Eisenstein, città d’arte

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Come tutti i racconti, anche questo è da considerarsi una storia slegata dal giocato e dai live in generale. Lo sappiamo tutti, ma visto che entrano in scena dei png, lo sottolineo. Buona lettura. Ah, ringrazio ‘codice scozzese’, l’harmony pesantemente hard che mi ha ispirato in questo pezzo^^.

 

 

 

Nicolas, con le maniche rimboccate e sporco di intrugli, si scapicollava nel corridoio per raggiungere Hildegard e avvisarla della tragedia imminente.

Arrivò alla porta della sua camera e la spalancò senza preavviso.

-Hildegard!-

Una fiammata gli estinse le sopracciglia

-OOOH! ma sei impazzito? Hai donato il cervello alla scienza e ti sei scordato di barrare la casella “solo dopo morto”???-

Berciando, la maschera di argilla che aveva sulla faccia cominciò a sgretolarsi

– Romilda arriverà tra tre ore, spero sia proprio un’emergenza!-

-È un livello sopra all’emergenza sulla “scala Eisenstein del dramma”-

-dammi qualche minuto-

Il cerusico chiuse la porta e, disperato, tornò nel cortile. Un uomo distinto, di mezza età, con degli istruiti occhialini sul naso, parlava con Kilian e Bradwein, che per ascoltarlo, avevano smesso di lanciarsi i tronchi come le bestie, esercizio che erano ormai soliti fare ogni mattina a torso nudo, nonostante il freddo meschino di Eisenstein.

– Herr Buch- Nicolas fece un inchino – Il borgomastro era impegnato nello studio di un complessissimo documento legale, ci raggiungerà tra poco-

Kilian annusò l’aria – C’è profumo di pollo arrosto..-

-Si…-   Nicolas si indicò la fronte

– Sono…Erano le mie sopracciglia.-

L’uomo prese parola

-Questo giardino è bellissimo, sarà un piacere scrivere qui i miei romanzi, chi lo cura?-

-Tutti quelli che Lady Hildegard vuole punire-   così dicendo Kilian guardò triste la pala da letame con scritto il suo nome.

Hildegard li raggiunse bofonchiando, per poi ricomporsi quando vide l’ospite.

-Buongiorno-    lo guardò indagatrice    – voi sareste..?-

-Oh mia signora-    l’uomo fece un profondo inchino – Il mio nome è Tobias Buch, scrittore..-

Kilian cambiò completamente espressione

-Quel Tobias Buch? Il tobias Buch di “Soffitti roventi” e “Un buco per Selma”?-

-Si amico caro-   sorrise compiaciuto

-Ho letto tutti i vostri libri!-Kilian saltellava come un canguro che sta per avere un infarto.

-Adesso mi vuoi dire che passi del tempo a leggere?-  Hildegard guardò il paladino come si guarda una macchia sul muro.

-Si Lady, ma solo roba di un certo livello..-

-Comunque- Tobias dette un’amichevole pacca a Kilian   -Herr Otto Großenpinsel mi ha detto che Eisenstein è una culla per l’arte e che voi, mia Lady, accogliete gli artisti come un vero scintillante magnate e che condurrete la città a sempiterna gloria e…-

-Uo..uo..uo…Frenate…-    Hildegard sapeva benissimo quanto Otto le gravava sul bilancio. Otto era ancora azzurrognolo, ma secondo Nicolas questa cosa non aveva senso, a meno che non avesse avuto un orribile sfogo allergico dovuto alla famosa pozione. I patti erano che sarebbe rimasto con loro fino a che non avesse ripreso un colore umano e il dubbio che lui si dipingesse la faccia per rimanere a scrocco a dipingere suini era venuto a tutti, ma nessuno aveva il coraggio di accusarlo, dopo l’incidente con Brad e Wein.

