“Sancti Numines, passum nostrum vigilate si immundus serpens viam transit!” (trad. “O Santi Numi, vigilate il nostro passo se l’immonda serpe traversa la via!”)

 

Presso la maestosa Magione dei Sodali di Vencenslot, in occasione del Regio Conclave dell’anno XXVI, si corona alfine l’abominevole trama dei Magi. In questi dì destinati a segnare uno dei più cupi capitoli della storia dell’Orifiamma i biechi negromanti redivi hanno invocato un sortilegio di cui solo i testi più esecrabili fanno cenno: il temutissimo “Pentamalo”, altresì detto “Podestà dei Cinque”.

Stando agli elementi che è stato possibile evincere dalle parole stesse dei Magi e dai pochi indizi finora racimolati, ciascuno dei cinque membri della setta originale che operò al termine dell’era dei Quattro riuscì a ottenere uno dei ‘frammenti’ del Pentamalo e questo si legò alla sua persona sottoforma di mistico “retaggio” ispirato a quelle che sono le componenti simboliche della negromanzia (Anima, Carne, occhio, Bocca e Mano). Solo di recente i retaggi sono stati tramandati a ignari individui che il fato ha eletto come ‘forieri’ dell’occulto potere dei Cinque... l’essenza dell’Occhio, della Bocca e della Mano è passata ai tre individui che per primi hanno stabilito un peculiare contatto coi resti dei Magi, l’essenza della Carne è invece stata trasmessa all’ultima erede vivente del Magus Hans Kriegmann: la devota templare della Rosa Insanguinata Lady Karoline Schwarzrose.

In occasione del Conclave i Magi hanno quindi allestito un contorto piano per ricomporre tutti i tasselli del Pentamalo in un unico soggetto e la prescelta è ovviamente stata Lady Karoline (il cui retaggio risultava indissolubile da lei). Così si è consumata una straziante sequela di sacrifici e tenebrosi malefici che ha portato Karoline ad acquisire prima i retaggi di Occhio, Bocca e Mano per poi ottener anche l’ultimo, quello dell’Anima, mediante un contatto con lo spettro di Lady Alice Becker, ultimo Gran Lucifero che al tempo di Falcon regnò su Vencenslot.

 

L’infame nequizia dei Magi si è concretizzata quando questi hanno infine trascinato la foriera del Pentamalo presso la tetra forca dell’ex-tribunale imperiale presente nella Magione dei Sodali. Qui i negromanti hanno svelato l’esistenza nella dimora di un diagramma magico, creato da Lady Alice, in grado di permettere ai Tre di acquisire a loro volta l’oscuro prodigio dopo averlo invocato mediante il trapasso di Karoline. In un crescendo di orrori la sventurata vittima è sprofondata nella botola del patibolo, precipitando così tra le nere fiamme della Piaga di Orione.

Solo grazie all’intervento dei cortigiani dell’Orifiamma è stato perlomeno possibile evitare che il Pentamalo finisse nelle grinfie dei Magi. Avendo scoperto la presenza del diagramma di Lady Alice nella magione e avendone intuiti i reali poteri, gli ospiti del Conclave si sono prodigati per preservare l’anima di Karoline dal contatto col turpe spirito dei Tre e quindi questi non sono riusciti ad assorbire il retaggio mistico detenuto dalla fanciulla. Inutile dire che ciò ha suscitato il furibondo rancore dei Magi ma quanto è avvenuto in seguito ha impedito loro di sfogar la propria frustrazione a spese delle corti ducali...

 

L’empio portale dischiuso tramite il Pentamalo ha permesso a un’oscura progenie che sin dalle prime Ere era stata bandita dal mondo terreno di manifestarsi in forma materiale nelle lande degli uomini. In tal modo ha avuto luogo l’avvento del demone Ammon, sedicente “Sire senza né Stirpe né Regno”.

Se si esclude la leggendaria comparsa dell’Arcinemico Desmodar Sceleron nelle Contee dell’Occaso, le genti di Whanel da lunghi millenni non si erano mai imbattute in un autentico figlio degli inferi e persino il diabolico portento dell’immonda possessione impallidisce al confronto con l’immane malavagità insita in un simile essere!

