avvento dei cerusici presenti non è stato abbastanza tempestivo da strapparlo all’eterno oblio.

Questo tenebroso lutto rende ancor più gravoso l’opprimente fardello posto sulle spalle della delegazione thersiana a seguito del funesto trapasso di Karoline Schwarzrose; al medesimo tempo la morte del Priore sembra intrecciarsi con l’infausta sorte della giovane templare.ù

Le indiscrezioni trapelate dopo il Conclave affermano infatti che Lady Karoline sia stata l’unica ad aver udito il segreto di Sir Archibald nel corso di una confessione… in ogni caso la sventurata fanciulla ha mantenuto sino alla fine fede al voto di riserbo imposto dal suo dogma, recando così quella fosca verità nel nero abisso in cui è sprofondata.

Nelle antiche sale della Magione dei Sodali la corte del Leone si è cimentata in un ardua impresa volta a scongiurare una minaccia recentemente tornata sulla scena di Athar. Il temuto caso di infezione di Morgigh di cui alcune lune addietro è caduto vittima il discepolo del Cuore dello Scibile Sir Borek (rif. sessione di Aprile 2013) ha difatti risvegliato le peggiori paure delle genti athariane, fin troppo consce della drammatica ecatombe inflitta loro dal letale morbo solo pochi anni fa.

Per questo gli eminenti dotti del Leone Dorato hanno deciso di attingere all’occulto sapere dell’Arte alchemica onde formulare un portentoso elisir in grado di funger da rimedio definitivo contro la famigerata malattia concepita dall’Untrice e dalla sua scellerata setta. Seguendo i criptici appunti dei Sommi Magister, il sangue di uno dei cosiddetti “portatori sani” è stato posto in un alludel allo scopo di separare la parte nobile della linfa vitale dalle scorie nefande insite in essa (vale a dire l’incarnazione stessa del Morgigh).

Quando l’immondo spirito del morbo si è palesato i prodi guerrieri athariani sono riusciti a sottometterlo mediante il prodigio concesso dallo “spirito aureo” distillato dal sangue infetto; così si è concretizzata la raccolta del mirabile medicamento. Questo successo getta le basi per un progetto ancor più ambizioso che nei prossimi mesi dovrà esser attentamente pianificato dal governo del Leone... un’immane vaccinazione di massa che potrebbe metter una volta per tutte l’intera nazione di Athar al sicuro dal più micidiale flagello sperimentato nell’Era del Regno.

Lo strenuo coraggio e l’alacre impegno della corte dell’Orsa Bianca ancor una volta si è concretizzato nel tentare di moderare una feroce diatriba nata in seno alla comunità barbarica delle Cime Guardiane. In occasione del Conclave le due tribù locali di Vencenslot, i bellicosi Folkoth e gli schivi Ulland, erano infatti in procinto di rinnovare un’antica faida a cui era stata posta tregua solo al tempo del celeberrimo Sant Elleron. Due alterne versioni della storia gardanita affermano come l’artefice della pace tra Folkoth e Ulland potesse esser tanto Sir Ulrich, indomito guerriero del Clan dei Kerr, quanto Lady Mirabel, figlia del sangue dei Mac Dussel e devota compagna del Cavaliere del Tramontano. A quest’avvincente epopea si sono ispirati i cortigiani di Gardan, ai quali è toccato l’oneroso compito di mediare tra due schiere divise da un odio vecchio di secoli!

Nel corso della propria missione i patrioti dell’Orsa hanno optato per impiegar lo stesso ingegnoso strattagemma che si narra fosse stato usato da Mirabel per dissipare il potere delle armi mistiche brandite dai condottieri delle due avverse fazioni. Così facendo i capitribù dei Folkoth e degli Ulland sono stati condotti a più miti consigli senza dare adito a spargimenti di sangue e il legame tra le genti di Gardan e i primi popoli del Settentrione ne è senz’altro sortito ulteriormente consolidato.

Ancor una volta il Regio Conclave segna il risveglio di uno dei vetusti marchingegni ancestrali. Nella Magione dei Sodali è stato difatti rinvenuto un tempio nascosto in cui stava un reliquiario presumibilmente costruito dai culti arcaici e all’interno della sua urna incantata è stata in seguito deposta una sacra piuma d’angelo tratta fuori da uno scrigno in cui gli sgherri imperiali avevano deposto alcuni cimeli strappati ai seguaci degli Astri nel corso delle ultime decadi dell’Era dei Quattro. Durante i dì del Conclave si sono poi verificati bizzarri fenomeni soprannaturali in cui oggetti inerti hanno improvvisamente acquisito una sorta di vitalità e il tutto non era che il mero preludio di quanto sarebbe occorso di lì a poco...

Le nobili corti dell’Orifiamma sono rimaste di stucco nel momento in cui un grottesco automa antropomorfo è fuoriuscito dall’altare tenendo sulla schiena l’urna che conteneva la piuma. Parlando con tono asettico e innaturale il costrutto si è riferito alla reliquia dell’angelo come “campione della cerca” e ha quindi asserito di dover “cercare la forma originale”; dopo aver sfogato il terribile potere insito nei propri meccanismi sui presenti l’automa è infine svanito nel nulla per principiare la sua “cerca”.

Se possibile quest’evento trascende persino la comparsa del “prototipo” avvenuta un anno addietro a Helbronn e in cui perlomeno il costrutto finì distrutto. Ormai ben pochi reputano che l’incalzante attivazione  di marchingegni nel territorio dei Ducati sia dettata dal caso; fin troppi frammenti di questa contorta vicenda sembrano menare a un preciso fine e sebbene tuttora si ignorino i ‘protagonisti’ della trama invero si inizia a scorgerne l’inquietante quadro.