-Vorreste rimanere qui? A fare cosa?-

-Il mio caro amico Otto- Tobias squadrò la borgomastro con classe   -Mi ha detto che in questo posto l’ispirazione ti travolge come “un Grünwald in calore”….-

Bradwein rise -Bella metafora…-

-E io devo scrivere il mio libro…ne ho bisogno…- gli occhi di Tobias si riempirono di speranza

-Non esiste!-

-Vi pagherò!-

-Camera singola con vista sul giardino, vi va bene?-  La maga gli indicò la porta con grazia – Nic, caro, vuoi fare strada?-   Un sorriso terrificante spinse Nicolas a correre verso l’ingresso, reggendosi il cappello

-Prego, seguitemi Herr Buch!- e i due entrarono.

Lo sguardo di Hildegard si fissò su Bradwein e Kilian, così come uno spigolo ti fissa prima di indurti a spaccartici uno stinco contro.

-Voi due sciagure…- Kilian sospirò e Bradwein rise facendo scintillare i muscoli sudati sotto il sole.

-Sta arrivando Lady Romilda e per nessun motivo nel creato vi dovete azzardare a fare uno dei vostri teatrini osè, mezzi nudi, con le brocche d’acqua,  in cucina!-   Il dito incandescente li puntava entrambi, a turno.

-Tsk!- Bradwein si aggiustò i bracciali   – Eppure Voi e le vostre amiche li apprezzate tanto!-

Kilian fece per interromperli ma l’aura di odio di Hildegard lo bloccò -Non osare insinuare che…-

La maga venne interrotta dall’elegante tono dell’adorata zia

-Insinuare cosa, nipote?- Lady Romilda, seguita da Lord Klaus e Isolde erano arrivati in mezzo al vialetto senza che nemmeno Hildegard se ne accorgesse.

Alla maga si fermò il cuore un paio di volte, in maniera così chiara da spingere Kilian a lanciarle una cura minore.

-Mia signora!- Hildegard corse da loro, cercando di coprire Bradwein e Kilian – Non dovevate arrivare tra tre ore?-

-Oh si- Romilda cercava di adocchiare i due combattenti scansandosi da Hildegard -Ma vostra sorella ha tanto insistito…- Romilda superò Hildegard per andare a salutare i due ragazzi.

Hildegard lanciò uno sguardo a Isolde così tagliente che le levò tutte le doppie punte. La sorella per tutta risposta mantenne la sua calma flemmatica

-La puntualità, nella vita,  è tutto.-   La maga era già partita per strozzarla quando si ricordò di Klaus, che tossì elegantemente per attirare l’attenzione.

-Ehm….Lady Hildegard, vi ringrazio dell’invito, che per la verità mi è stato fatto da mia zia e, per ringraziarvi, vi ho portato questo dono.- e le porse un piccolo arazzo arrotolato.

-Mio signore, non dovevate…-  Poi l’attenzione della maga fu attirata dai discorsi alle sue spalle.-

-Ma ragazzi miei, non avete freddo così….sudati….e lucidi….e muscolosi…-

-È la nostra amata Borgomastro- Bradwein si assicurò che lei lo sentisse   – ci tiene un sacco..-

-Bradwein!- la presenza di metà della sua famiglia fermò la maga dal dire ciò che avrebbe voluto, percepiva le coltellate dello sguardo della sorella dietro l’occhio destro.  Per fortuna venne interrotta da Romilda

-Bradwein? È lui che vince i premi alle fiere di paese?- Hildegard la guardò perplessa

-No…-

-No perchè potrebbe..-

-I maiali li vincono!-

-E come si chiamano?-

-Brad e wein!-

-E lui ha preso il nome da loro?-

-No i suini lo hanno preso da lui..se lo meritava!-

-I suini?-

-Il mercenario!-

-Paghi i suini?-

-no, pago Bradwein..-

-Brad o wein?-

-Entrambi, no…lui!-

-Nipote….-    Romilda era spaesata – Non ci si capisce nulla, cambiagli nome!- così dicendo si avviò in casa, seguita da Isolde e Klaus.

