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3.1._lo_spiantato

Lo Spiantato

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Origini

“Fiat Iustitia ne pereat Mundus.”

Trad. “Sia fatta giustizia perché non muoia il mondo”

(motto della Masnada)

Nelle ultime decadi dell’Era dei Quattro l’elevato numero di criminali comuni sfuggiva al controllo della milizia imperiale, impegnata in quel tempo nel contrastare l’ascesa delle sacche ribelli. Nondimeno giustiziare sommariamente tutte le canaglie tratte in arresto avrebbe finito per indignare la popolazione. Per questo motivo l’Impero dispose l’istituzione di molteplici colonie penali in zone lontane dalla civiltà, come le Lande Selvagge, con l’intento di smaltire lì i detenuti in eccesso. In quei siti i prigionieri erano sottoposti a un regime durissimo, con l’intento di sfruttarli finché non avessero esalato l’ultimo respiro.

Con l’avvento del Regno Eterno l’ingente colonia che era presente presso la Scacchiera fu mantenuta ma si decise altresì di concedere il rimpatrio ai detenuti una volta che questi avessero scontato la loro pena. Nell’anno 2 dell’Era giunse quindi da una Marca del Settentrione Balthazar, inviato dal Cavalierato per guidare e redimere la colonia, tramutandola in una Masnada.

Giunto nella Scacchiera con una schiera di volontari e nuovi prigionieri originari dei Ducati, lo “Spiantato” debellò innanzi tutto i soldati imperiali rimasti sul posto. Così facendo egli fu investito di fronte agli occhi degli uomini che giacevano in catene come novello Alfiere. Balthazar offrì ai detenuti la scelta di servire sotto il suo vessillo fino al termine della loro condanna o di restare per sempre esuli in quella terra inospitale. Quanti accettarono la proposta dello Spiantato furono immediatamente coscritti nella Masnada mentre quelli che rifiutarono furono costretti ad affrontare i pericoli della Scacchiera, spesso unendosi a scellerate bande di predoni.

Gruppi della Masnada

La Masnada accoglie persone di ogni ceto sociale ed estrazione ma al suo interno spiccano tre peculiari gruppi:

  • Regolari : Si tratta di volontari che si sono uniti alla Masnada per scelta, desiderosi di servire la causa dello Spiantato così come di lasciarsi un passato scomodo alle spalle.
  • Galeotti: Si tratta dei detenuti che scontano la propria pena al servizio della Masnada. Tra i galeotti spiccano quanti languivano nella colonia imperiale, perlopiù ridotti alla stregua di selvaggi avvezzi alle insidie della Scacchiera, così come i nuovi detenuti provenienti dai Ducati.*
  • Redenti: Sono quell’esiguo numero di galeotti che dopo aver saldato il proprio debito nei confronti della giustizia sono rimasti al seguito della Masnada. I redenti offrono la loro stimata esperienza a beneficio dei regolari, spesso fungendo da tramite nei confronti dei detenuti.

Scopi e Assetto

“Per Aspera ad Astra!”

“Per vie ardue si giunge alle stelle!”

(grido di guerra)

Oltre all’incarico formale di riabilitare i detenuti della colonia, la Masnada dello Spiantato ha in questi anni trovato il suo posto all’interno della Scacchiera come scrupolosa fonte d’informazioni. I membri della Masnada, soprattutto i galeotti, sono divenuti molto abili nell’esplorazione del territorio e nell’elaborazione degli indizi raccolti. La guida dello Spiantato spesso consente alle tre Masnade di eludere i pericoli e sfruttare al meglio le poche risorse che la Scacchiera concede.

L’Alfiere e il suo Cadetto sono molto interessati alla cerca direliquie e cimeli legati alla gloriosa saga di Sant’Elleron, sommo martire del Cavalierato. Nelle epiche del Cavalierato si narra difatti come il celebre eroe fu trasportato mentre era morente dal proprio destriero, sino a svanir entro le selve che cingono la Scacchiera. Le autorità della Masnada impiegano molte delle loro risorse in termini di tempo, uomini e oro per accaparrarsi ogni brandello di notizia, impegnandosi in prima persona nella cernita dei sacri tesori. Ogni manufatto di cui sia stato acclarato il valore di fede è quindi instradato verso il Settentrione, laddove l’Ecclesiarchia attende d’innalzarlo all’adorazione delle masse.

All’interno dello Spiantato i membri dell’Élite possono ricoprire i seguenti ruoli:

Praefectus (Praefecti): Sono scudieri o ecclesiastici provenienti dai Ducati, incaricati di organizzare e presiedere le sortite della colonia penale. Spesso severi e intransigenti, i Praefecti vigilano sull’operato dei galeotti. Il ruolo è perlopiù ricoperto dai regolari ma alcuni redenti fungono in esso da “ala moderata”.

Cappellanus (Cappellani): Guide spirituali della Masnada, le quali accompagnano i galeotti attraverso l’arduo iter della redenzione. I Cappellani si occupano anche di amministrare il diritto di "disputa".

Auxilium (Auxilia): Fungono da solerti staffette, assicurando una puntuale comunicazione tra gli altri esponenti dell’Élite.

Explorator (Exploratores): Arditi viaggiatori cui spetta il compito di battere le caselle della Scacchiera, riportando l’ubicazione di vie, provvigioni o insidie sulle proprie mappe.

Delator (Delatores): Principali informatori della Masnada, i Delatores si assicurano che ogni soffiata degna di nota possa giunger all’attenzione dei propri compari.

