Gonnelle di Tartan, parte 7

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con la gentile partecipazione di Barbara/Estrella

Estrella tornó al suo accampamento, si fermó a pochi passi dalla tenda dove Sigrun dormiva, o più probabilmente faceva finta.
Erano diversi giorni che la paladina non era proprio in forma splendente, Estrella aveva visto l’impegno che metteva nel fingere che fosse tutto normale, ma le mancava anche la voglia di riprenderla continuamente come faceva di solito. Aveva anche provato a mangiare particolarmente scomposta nella speranza che lei la correggesse, ma Sigrun sembrava distratta da altro.
“Se non le dico nulla mi ammazza, se glielo dico domattina mi farà solo un pistolotto… se glielo dico subito mi darà un altro dei suoi panini di Thersa… e io non so se sono pronta..”
Alzó gli occhi alle stelle, sospiró, ed entró silenziosamente.
Eccola lì, infagottata nel suo giaciglio con una perfezione fasulla.
Si schiarì appena la voce avvicinandosi.

Sigrun non si mosse, ma era palesemente sveglia
“ Che succede Estrella? Ti da fastidio qualcuno?”

“Non si tratta di me, andiamo fuori”

La paladina si voltò per scrutarla. Era evidente che il problema era grave, a quest’ora altrimenti Estrella le si sarebbe già seduta sul letto senza alcun riguardo, sproloquiando di cavalli.
“ Das gehet…”
Si alzò velocemente e si infilò gli stivali
“Dimmi!”

Estrella inarcó un sopracciglio notando che Sigrun era vestita di tutto punto, si giró di spalle ed uscì dalla tenda senza parlare.
Non era mai successo che Estrella impiegasse così tanto per dirle qualcosa, di solito le rovesciava addosso i problemi dell’accampamento come un secchio di acqua fredda, Sigrun iniziava ad essere seriamente preoccupata.
Una volta uscite nel fresco della notte, Estrella si spostó vicino ad un albero, appena fuori dalla portata delle tende, non voleva prendersi un raglione di Balthazar perché lo avevano svegliato con le chiacchiere.
“Bel pigiama Sig..” la guardò aspettandosi una spiegazione

“Ho avuto la percezione che sarebbe stata una notte difficile, i galeotti sono in subbuglio per qualcosa ed ero pronta ad agire.. E poi non riesco a dormire.. Regredire il mio rango a guardia notturna mi distrae..”
Estrella prese un profondo respiro,
inclinó la testa di lato, socchiudendo gli occhi, forse si aspettava un urlo tanto forte da sfondargli i timpani
“ Si tratta di Istrice..”

Sigrun cambió immediatamente espressione
“Gli è successo qualcosa?”
Il tono della voce tradiva una certa preoccupazione

Estrella si rilassó.. si stava già affezionando a questa nuova coppia, è così bello l’amore quando sfida la morte…
“Sta bene! “ rispose in fretta..” mi ha trovato per strada, abbiamo fatto due chiacchiere..”
il tono stava diventando leggero, canzonatorio quasi
“ secondo me… non dovrai picchiarlo… troppo…”
Un gesto esagerato sottolineó le sue parole

Sigrun assunse la sua espressione di biasimo
“ Ha il coraggio di parlare con te, ma non con me? Non lo so, Estrella, di voglia di picchiarlo ne ho tanta, ma se spacco la faccia a uno del Crepuscolo diventiamo sorelle di braccialetto!”
“E poi non potresti più fare la superiore con me!”
“ Non sia mai!”

La galeotta sorrise “ma io faccio meno paura di te, e poi mi ha incontrato per caso.”
Si appoggió con la schiena all’albero, più rilassata
“non che io sia stata gentile, sai che ho il tatto e la gentilezza degni di un carro pieno di botti di vino cattivo che ha perso il controllo in una discesa scoscesa… “
Estrella fece un altro sospiri
“comunque ha..” Si fermò per trovare le giuste parole “ paura che tu possa rimetterci…”
Sospirò di nuovo, impostó la sua voce da palcoscenico drammatico e guardò il cielo “ paura che tu possa rimetterci il tuo titolo!”
Poi rise come un piccolo demone.

“ i miei titoli??” Sigrun rise “ non perderei i miei titoli nemmeno se tornassi ubriaca e sposata col suino vincitore della gara di bellezza suina di Eisenstein dell’anno 3!”
“ perché proprio dell’anno 3?”
“ fu una vittoria molto discussa… comunque, continua.”
“ Credo che abbia molta confusione in testa..”

Sigrun guardó il terreno per un po’
“Estrella, capisci le persone meglio di me.. è sincero?”
La galeotta alzó le spalle
“ Io capisco bene gli animali!”
“.. ho capito, buonanotte..”
Sigrun si voltò per tornare in tenda
“… però, alla fine è un istrice!”
Sigrun si fermò e si girò verso di lei, che la guardava sorridendo , quindi Estrella riprese
“ Secondo me sì, Sig, è solo stupido, come tutti gli uomini”
Sigrun sorrise
“ Grazie Estrella! “ poi riprese il tono da maestrina che sembrava avesse perso da giorni “ adesso a letto!”

dalla tenda vicina, la voce di Balthazar tuonò come una tempesta

“ MA NON DORMITE MAI VOIALTRE????”

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