KREUZBURG

Share Button

Le urla strazianti che uscivano dal lazzaretto echeggiavano nella notte per tutta la boscaglia di Kreuzburg. Il giovane stalliere si avvicinò visibilmente preoccupato ad uno dei militi di picchetto che come molti altri stava osservando dall’esterno la porta del rudere, illuminata dalla luce vermiglia di due torce, come se essa dovesse da un momento all’altro partorire un demonio.
“Cosa diavolo starà succedendo lì dentro…” La frase gli sfuggi dalle labbra più come un sospiro che come una domanda. Nessuno quella notte sarebbe mai riuscito a prender sonno.
Il milite, un individuo robusto e dalla barba incolta che doveva aver combattuto la Tirannia già ai tempi di Falcon rispose senza staccare gli occhi dalla porta dell’edificio in rovina, masticando distrattamente una piccola radice; le profonde rughe accentuate dal tremolio delle fiaccole sparse per il campo.
“Sorella Ghertrud e quell’altro stanno esorcizzando gli ultimi…”
Un urlo di dolore tanto feroce da squarciare le orecchie proruppe dal lazzaretto con tale violenza da far vibrare la vecchia porta tarlata e tremolare le fiamme delle torce sui loro perni. Un brivido gelido percorse la schiena dello stalliere.
“…Vanno avanti così da prima del tramonto. Sono arrivati con il temporale e hanno preteso che tutti quelli con quelle orribili piaghe sulle mani venissero portati da loro; ogni tanto ne portano fuori uno svenuto con una catenella al polso e lo fanno portare alla tenda.” Il soldato sputò un denso boccone di radice masticata. “Per tutti gli orfani! Abbiamo avuto un assaggio della Piaga oggi!” Sospirò poi provando a farsi una risata. Non ci riuscì.
Lo stalliere deglutì: “Chi è l’altro?”
“Dalle vesti si direbbe un figlio del Deserto, ma non lo so. Sembra anche lui un fedele del Sommo Kainus… Io so solo che mi mette a disagio: parla da solo, è pallido come un morto e ha le labbra completamente tumefatte, sembra sia stato appena rivomitato fuori da una tomba…”
Le urla cessarono di colpo.
Dopo pochi attimi l’uscio del rudere si spalancò con un tonfo sordo che spezzò il respiro ai due. Ne uscì un individuo con una logora tonaca nera e un teschio alla cintura intento a strofinarsi le mani sporche di sangue ad un panno. Dietro di lui scivolò la piccola sagoma di sorella Ghertrud, la quale calcava sul viso la maschera rituale dei fedeli del Dio della Morte.
I due si avvicinarono al milite e allo stalliere: i loro passi parevano non avere suono. Lo stalliere incrociò lo sguardo dello straniero, i suoi occhi giallastri e le sue labbra sfregiate lo fecero tremare.
Sorella Ghertrud si rivolse al milite con un foglio in mano:
“Sergente Pentheus, vi sarei molto grata se domani mattina voleste farmi da scorta verso il Cenacolo dei Tanatosarchi, devo consegnare loro una missiva da parte di quest’uomo, a cui oggi la mia anima deve qualcosa.”
Il soldato chinò il capo e si allontanò con passo svelto sparendo presto nella notte. Lo stalliere continuava ad essere paralizzato.
“Non temete fratello Sion, la missiva con la vostra richiesta per essere ammesso nell’ordine dei Tanatosarchi finirà nelle mani di coloro ai quali è destinata. Come era volontà del Sommo Tanatosarca Loepold… Che Kainus possa avere pietà di lui… Nel frattempo non posso che rinnovarvi i miei ringraziamenti per ciò che avete compiuto quest’oggi.”
Dopo aver sussurrato le ultime parole, la nera figura della sacerdotessa si perse nella notte nella stessa direzione nella quale era scomparso il milite. Lo stalliere e lo straniero rimasero soli. In silenzio.
Un sudore freddo imperlava la fronte del giovane. Dalle labbra dello straniero proruppe una voce che pareva giunger dallo stesso Reame delle Nebbie:
“Spero che siate pronto. Lui mi ha detto che presto sarà il vostro momento.”
E ciò detto, raccolse da una parete una bizzarra arma lunga più di un uomo e si allontanò nella boscaglia. Lo stalliere rimase immobile.

Il mattino seguente lo stalliere stava tentando di montare un cavallo imbizzarrito quando cadde e batté la testa su una pietra. Morì all’istante.

Share Button

Commenti

commenti

One comment

  1. Ma allora anche tu, Sion, segui la via dei samurai Custodi del Crepuscolo! E di conseguenza porti MERDA! Vieni con noi, saremo un trio allerta e pieno di brio! Firmato Melisenda e Hakù XD

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.