Il pozzo

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Caro diario

Era un pomeriggio caldo. Mi ricordo solo che ero con Chiyome seduta su una panchina, perché poi la paura ha preso il sopravvento.

Stavamo parlando del nostro passato: “Chiyome ti manca la tua famiglia?” Ci pensò un po’ e poi mi chiese il motivo di quella domanda, io le risposi :”Così… è da tanto che volevo chiedertelo , io per esempio farei di tutto per poterli rivedere, anche se sono morti entrambi” sentivo le lacrime pronte a uscire, ma perché ho tirato fuori l’argomento?”Hilde mi dispiace…” mi appoggiò una mano sulla spalla, io mi girai e mi venne in mente Malia.”Tu mi ricordi la mia amica Malia, siete uguali in tutto, a volte quando ti vedo penso a lei ” e se dovessi perdere anche lei?

Ad un certo punto mi sento chiamare ” Hilde!” Era Istrice che mi chiamava :Ho bisogno che tu venga con me nel pozzo, sento di volerci andare “. Istrice aveva scelto me, Greg e Ciri….( non si sà con quale criterio). Dopo aver radunato tutti, con tanto coraggio, e un tantino di preoccupazione, abbiamo fatto gli scongiuri e siamo scesi .

Era tutto buio, non vedevo niente tranne delle piccole candele vicino alle scale. E mentre mi maledicevo per aver seguito Istrice senza esitare un istante ad un certo punto ho sentito delle voci di donna litigare con un uomo, all’inizio non capivo, Istrice vedendomi perplessa si è avvicinato e mi ha detto: quella era Christilde con suo marito. Erano militari, e che Christilde avendo il grado più alto, gli stava ordinando di restare al campo perché per lui sarebbe stato un posto più sicuro. Sentivo che con la voce strozzata diceva non doveva andare se non voleva farsi ammazzare dagli Imperiali. Lei invece decise di partire ma al suo ritorno ritrovò il marito morto vittima di un’attacco all’accampamento da parte degli Imperiali.

Il pozzo tira fuori le paure più profonde e i ricordi più dolorosi.

Mi sà che forse non sono la sola a sentirsi responsabile della morte di qualcuno. Vedere Cristhilde a terra, piangere per suo marito mi ha riportato a quando avevo 7 anni. Al giorno in cui un Imperiale uccise mio padre davanti ai miei occhi senza pietà. Avevo provato ad intralciarli mentre stavano devastando la casa della mia amica Malia. Mi costrinse a scappare mentre lui veniva colpito a morte.

Farei di tutto per poterlo riabbracciare l’ultima volta, o per poter sentire un’ultima volta le sue storie sui cristalli magici di cui poi alla fine non riusciva mai a raccontarmi il finale

A presto caro diario,

Hilde

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