Forse solo la provvidenza divina ha potuto sottrarre quanti hanno testimoniato a questo catastrofico evento ad un destino di eterno tormento e dannazione. Il simulacro materiale di Ammon sembra infatti ben lungi dall’essersi stabilizzato e questo ha permesso alle delegazioni dei Ducati del Sud, schierate contro il demone in un sanguinoso confronto d’arme, di distruggerlo. In ogni caso l’imago ultraterrena del “Sire senza né Stirpe né Regno” non è stata annientata e grazie all’intercessione dei Magi Ammon potrebbe a breve riformare un nuovo corpo.

Alle prodi corti di Athar, Gardan e Thersa non resta pertanto che far tesoro di questa vittoria per corroborare i propri animi in vista del prossimo fatidico confronto con le malefiche serpi che sono in procinto d’insidiare il tempo venturo dell’Orifiamma.

Con la cattura di alcuni membri della famigerata masnada dei Cuori di Ferro, incluso il duce Harold Leberktoff, presso Gaea’s Mansion è giunta a una fatidica svolta una fosca vicenda principiata oltre un anno addietro.

Ormai ridotti allo stremo, i mercenari qavevano trovato rifugio nella folta selva gardanita e si trovavano nei dintorni dell’antico santuario di Skrum allo scopo di ottenere il “compenso” promesso dai loro ignoti padroni. L’obbiettivo cercato dai Cuori celava tuttavia una trappola letale, approntata con ogni probabilità per metterli per sempre a tacere. Solo grazie a un’azione celere e mirata si è quindi riusciti ad acciuffare tre dei masnadieri prima che questi arrivassero a contatto con ciò che inevitabilmente li avrebbe annientati.

Ai prigionieri non è restato pertanto null’altro da fare se non vuotare il sacco sul contorto complotto a cui presero parte a partire dall’inverno dell’anno XXIV e la verità rivelata ha quindi fatto emergere un quadro a dir poco agghiacciante...

In quel tempo, dopo esser stati contattati da un sedicente mediatore della potente gilda della Grinfia, tale Hektor, i Cuori di Ferro accettarono di prender parte all’ignobile patto con le malebranche dell’est e si scambiarono di ruolo con una di queste durante il periodo d’ingaggio presso Helbronn nella primavera dell’anno XXV. Mentre la malebranca si celava a Thersa sotto mentite spoglie allo scopo di approntare l’infame invasione a stento sventata presso Kreuzburg, i veri mercenari si infiltrarono entro Gardan e lì seguirono gli ordini del malvagio sciamano bolog Kaktor.

In quel periodo la masnada prese parte alle due sanguinose imboscate in cui scomparvero il Gran Conestabile David Kerr e il Duca Erik Mac Dussel e tramite la loro testimonianza i mercenari hanno asserito d’esser ragionevolmente certi della morte di entrambe le vittime designate. In aggiunta i prigionieri interrogati hanno dichiarato d’aver visto il temuto “uomo dalla bocca insanguinata” in occasione dell’agguato teso a danno di Lord Erik e con ciò hanno confermato il fatto che egli è uno dei principali artefici dell’immondo complotto attualmente in auge entro i Ducati del Sud.

 

L’ultima è più sconvolgente rivelazione riguarda tuttavia un individuo finora considerato degno della massima fiducia dalle corti dell’Orifiamma, ossia il prode Boiardo di Eisen-Stein Nebel. Nello stupore generale i Cuori catturati hanno infatti preso a inveire ferocemente contro il caporale thersiano, riconoscendo in lui il volto del cospiratore Hektor!

Questa testimonianza è crollata come un macigno sulle delegazioni riunite presso Gaea’s Mansion, avvelenando i presenti col seme del dubbio e del sospetto. Da un lato si sono infatti imposte le taglienti accuse formulate dai mercenari e dall’altro l’integerrima reputazione del Boiardo che, dal canto suo, non ha potuto minimamente confutare la versione dei Cuori a causa della grave amnesia che sin dal suo arrivo a Eisen-Stein l’ha privato della maggior parte dei ricordi passati.

