Gonnelle di tartan, parte 1

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Armatura lucidata,
Treccia perfetta, gonna stirata; l’uniforme era impeccabile, nonostante questo continuava a sentirsi impreparata.
“ ma almeno gli hai dato appuntamento?” Estrella era seduta sbracata come al solito “insomma vi siete scritti cinquecento volte!”
“No!” La risposta di Sigrun non celava il rimorso
“..e ci siamo scritti solo due volte.. Comunque volevo farlo, però poi ho pensato che desse troppo peso alla cosa… alla fine è la solita cena, la facciamo tutti i mesi.. il sussurro sparisce, il crepuscolo è ubriaco alle sei e mezza e noi si va a letto tardi per prendere in giro Lucius..”
“ ma questa volta sei passata davanti allo specchio dieci volte di troppo..”
“Hai ragione.. ma se lo devo trovare già con un’altra qualunque, come sostengono tutti, almeno concedimi si essere al massimo!”
“ giusto, non ho nulla da dire!”

Camminarono insieme al resto della masnada chiudendo le fila, Sigrun ed Estrella stavano con un gruppo di galeotti che erano arrivati da poco perché il compito di Sigrun era tenerli in riga.
Aveva notato una certa tensione, non sapeva se fosse lei ad essere agitata all’idea di rincontrare Istrice per la prima volta dopo quella fatidica sera o se effettivamente qualcosa non andava. Decise di concentrarsi su ciò che aveva intorno.
Gli ultimi arrivati erano divisi in due gruppi e le tensioni erano, adesso ,evidenti. Stavano rallentando il passo ed a un certo punto, un tizio che sembrava un brigantaccio Erigassiano estrasse un coltello e attaccó un altro galeotto.
La situazione degeneró velocemente, Estrella e Sigrun si misero nel mezzo per sedare la rissa, in pochissimo tempo arrivarono gli altri élite dello spiantato, ma il tempo fu abbastanza per far prendere un pugno in faccia ad Estrella e uno a Sigrun, che con il labbro spaccato e una inspiegabile grazia, rese diversi pugni in giro, mettendo a tappeto il tizio col coltello.
Il risultato era tanto sangue e una mano forse rotta.
Ci volle un po’ prima che la situazione tornasse nei ranghi: erano in ritardo!
Accelerarono il passo ed arrivarono alla riunione delle masnade per ultime.

Un grande faló era stato acceso al centro e la gente danzava e beveva. I tavoli dove si giocava a dadi erano pieni sia di giocatori che di spettatori, la birra scorreva allegramente e Cyra iniziò subito a suonare con gli altri bardi.
Sigrun cercó tra la folla nella speranza di trovare Istrice, la mano le faceva un male cane e si era a mala pena levata il sangue dal viso, non era certo la serata che si era immaginata.
Poi lo vide, seduto accanto Volpe, Istrice fissava un boccale con lo sguardo triste, rigirandoselo tra le mani senza berlo.
In effetti non si era mai posta la domanda su chi fosse Volpe per lui è su come, povera stella, potesse sopportare tutte le fiere tutti i giorni.
Sigrun si sbracciò facendosi notare da Volpe che dette un colpetto a Istrice, lui la vide e saltò in piedi, fece per andarle incontro ma tra loro c’era talmente tanta gente che a stento la vedeva.
Sigrun si fece strada a colpi di “ Scusatemi” e “ permesso”, con non poca fatica arrivó davanti a Istrice abbastanza vicina da cercare di allungare la mano sperando che lui la afferrasse e la estraesse dalla folla
“Sigrun.. cosa?”
“ un incidente di percorso.. “ lo guardò negli occhi con un certo timore, doveva dirgli mille cose, non sapeva dove e come iniziare, sarebbe stato più facile porre i propri omaggi al Re in persona
“ Istrice .. io..”
“ O Dei, Sigrun!” Cristilde ,vedendola, quasi rovesciò la birra
“ Quella mano è rotta!! Va sistemata, subito!”
Afferrò Sigrun per il braccio e la trascinó verso l’ospedale da campo senza che la paladina potesse in alcun modo ribattere, Sigrun guardò Istrice con lo sguardo di chi si stava perdendo il mondo intero e non riuscì a dire altro che

“ ..mi dispiace…”

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