L’ora per pregare

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Sigrun si sveglió alla prima alba e sgattaiolò fuori dalla tenda dove Estrella ancora dormiva scomposta russando come un vecchio bue asmatico.

 Per pregare con calma, l’unico modo era farlo prima che tutto l’accampamento si svegliasse., o sarebbe iniziato il solito teatrino di indecenza che faceva la sua replica ogni giorno.

 C’era un angolino grazioso un po’ appartato con accanto un muretto in rovina, era il posto perfetto!

 Prese un drappo ricamato con i simboli sacri, una candela votiva, la accese e chiuse gli occhi per intonare la prece del mattino come erano soliti fare i Von Hassel con il dono del bel canto, dote che suo cugino Kaspar le invidiava molto, non tanto perché fosse stonato, quanto perché completamente privo di senso del ritmo.

“ Oh, Astri benevol….”

“ Sisgrunt!!”

“Ah”!  Sigrun si voltò e vide Lucius, coperto da una farina dalla dubbia provenienza, quasi in lacrime. 

“ che cosa c’è, Lucius tesoro?”

“ Mi è sparito il cappello…Quello che mi ha regalato la mia mamma…”

“ Allora potrebbero essere andato via da solo dopo aver mangiato alcuni cuccioli di gatto!”

“Ma io ci tengo tanto” tirò su col naso” poi i biscotti mi vengono acidi…”

“VA BENE, dammi due minuti e lo cerchiamo!”

Lo senti allontanarsi frignando, riprese fiato, socchiuse gli occhi:

“ Oh Dei della volta celeste…”

Una voce sibilante appena a sinistra del suo orecchio le fece fare un salto di un metro:

“ Sigrun” Aaron uscì all’improvviso da un angolo dove prima non c’era assolutamente nulla.

“ODDEI AARON MA SIETE IMPAZZITO?? “

“ Scusate… ma ho avuto un problema stamani: non trovo più il mio cappuccio da tipo losco, è tipo un biglietto da visita, mi da status tra i galeotti ..”

 Sigrun lo guardò perplessa con un sopracciglio decisamente più alto del solito, poi visto il dolore al braccio sinistro estrasse una delle sue siringhe e cercó di ricomporsi.

“ ARON CARO, dammi un minuto e arrivo, vedrài che lo hai perso nel mucchio di indumenti neri che hai nel baule..”

“ Grazie..” e spari in un refolo di vento.

Aspettò che il cuore tornasse ad un battito accettabile e riprese, di nuovo, fiato:

“ Oh mio amato Aldebaran..”

“ Sigruuuuuun?”

Apri gli occhi scocciata senza nemmeno voltarsi

“… dimmi Klim.”

“ qualcuno è entrato nella mia tenda e ha preso il mio cappello.. non sono poi sicuro se mi ha anche toccato, ho immaginato che fosse Akim e ora ho i brividi..”

“ VA BENE.” La paladina di alzò rassegnata. “ arrivo!”

Abbandonarono l’angolo di pace allestito da Sigrun che sembrava l’unico illuminato dal sole dove gli uccellini cantavano, per andare al centro dell’accampamento dove Lucius avrebbe dovuto servire la colazione.

 Su una panca, rivolte verso un cannucciato, c’erano Astra, Filomena e Antares.

“Buongiorno fanciulle, cosa stiamo guardando?”

Sigrun si sedette tra loro che le fecero posto, Antares finì il boccone di panino al topo ( supponevano che fosse topo per via delle code) e rispose:

“ John che si pettina a torso nudo!”

Sigrun sgranò gli occhi sconvolta

“ Sono già le 8.10???”

“ oggi è un po’ in anticipo!”

Il povero John si affacciò stupito, come se non sapesse che questa cosa avveniva ogni mattina.

“ Fanciulle perdonate se vi distraggo da questo impegno, ma pare che qualcuno abbia rubato degli indumenti, ne sapete niente?”

“ Sai che?” Astra assunse la posa di quando le veniva un’ epifania “ stamani gli asinelli che di solito tirano il carretto dei viveri avevano tutti un copricapo…”

Lo sguardo di Sigrun si fece piatto, poi si alzò e, con tono marziale gridò:

“ESTRELLA!!”

La tenda vomitó Estrella scompigliata

“ Che urli? Non sono nemmeno le dieci…” poi Estrella vide gli sguardi delle vittime di furto, compreso Lucius che piangeva a dirotto e capí immediatamente “Avevano freddo!”

“ chi, aveva freddo?”

“ gli asinelli! Con quelle orecchie fredde! Voi non li capite ma io sí! Poveri, non sono mica cavallacci del cazzo! Poi a voi non servono i cappelli! Insomma, almeno stamani Klim QUASI non sembra un pappone!”

“ No adesso il mio bellissimo cappellino puzza di asino???”

“ Lo faceva anche prima, Lucius”Klim era particolarmente caustico di mattina.

“Devi arrestarla di nuovo..”

“ fatti i fatti tuoi amico delle guardie!

Il litigio divenne un caos intorno a Sigrun in un secondo, tanto preoccupante che John ritenne il caso di rimettersi la camicia; Sigrun cercò di trattenersi, ma poi perse la sua caratteristica calma serafica:

“ ABBASSATE LA VOCE! Non è possibile che già dall’alba qui ci sia un tale caos che nemmeno riesco a pregare in pace ! Due minuti!! Non due ore due minuti!”

“ ma Sgrunty..”

“ MA SGRUNTY EIN PAAR KÜGELN!!! VOLEVO SOLO UN MINUTO PER ME GLI ASTRI E DISTRARMI PENSANDO A GARDANITI DI MEZZA ETÀ CON GONNELLE DECISAMENTE NON INAMOVIBILI!!!!”

Gli occhi di tutti, compresi gli asini, si fissarono sulla paladina per alcuni interminabili secondi

“ ecco le è venuto l’esaurimento nervoso..” Antares la prese e le contó i battiti.

“Sigrun perdonate..”

“CHE COSA??? oh mio buon Balthazar, ditemi”

“ avete, per caso, visto il mio elmo?”

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