Quante lune erano ormai passate da quando si era specchiato per la prima volta negli occhi di Naima? Non ricordava di essersi mai posto questa domanda. E non capiva come mai gli era venuto in mente di chiederselo proprio in quel momento, mentre la stringeva
Autore: Lypsak
Something about us
Cari sporadici ma tenaci lettori… …questo breve post è solo per ricordare a voi tutti (e a noi tutti) che Noctulis (non il personaggio, bensì colui che si spaccia per lui sul web) è un tremendo lavativo. Nonostante la sottoscritta gli abbia fornito un
VIII – Dintorni dell’Iscuto. Il giorno dopo.
Si preannunciava una notte davvero buia, nonostante tutto. La luna era sorta rossa e sanguigna proprio dinanzi ai loro occhi, nemmeno un’ora prima. E Alehandro aveva acceso il fuoco presso il suo carrozzone, appena fuori dal castello, accogliendo con la migliore ospitalità alemarita chiunque avesse
VII – Iscuto, Mese degli Elementi. Mezzanotte.
“Poche ore ancora all’alba. E poi, il Sinodo. Cerimoniale predisposto, allestimento ultimato, relazione completata… ma tu, Mel’Ishnd, ti senti davvero pronta?” Con questi pensieri in testa era scesa nella corte del castello, stringendosi in un’ampia mantella di lana, e aveva passeggiato ancora un po’, prima
VI – Mordian, mese di Aldebaran. Vespro.
Dieci giorni. Forse di più. Syddin ormai ne era sicuro. Erano almeno dieci giorni che quella benedetta donna dormiva sì e no un’ora per notte. Si alzava da quel tavolaccio (uno dei pochi non ancora sostituiti con altri più moderni e comodi) solo per espletare
V – Mordian, mese della Luce del Nord. Primo pomeriggio.
Seconda parte *** Dahal sorrise leggermente, un po’ imbarazzato. Melisenda, la sua antica compagna di viaggio ai tempi del circo, era davvero cambiata. Se la ricordava ancora spensierata e allegra, mentre si sforzava di ricordare cosa avesse fatto appena un minuto prima. Sbatteva ovunque, quando
V – Mordian, mese della Luce del Nord. Primo pomeriggio.
Prima parte Syddin aveva l’udito fino. Si trovava in sala mensa, eppure riuscì a intuire benissimo cosa stava succedendo a qualche spesso muro in pietra di distanza. Il portone aveva cigolato, le scale avevano scricchiolato più volte, il suono dei passi si era fatto sordo
DLIN DLON!!!
Frank, sei un lavativo.
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO II
Quando aprì gli occhi, il samurai impiegò diversi istanti a ricordare cosa gli fosse accaduto. Ma ciò che era rimasto impresso nella sua memoria non bastava ad aiutarlo a spiegare per quale motivo attorno a lui non vedesse niente che lasciasse pensare che alfine fosse
L’Occhio e il Drago – CAPITOLO I
– Mamma! Mamma! Vieni, presto! Ho trovato un uomo! Kaessandria si fece avanti oltre la soglia della tenda, calma e severa come al solito. La fronte alta e spaziosa era incorniciata da un velo di un verde chiarissimo, quasi celeste, intessuto di raffinati ricami dorati