-Bhe ha ragione..- Kilian la guardò cercando di essere carino.

-Vestiti! O a Romilda verrà un colpo…va bene…-   Hildegard si mise la mano alla fronte per pensare sopra le risate di Bradwein -Per oggi ti chiamerai Erbert, ti piace?-

-Mi fa schifo.-

-Perfetto, raggiungiamo sempre un accordo.-

 

Il pranzo era passato da “arancio” sulla “scala del dramma di Eisenstein” a “rosso fosforescente”. Nicolas cercava di evitare che Herr Otto e Herr Tobias raccontassero sconcezze del loro passato, Isolde e Hildegard cercavano di comunicare con il loro linguaggio segreto tra sorelle, evitando il povero Klaus, che era seduto nel mezzo, imbarazzato; Romilda continuava a sventolarsi fissando Kilian che lanciava, appositamente e in maniera completamente superflua, pesanti ciocchi nel fuoco, mentre Bradwein si ingozzava sfruttando il fatto di non avere la lista delle spese del borgomastro sul collo. Poi Tobias Buch prese la parola, rivolgendosi a Lady Romilda

-Mia splendida Lady…non ci hanno presentati, il mio nome è Tobias Buch, scrittore..-

Klaus sussultò facendo fare un salto anche a Hildegard e Isolde, e lo fissò ad occhi sgranati:

-Lo stesso Tobias Buch di “Cespugli di Gardan” e “La torre del Thersiano”?-

-Si mio signore- rispose lo scrittore con un inchino

-Ho letto tutti i vostri libri!-

Hildegard si sporse dietro Klaus per parlare all’orecchio della sorella:

-Ma che razza di libri scrive?-

-Non ne ho idea..- Isolde era perplessa – Ma un libro è un libro…che ci può essere di male?-

-Giusto…-

Tobias si inginocchiò di fronte a Romilda con un manoscritto

-Mia musa, ho scritto l’inizio del mio nuovo romanzo non appena vi ho vista e vorrei che lo leggeste…-

Nicolas diventò bianco come la piuma del suo cappello e lanciò un’occhiata a Hildegard, che lo guardò perplessa

-…Ma il caro lord Klaus vi ha portato un regalo!- Nicolas fu così eccessivo nel tono di voce da far saltare Romilda e tTobias sulla sedia  -Perchè non ce lo mostrate?- cercò di far capire alla maga la tragedia incombente ma non ci fu verso. Klaus si alzò felice e prese le sorelle per mano

-Giusto venite!-

Hildegard e Isolde vennero trascinate fuori, seguite da Nicolas che cercava di dir loro qualcosa. Klaus prese l’arazzo e si preparò ad una piccola spiegazione

-Questo l’ho fatto io….per non dimenticare….-

Hildegard stava cercando di seguire il discorso ma Nicolas continuava a fare gesti indicando Romilda che, composta, leggeva il manoscritto.

-…Un fatto che ci ha segnato un pò tutti…-

-Hildegard!- Il cerusico saltellava come se dovesse fare pipì.

-Falla finita!- Hildegard continuava a sorridere a Klaus mentre con la mano cercava di fermare il cerusico.

-Eccolo!- Klaus srotolò l’arazzo e i tre sgranarono gli occhi. Rappresentava una buffa e grassa viverna dallo sguardo piatto. -L’ho chiamato “Affondo della viverna”!-

Si lasciarono andare in una sincera risata finchè non vennero gelati dalla voce di Romilda dalla sala da pranzo

-…È un bel racconto sir… Ma non capisco perchè la fanciulla debba prendere in mano un “membro”….Membro di cosa? Di un gruppo di scultori, viste tutte queste allusioni alla durezza e alla roccia? E poi perchè dovrebbe leccarlo? Non sta bene leccare i membri di un gruppo…-

Hildegard perse i sensi.

Fu svegliata dalle parole di Nicolas

– Scrive libri pErotici, senza metafore!!!!!! Impara a darmi retta!-

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