La parola sbagliata al momento sbagliato

Share Button

“…dalle mie parti le schiave che hanno la pelle come la sua, vengono chiamate ne*re, come nella lingua antica per..”
“Iena mi sa che hai detto qualcosa che l’ha infastidita…”
“Ma chi?”
“Alexa”
“E che avrei detto? Si sarà alzata di scatto perché si è ricordata di un impegno”
“…”
Rispose, col suo tipico sguardo di sottecchi Puma.
“Ok ok. Vado a sincerarmi”
Ovviamente Iena aveva torto. O, perlomeno, non aveva ragione. Stava parlando di cose di una vita passata, con Puma, ma quella parola aveva suscitato in Alexa una reazione che mai aveva visto.
A poco era servito spiegare le proprie ragioni, dirle che spesso le parole della lingua antica venivano usate al giorno d’oggi in maniere storpiate e inesatte.
Nemmeno giurare di riparare al torto mettendosi al suo servizio aveva avuto il benché minimo spiraglio di successo. Semplicemente lei era in collera perché quanto avevano sentito le sue orecchie le aveva fatto tornare a mente tanti torti subiti da lei e dai suoi cari.
E poteva passare sopra a molte cose, ma di certo non sopra al retaggio del suo Popolo.
Difatti, la sera, all’ora di coricarsi, ancora sbuffava come un mantice a ripensarci.
Ciri avvertì subito che qualcosa non andava e decise di investigare.
“Che hai fatto?”
“Nulla”
“Ah, ok, perché mi sembrava che… Ehi! Non ci provare! Non sono mica un uomo! Con me questo giochino non funziona!”
“Niente Ciri, mi sono seduta a qualche sedia di distanza da Iena e Puma e ho sentito Iena che ha detto qualcosa proprio mentre mi sedevo… Quella parola con la N!”
“Iena? Ma sei sicura?”
“Ho bevuto molto meno di chiunque altro. Sono certa come lo sono che sto qui davanti a te in questo momento!”
“Mi pare strano. Cioè, Iena è sempre strano. Ti farei leggere una lettera che mi ha scritto… Ha qualche problema quell’uomo, ma di sicuro non è cattivo.”
“Si è profuso in mille scuse, che era una parola antica storpiata, bla bla bla… “
“Hai provato a spiegargli perché, specie per noi, è una parola offensiva? Vedi bene, anche io avrei reagito come te… O peggio…” La mano toccò lieve il pugnale lavorato che aveva alla cintura.
“… Ma se c’è una cosa che mi hanno insegnato queste lune nella Scacchiera, è che ognuno di noi viene da un posto lontano, che sia geograficamente, culturalmente o anche solo linguisticamente. L’ignoranza non è certo un alibi, ma con un compagno, STRANO, che è sempre stato al nostro fianco, come noi per lui, potremmo anche usare del tempo per spiegargli che le nostre differenze sono la nostra forza, ma alcune cose dobbiamo lasciarle nella nostra vita precedente. Che dici?”
“…forse hai ragione. Devo parlarci e fargli capire cosa abbia detto di sbagliato…”
“Ti ho mai detto quanto sei bella quando sei imbronciata?”

E mentre Nebin e le sue “bellezze” si avvicinavano sempre più, Iena ripensava allo scambio avuto con le due donne del deserto e capì subito. Le sue parole, che gli parevano innocenti, avevano dato il là ad una reazione che poteva portare alla fine di un legame che si stava formando sui campi di battaglia. Un’amicizia?
Certo lo sarebbe stata se avesse meglio compreso chi aveva al fianco e le loro tradizioni. Ci sarebbe stato da lavorarci su, ascoltare, apprendere e confrontarsi.
Ma ne sarebbe venuto fuori un Iena migliore, senza dubbio.

Share Button

Commenti

commenti

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.