Regime della Masnada

Essendo nata come una colonia penale, la Masnada impone un austero regime ai propri esponenti. Quanti collaborano con lo Spiantato sono tenuti al rispetto delle seguenti regole:

  • Chi è membro dell’Élite non deve mai esser abbandonato e, anche nel caso sia abbattuto o disperso, è necessario riportar indietro una testimonianza del suo sacrificio (es. uno degli effetti personali).
  • Non tradire la fiducia dei compagni.
  • Accordare sempre una secondapossibilità.
  • Non accordare mai una terza possibilità.
  • Non disertare i propri doveri.
  • Un verdetto di vita o morte su un esponente della Masnada spetta solo all’Alfiere.

Regole aggiuntive imposte ai galeotti:

  • Non fuggire.
  • Portare sempre un anello di ferro forgiato a freddo come segno del proprio status.
  • Obbligo di presentarsi all’appello del vespro a meno di non ricevere dispensa dai Praefecti o dall’Alfiere.
Nota in itinere: Il vestiario e i costumi dello Spiantato s’ispirano alla Britannia e Irlanda del 1300/1400 con elementi tipici dell’abbigliamento equestre per gli aspiranti paladini.

Gli Eroi

Balthazar

“Burbero e severo il nostro Alfiere… ma con un cuor da Cavaliere!”

(Cyra “La Gazza” a proposito del proprio Alfiere)

Nessuno nella Scacchiera, se non forse il leale Cadetto, conosce la verità sull’Alfiere che risponde al nome di Balthazar. È certo solo che sia nato presso la Marca di Smog-Niktar, l’ultimo porto sicuro a ovest dei Ducati, il quale offre asilo ai pellegrini che intraprendono le pericolose vie che menano presso le Lande Selvagge. Pare inoltre che egli abbia preso parte al sanguinoso assedio di Falcon, servendosotto l’ordine equestre della Rosa dei Venti. Alcuni dicono che fosse stato investito Cavaliere ma che sia poi stato bandito per l’omicidio di un commilitone durante un duello non autorizzato, altri che sia stato mandato laggiù per aver sedotto la moglie di un Maestro Templare, altri che abbia gettato via il suo titolo dopo aver smascherato atti di corruzione all’interno del proprio ordine.

Balthazar ha preso molto sul serio il suo ruolo: guida i suoi uomini con fermezza ma sempre col fine di riabilitarne le colpe. Allo stesso modo egli punisce severamente chi persevera nei propri crimini o diserta la Masnada. Di rado Balthazar è costretto a impugnare lo scudiscio o la lama capitale ma nel farne uso egli non mostra la benché minima esitazione. A tal proposito gira la voce che l’Alfiere abbia stipulato un accordo con i Liturghi, il quale gli consente di rintracciare eventuali fuggiaschi.

Negli anni Balthazar si è lasciato alle spalle la rigida tradizione d’arme dei Ducati, prediligendo strategie di combattimento basate su celeri assalti ed efficaci schermaglie.

Cyra "La Gazza"

“Non so mai dove Cyra sia, ma ho la certezza che lei ritrovi sempre la strada…”

(Balthazar “Lo Spiantato” a proposito del proprio Cadetto)

Nessuno sa dove e quando Cyra “La Gazza” sia nata e pare che lei stessa abbia narrato molteplici versioni al riguardo. Talvolta si presenta come ultima discendente di una misconosciuta tribù del Deserto Grigio, altre volte come figlia illegittima di una casata di Valdemar ormai ridotta sul lastrico, altre volte ancora come figlia di una sirena di Erigas che ha smarrito la facoltà di nuotare.

Quello che si sa per certo è che fu tratta in arresto nell’anno 2 per truffa ai danni delle istituzioni come accusa fondante, per poi scoprire che si era macchina di svariati altri piccoli e grandi crimini nel corso delle tre decadi precedenti: furto, falsa invalidità, aggiotaggio presso il mercato nero, rapimento di anatre da combattimento, liberazione indebita di randagi destinati alle cucine dei bassifondi e così via. Sta di fatto che anche lei sconta la sua pena nella Scacchiera assieme agli altri galeotti.

Dopo esser giunta malmessa come un cane bastonato, in meno di sei lune è divenuta la spalla destra dell’Alfiere nonché un autentico amalgama tra regolari, redenti e galeotti. Cyra dimostra una sincera ammirazione per Balthazar, il quale l’ha ammessa al proprio fianco nonostante i suoi reati e le ha concesso particolari dispense in virtù dei molti meriti. Guai a parlar male dell’Alfiere in sua presenza!

Ha un carattere ciarliero e gioviale, sembra non prendere nulla con serietà salvo che non si parli di parola data, per lei sacrosanta. Chiunque ne tradisca la fiducia ne paga a caro prezzo le conseguenze. Cyra non si fa largo con la sua forza ma con la sua parlantina e la sua sfacciata capacità di attraversar illesa i luoghi più minacciosi o i più terribili frangenti. Ha un’abilità di carpire nuove conoscenze a dir poco incredibile e sembra che ovunque si appoggi a un vasto numero d’informatori che spaziano dai più cenciosi straccioni ai più sfarzosi damerini. Chiunque serbi gelosamente le proprie nozioni dovrà pertanto guardarsi dall’ineludibile curiosità di Cyra.

3.1._lo_spiantato.txt · Ultima modifica: 2020/03/22 19:41 da admin