Di lì a poco il comprensibile rancore della reggenza dell’Orsa e in particolare di Lady Logan e Lord Garreth è piovuto con veemenza su Nebel. Solo dopo una discussione al vetriolo si è deciso di affidar il caso del Boiardo al giudizio dell’Oberfürher della Torre Scarlatta e, in attesa del suo verdetto, i vertici dei Ducati guardano con crescente apprensione a questa spinosa questione diplomatica...

Al mesto insuccesso del rito del golem si è aggiunta una seconda tenebrosa tragedia occorsa presso i remoti scorci di Gaea’s Mansion.

In occasione del solenne incontro delle corti la reggenza gardanita ha espresso il suo apprezzamento per l’encomiabile opera svolta dai devoti membri del piccolo Sept dei Munroe nel corso dell’ultimo anno. Di recente questa nobile stirpe decimata durante l’Era dei Quattro ha infatti fornito un eccellente supporto alla causa del proprio Ducato e il tutto è stato coronato dall’ardita decisione del giovane Thane, Sir Finèal, di non presieder solo la cerimonia per il risveglio delll’antico guardiano ma bensì anche di ceder parte della propria vita per conceder a esso il mistico dono del “cuore”.

Per questo il governo di Gardan ha decretato l’ascesa dei Munroe al rango di Clan e l’accesso del loro Thane nel prestigioso circolo dei Bùnaidh. Secondo le secolari tradizioni gli esponenti del Sept presenti a Gaea’s Mansion hanno pronunciato un giuramento formale toccando il sacro menhir del Fiacail dar Talamh e quando ciò è avvenuto di colpo è scoppiato un autentico pandemonio!

Dopo aver sfiorato il celebre “dente della terra” il decano dei Munroe, Sir Hector, è stato colto da un inspiegabile malore e di lì a poco si è palesato in tutto il suo orrore il famigerato “uomo dalla bocca insanguinata” comparso a suo tempo presso la selva di Brigadoon. Invocando poteri sovrumani il malvagio negromante ha carpito Sir Hector e nonostante la strenua resistenza opposta dalle corti ducali è riuscito a trascinarlo via con sé nelle ombre... proprio come nel caso del rapimento della fanciulla thariana presso Hemras e di quello del Diacono Leupold Veberk presso Kreuzburg, anche stavolta è stata chiamata in ballo la sinistra espressione del “retaggio dei Cinque” e pertanto anche l’anziano padre di Sir Finèal è entrato a pieno titolo a far parte delle vittime designate dell’oscuro complotto che sta funestando le lande dell’Orifiamma.

Ora l’intero Clan dei Munroe piange la perdita della propria saggia guida e al dolore dei tre figli si unisce il mesto cordoglio e l’unanime desiderio di riscatto delle genti gardanite.

La singolare impresa paventata dalla Gran Kal’esir in occasione dello scorso Banchetto dei Leoni ha trovato dopo molte traversie compimento presso le antiche mura di Gaea’s Mansion.

Qui infatti è stato recato dalla delegazione athariana il vetusto grimorio maledetto dell’ “acqua in sabbia” rinvenuto entro la Quasba di Oruz, nella speranza di poter sfruttare il potere degli elementi invocato tramite il rito presieduto da Sir Finèal Munroe per sovvertire i peculiari effetti del sortilegio imperiale... così facendo le genti del Ducato del Leone avrebbero potuto ottener un nuovo prodigioso rimedio contro la piaga della siccità, tramutando in limpida acqua lo stesso arido suolo del deserto!

Sebbene il dilagare incontrollato delle essenze mistiche del Calderone (causato dal turpe complotto ordito dal bolog Kaktor) abbia rischiato di sottrarre il grimorio ai figli di Athar, i loro sforzi rimarchevoli hanno infine consentito di ottenere l’obbiettivo agognata.

Mentre la corte del Leone era a un sol passo dalla meta si è tuttavia palesato un abominevole nemico che fino ad allora aveva tramato per impossessarsi della pergamena incantata. Non a caso nel cuore della notte l’ “oscura signora” Raja, l’orrida mummia sortita fuori dalle sale segrete di Oruz, è giunta per tentare di trafugare il grimorio e a stento ella è stata respinta dai valorosi patrioti dell’Orifiamma.

I delegati athariani hanno potuto pertanto calcar la via del ritorno a testa alta, paghi di un miracoloso dono che potrà certo assicurar nuova prosperità alla loro nazione.

