tiare da sogno

ВОЙНА: Tiare da Sogno

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La porta si aprì improvvisamente, la stanza era completamente in disordine, c’erano vestiti che attendevano di essere riposti nel baule e Jean Claude non era lì …
Cosa pensava quello sfaccendato, che i vestiti si rimettessero a posto da soli fischiettando?  Il nobile pensò che avrebbe punito la sorella del suo servitore per quel comportamento inopportuno …poi però l’uomo ricordò che aveva mandato il suo attendente a chiedere un tiro a sei così da partire quella sera stessa…

“Voglio andarmene da qui al più presto Parbleu!”  disse ad alta voce il valdemarita  “e mettere quanta più distanza possibile tra me e il vampiro… frequentare vampiri mi sembra disdicevole e, che il pentarca mi sia testimone, terribilmente di cattivo gusto…”

Un brivido percorse la spina dorsale del giovane valdemarita pensando a quell’essere e come di riflesso mise la mano alla su bacchetta….il contatto con quel legno gli ricordò lei….la prima volta che si erano visti lei aveva visto attraverso di lui e quasi volutamente lo aveva portato a fare una scelta differente da quella che egli aveva previsto…no non era diventato un indagatore dei culti apocrifi, per quello avrebbe ringraziato lei e l’Esangue ogni giorno, impicciarsi di religione non era una cosa saggia di questi tempi e quella donna aveva compreso che si sarebbe ammazzato da solo facendo quella scelta…. La Zarina aveva tutta la sua stima…certo mica solo perché era la Zarina di Khartas, quello è solo un buon motivo per non farsela nemica, cosa per altro assai difficile visto il carattere di lei, ma perché oltre il suo fare austero, oltre quella armatura di potere, si rendeva accessibile dispensando consigli anche non voluti il più delle volte, ma sempre utili per chi aveva la pazienza di ascoltare e cogliere il vero significato delle sue parole….e non ultimo aveva degli splendidi copricapi….ahhhh quanto aveva invidiato quelle splendide tiare, chissà magari poteva mandare Jean Claude a comprarne una prima che diventino cimeli ….mmmmm un’idea si fece strada nella mente del giovane…poteva  giocare a fare lo Zar o la Zarina quando sarebbe tornato a casa …..

L’uomo si era addormentato in attesa che tutto fosse pronto per la partenza, i bauli erano pronti  e Jean Claude era fuori dalla porta in attesa che il momento fosse esattamente quello in cui il Signorino voleva partire, il nobile era perso nei suoi sogni quando vide di nuovo quella donna, stava seduta ad un banchetto molto sfarzoso. Gli fece cenno di avvicinarsi a lei

Z: “non crederai che io ti faccia sedere al banchetto di Shiva Etienne…”

E: “Vostra eccellenza sa sempre cosa dire e come accontentarmi, non sono ancora pronto per questo fasto ….all’Esangue piacendo”

La donna scoppiò in una fragorosa risata…”sei un leccapiedi anche nei sogni” disse strizzandogli l’occhio.

“Cosa faccio qui Eccellenza visto che io non sono invitato?” chiese l’uomo.

“Sei qui per ascoltare, ho alcune cose da dirti…la mia Corte è schietta. Non è avvezza alla doppiezza e il tuo compito di difendermi non è finito con la mia morte”

“Eccellenza se vi fossi stato vicino come avevamo concordato sareste ancora viva, ma ahimé non mi hanno concesso di accompagnarvi”

“Ti ho dato forse il permesso di parlare?” Disse la donna con fare imperioso….” Apri bene le orecchie razza di damerino, quel trucco, quello che hai usato con me con tanta efficacia da salvarmi la vita, beh tu lo dovrai continuare ad usare per vegliare su due persone”

“Vostra eccellenza comprenderà che ho un uso limitato di quel potere e che la mia vita ha un gran valore non essendo io invitato a questo banchetto”

Sulla donna si dipinse una largo sorriso “sei il mio ruffiano preferito Etienne, ecco perché sei qui” disse la donna ridendo…”e se desideri non andare incontro alla conoscenza del drago che ami tanto sarà bene che tu ti attenga a due semplici direttive:

Primo tu veglierai su mio fratello nel limite delle tue possibilità come hai fatto con me.

In secondo luogo veglierai su Volka Victorya che rimane una mia apprendista…. Bada, razza di lucertola luccicante, che tanto lo so già che tu vegli su di lei, per cui non fare quel viso sorpreso, questo posto a tavola mi da più conoscenza di quello che pensi!”

“Come ordinate mia Signora, vi prometto che nel limite delle mie possibilità cercherò di vegliare sulle  due persone di cui avete fatto menzione e quando sarò con loro li proteggerò come se fossero due oggetti di mia proprietà”

La Zarina guardo l’uomo incerta per poi sorridergli…”tanto mi basta Etienne…e a proposito grazie per aver visto oltre, come ti ho già detto quella notte, la gente tende a sopravvalutare la mia forza e ti rendo atto di essere stato scaltro, quel trucco della sparizione è un gran bel trucco e mi aveva già salvato la vita una volta durante la giornata, chissà magari se tu fossi stato accanto a me non sarei qui…ma è inutile pensarci …tu non farai mai menzione di quello che ti ho detto quella sera: lasciamo che le cose rimangano come sono, non vorremmo deludere coloro che ho lasciato vero?” disse la donna con fare minaccioso e tutt’altro che conciliante.

“Non farò fatica ad esaudire anche questa richiesta” disse l’uomo sorridendole.

La donna fece una cenno, segno che il loro colloquio era terminato…improvvisamente l’uomo si svegliò sbadigliando…..

“Credo sia proprio l’ora di partire” disse ad alta voce e in quel momento la porta si aprì…
”Signorino è tutto pronto. Quando volete possiamo andare, la carrozza è pronta e cosi anche il vostro cestino da pic nic nel caso vogliate fermarvi. Mi sono permesso di informarmi e vicino al confine c’è un laghetto che penso proprio che vi piacerà per desinare.”

“Bravo Jean Claude, andiamo pure. Ma come fai ad essere sempre pronto? Son proprio fortunato ad averti con me, ti meriti un premio…invece di seguirmi a piedi o a cavallo, potrai sedere assieme a me dentro la carrozza, cosi mi racconterai per bene del vampiro. Non vedo l’ora di fare a Monsieur e a Madame un resoconto dettagliato, sai quanto ci tengono ai particolari!”

Jean Claude sorrise. Alla fine era servito a qualcosa essere forte come un drago: non avrebbe più camminato logorandosi gli stivali, ora si meritava un posto a sedere, mica era poco…
Col cazzo che gli avrebbero messo una pietra in fronte, il signorino non lo avrebbe mai permesso!

“Jean Claude, a proposito, alla prima occasione ricordami di comprare una tiara, voglio regarlarla a Dama Viktoriya per il suo genetliaco”.
Jean Claude non potè fare a meno di sorridere ….vampiri mostri nassa rebis e il suo signorino pensava alle Tiare.
Certe cose non cambian proprio mai!

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