L’ambizioso rito allestito dalla fiera corte dell’Orsa Bianca presso le antiche mura di Gaea’s Mansion si è svolto in un cupo contesto madido di oscuri eventi e infine è stato funestato da un drammatico epilogo.

In questi dì i solenni atti dell’antico cerimoniale presieduti dal giovane Thane Finèal Munroe e seguiti in prima persona dagli alti vertici del governo gardanita si sono alternati ai tragici eventi scaturiti da un’ignota cospirazione. Le prime vittime di questa congiura sono stati gli stessi reggenti dell’Orsa, la Duchessa Logan Elestran Mac Dussel e il Gran Conestabile Garreth Kerr.

Nel corso del rito i due valorosi condottieri della Signoria dello Zefiro sono stati colpiti da un immondo maleficio bolog che ha vincolato le loro anime a un avido spirito del reame della Terra, la spietata faccendiera del Sottobuio Malian. L’alacre indagine compiuta dalle leali delegazioni dell’Orifiamma ha tuttavia permesso di scoprire l’origine del turpe sortilegio e grazie al loro encomiabile impegno uno dei presunti artefici del complotto, il viscido troll di fiume Kaktor, è infine stato soppresso. Lady Logan e Lord Garreth sono stati così sottratti al destino di eterna schiavitù che li attendeva e il burrascoso cataclisma mistico scaturito nei dintorni di Gaea’s Mansion si è placato.

In seguito i devoti accoliti riuniti al cospetto del sacro Fiacail dar Talamh sono riusciti ad approntare i tre elementi necessari per ridestare il leggendario golem reperito l’autunno scorso presso la selva di Brigadoon… lo “spirito” fornito dal patto sancito col temuto ‘mutaforma’ Celgaich, il “cuore” offerto dal nobile sacrificio di Sir Finèal e la “mente” ottenuta tramite l’esercizio dell’occulta oniromanzia. Quel complesso mosaico, faticosamente ricomposto attingendo alla profonda saggezza dei custodi delle tradizioni di Gardan, appariva a tutti integro e scevro di pecche… ecco perché vederlo sgretolarsi a un sol passo dalla meta ha inflitto un micidiale smacco a quanti avevano finora sperato nel successo!

 

Nel momento in cui l’antico guardiano si è animato la Duchessa dormiente è inizialmente riuscita a manovrarlo ma nel giro di pochi attimi un’altra ignota entità si è improvvisamente manifestata, prendendo quindi il controllo del costrutto.

Una parvenza di spiegazione di tutto ciò è giunta quando durante una furibonda battaglia una delle placche metalliche del golem è saltata, rivelando un secondo vincolo della “mente” celato nella parte sottostante. Sembra pertanto certo che qualcuno abbia legato un secondo individuo al golem e tuttavia sfugge a tutti come ciò sia potuto succedere nonostante la fitta vigilanza predisposta dal governo di Gardan attorno al prezioso ‘cimelio’.

 

Colma di rancore, Lady Logan ha subito richiesto un’immediata indagine e i primi sospetti sono ovviamente caduti su quanti la sera prima avevano avuto accesso all’angusto deposito dove era serbato il costrutto in attesa d’essere ridestato. Trai molti nomi citati dal prode Bjorn Laithannen, incaricato di sorvegliare la sala del golem, figurano anche personalità del calibro del Sommo Giudice Aulay Kaentrigan Columnear o di Lady Olivia Cleeland e pertanto l’inchiesta ha rapidamente assunto tinte assai scabrose per l’intera corte gardanita.

In ogni caso la reggenza dell’Orsa, irremovibilmente determinata a far luce su questo, ha sancito che tutti gli individui annoverati nella lista di Bjorn, indipendentemente dal loro rango o provenienza, debbano necessariamente segnalare alla regia milizia ogni singolo spostamento al di fuori dei confini del Ducato.

 

L’onta di questa cocente disfatta e la terribile prospettiva di saper il golem libero di colpire ogni singolo borgo dell’Orifiamma pesano tuttora come un macigno sulle salde spalle dei patrioti dello Zefiro e mai come adesso il loro presente è stato così madido d’incertezza.